Imperiituro

Dal 4 ottobre a Ravenna una mostra sulle radici culturali dell'Europa

Maria Pia Guermandi - Istituto Beni Culturali

Anno cruciale questo 2014 per l'Europa: oltre alla scadenza elettorale dagli esiti problematici e che ha formato gli organismi politici dell'Unione su basi completamente nuove, sul piano, apparentemente più tranquillo, della ricerca storica, questo è anche l'anno di un anniversario di particolare rilievo: il 28 gennaio 814 moriva Carlo Magno.
Da molti considerato come uno degli antesignani dell'unità europea, perché artefice di quel Sacro Romano Impero che si poneva in ideale continuità con l'impero romano, in realtà la sua costruzione politica fu da subito incrinata da divisioni che si prolungarono nei secoli, sul piano politico e religioso.
Milleduecento anni dopo, un progetto europeo - CEC, Cradles of european culture, finanziato dalla comunità europea nell'ambito del programma Culture - e una serie di eventi cercano di raccontare la storia dell'eredità di quell'impero, a partire dall'epoca immediatamente successiva, quella degli imperatori Ottoni fino al secondo dopoguerra e al crollo del Muro di Berlino.
L'IBC, come unico partner italiano del progetto, è fra i curatori della mostra internazionale che ha coinvolto 10 partners europei, ed è stata inaugurata l'8 maggio scorso a Ename, alla presenza del presidente del Consiglio d'Europa, Herman van Rompuy.
Dopo secoli di lotte sanguinosissime, derivate anche da abusi nefasti della storia, dalle ceneri della tragedia bellica rinasce il sogno di un'Europa unita, ispirato al motto unity in diversity. In realtà, fra le molte radici vere e presunte dell'unità europea, l'unica che abbia una reale continuità storica è quella culturale.
È il patrimonio culturale che costituisce il fil rouge che lega le vicende della storia europea. Ed è su quel patrimonio che si concentra sia la ricerca del team IBC a Ename, che l'edizione italiana della mostra, che avrà carattere didattico e sarà ospitata a Ravenna dal 4 ottobre prossimo. Imperiituro - allestita in collaborazione con il Comune di Ravenna e la Fondazione RavennAntica - avrà per tema la Renovatio Imperii, cioè la trasmissione dell'idea imperiale che dall'antichità si prolunga fino all'Europa di Carlo Magno e degli Ottoni e arriva ai giorni nostri, attraverso il patrimonio culturale di Ravenna che è una vera cerniera nel tempo (dall'Antichità al Medioevo) e nello spazio (da Roma e Bisanzio verso l'Europa continentale).
Ospitata nelle due sedi del museo TAMO e della Biblioteca Classense, la mostra si articola in diverse sezioni: Carlo Magno e l'Italia, Gli Ottoni, Ravenna e l'Italia, Il ruolo della tradizione classica e la circolazione dei modelli in epoca ottoniana a TAMO, dove sarà illustrato il ruolo di Ravenna come punto di riferimento culturale per Carlo Magno nella sua impresa di trasformare Aquisgrana nella Roma secunda e poi per gli Ottoni, come dimostra il sito archeologico di San Severo a Classe. Grazie a Carlo Magno e agli imperatori della dinastia ottoniana, Roma riacquistò un ruolo centrale nella politica e nell'immaginario europei, anche attraverso la mediazione di Ravenna.
Alla Biblioteca Classense, invece, attorniati dalle immagini dei rappresentanti imperiali di età ottoniana, arrivate a noi attraverso grandi esempi di miniatura provenienti dalle Biblioteche d'Europa, si espongono nell'Aula Magna dell'antico monastero camaldolese importanti e vetusti documenti della politica degli Ottoni a Ravenna, in collaborazione con i ravennati Archivio di Stato, Archivio storico comunale e Archivio arcivescovile. E assieme, esemplari classensi delle prime testimonianze della storiografia ravennate e le immagini della città e dei suoi monumenti nell'opera di Vincenzo Coronelli, testimoniano di un'idea dell'antica Ravenna, sopravvissuta nella memoria collettiva fino ad oggi.
Per avvicinare i giovani ai temi del progetto, è stata organizzata una sezione della mostra, Disegnare il Medioevo che, lungo il Corridoio Grande della Classense, esporrà i lavori di alcuni illustratori realizzati per l'occasione e ispirati al periodo storico di cui si occupa Imperiituro. Inoltre l'IBC, attraverso una sezione speciale del proprio concorso "Io amo i beni culturali", ha finanziato due progetti elaborati da scuole medie assieme ad istituzioni culturali del territorio ravennate i cui risultati saranno illustrati in mostra, a TAMO.
Imperiituro, che chiuderà il 6 gennaio 2015, sarà accompagnata da una serie di eventi, fra cui un ciclo di conferenze, mirato a esplorare l'importanza del patrimonio culturale nella costruzione dell'idea europea, non solo dal punto di vista storico, ma da quello civile: un'Europa dei popoli e non delle nazioni.
Info: www.imperiituro.eu


La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2014 - N.50]

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