Alberto Martini

Da Ravenna a Milano, l'intenso percorso culturale del direttore de "I maestri del colore"

Nadia Ceroni - Conservatore MAR di Ravenna

"Sarebbe pertanto augurabile che la Pinacoteca potesse vivere di vita autonoma in un ambiente adeguato e confortevole, come potrebbe essere la nobile ed elegante Loggetta Lombardesca, finemente ritmata e composta negli spazi semplici della facciata e nella modulata sequenza degli archi nel bellissimo chiostro interno, cornice stupenda di un significativo brano di storia locale".
Così auspicava Alberto Martini nella nota storica introduttiva a La Galleria dell'Accademia di Ravenna, primo catalogo a stampa della collezione antica della Pinacoteca pubblicato nel 1959 a sua cura. Compilato secondo criteri moderni, con l'intento di essere una raccolta documentata di notizie storiche e di opinioni edite e inedite sulle opere della raccolta museale, il volume presenta una selezione di dipinti elencati secondo l'ordine alfabetico degli artisti e delle scuole, a quel tempo conservati nei locali dell'Accademia di Belle Arti in via Baccarini.
Il volume venne pubblicato dalla Fondazione Giorgio Cini nella collana dedicata ai Musei e alle Gallerie provinciali - trascurati dalle mode e dai consueti itinerari turistici, eppure ricchissimi di opere di grande valore, spesso inedite e dimenticate - al quinto posto dopo le raccolte d'arte del Museo Correr di Venezia, del Civico di Padova, della Gipsoteca di Possagno e del Civico di Bassano.
Nel percorso culturale di Martini, sono presenti numerosi saggi di argomento ravennate, in particolare sulla pittura riminese del Trecento, pubblicati in prestigiose riviste quali "Paragone", "Arte veneta", "Arte antica e moderna".
A Ravenna Martini fece parte della commissione giudicatrice per la "Mostra di mosaici a soggetto dantesco" - allestita nei chiostri di San Vitale nel 1965 - e coltivò una profonda amicizia con il collezionista d'arte Roberto Pagnani che lo mise in contatto con numerosi artisti di fama internazionale tra cui Mattia Moreni, Georges Mathieu, Ben Shahn.
Nato nel 1931 in provincia di Mantova, Alberto Martini approdò a Ravenna con la famiglia, residente in via Duca d'Aosta 13. Dopo la laurea conseguita a Firenze con Roberto Longhi nel 1954, rimase in città per alcuni anni, ma nel 1958 decise di trasferirsi a Milano, dando così avvio ad un percorso lavorativo in ambito storico-artistico che lo vide prima autore di articoli per varie riviste letterarie (tra cui "L'Approdo", "The Burlington Magazine", "Il Verri") poi condirettore de "I Maestri del Colore", collana artistica innovativa fondata da Dino Fabbri che proponeva la storia dell'arte al grande pubblico non più come repertorio universale ma per affondi sui singoli autori.
Nella recente tesi di laurea di Federica Nurchis sullo storico dell'arte - che fu anche autore di documentari radiofonici e televisivi - intitolata Alberto Martini. Un rivoluzionario a fascicoli e pubblicata dall'Associazione Culturale Casa Testori nel 2013, si sottolinea in particolare l'importanza fondante della fotografia a colori che grazie ai particolari a tutta pagina costituiva uno stimolante invito alla lettura: "sfogliarne le pagine doveva essere per la gente comune come andare al museo".
Cura scientifica e informata divulgazione furono i punti di forza della collana grazie alla quale la storia dell'arte divenne un fatto di massa con grandissima diffusione anche all'estero. Tra i numerosi fascicoli curati direttamente da Martini si segnalano quelli dedicati a Mantegna, Renoir, Van Gogh, Gaugin, Delacroix, Monet, Vermeer, Picasso e in particolare gli ultimi su Giacometti e Morandi, usciti rispettivamente nel 1963 e '64.
Il suo infaticabile impegno culturale si interruppe nel 1965: in un tragico incidente stradale a Santarcangelo di Romagna, Alberto Martini perse la vita assieme a Roberto Pagnani, la cui casa-museo custodisce numerosi ricordi della loro breve ma proficua amicizia.

Personaggi - pag. 15 [2014 - N.49]

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