Un modello comune di rappresentazione

Il contributo del territorio forlivese per una candidatura condivisa si concentra sul tema "Patrimoni Nascosti - Lavoro culturale"

Elisa Giovannetti - Coordinatrice Comitato di Forlì per Ravenna 2019

Il lavoro che Forlì ha messo in campo a sostegno della candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura 2019 ha avuto inizio nel 2010, con l'adesione al Comitato Promotore. Nel 2011 l'Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì, ha selezionato attraverso un bando di partecipazione un gruppo di operatori culturali forlivesi per costituire un comitato di sostegno al processo di candidatura di Ravenna, parallelamente agli analoghi comitati costituitisi nella altre città della Romagna. Dal 2011 il comitato di Forlì è costituito da Claudio Angelini, Valentina Bucchi (fino al 2013), Matteo Lolletti, Andrea Panzavolta, Marie-Line Zucchiatti e da Elisa Giovannetti.
Nelle sue prime fasi il lavoro del Comitato è consistito nel coinvolgimento degli operatori culturali della città e nella creazione di momenti di approfondimento sul progetto di candidatura. Dal 2012 sono stati costituiti cinque working group le cui tematiche sono state centrate sul contesto culturale forlivese e sui suoi possibili orizzonti di sviluppo in relazione alle tracce elaborate per la candidatura di Ravenna. I gruppi di lavoro, coordinati dai membri del Comitato, hanno coinvolto circa cinquanta operatori culturali. Da aprile a luglio 2012 i gruppi hanno sviluppato cinque idee progettuali: "Le ciclo vie", coordinata da Matteo Lolletti (una valorizzazione del patrimonio naturalistico romagnolo attraverso la costituzione di rotte ciclo-pedonali di collegamento Forlì-Ravenna), "Casa Corale", coordinata da Claudio Angelini (una riflessione sulle funzioni di spazi culturali in chiave di coesione sociale nella messa a sistema delle Case del Popolo tra Ravenna e Forlì), "Patrimoni nascosti - il Lavoro Culturale", coordinato da Elisa Giovannetti, (una riflessione sugli strumenti per fare emergere il patrimonio delle competenze e delle professionalità culturali in Romagna), "Porta all'Oriente", coordinato da Andrea Panzavolta (una lettura sula Romagna e sulla sua interazione con le culture ad Est dell'Italia), "Musica popolare europea", coordinato Valentina Bucchi (la musica da Ballo in Romagna e in Europa). Contemporaneamente, attraverso il lavoro di Marie-Line Zucchiatti, si è svolta un'opera di coordinamento dei comuni del distretto Forlivese.
Il Comitato Forlivese ha collaborato alla definizione di un calendario di eventi che dal 2012 ha coinvolto una trentina di realtà culturali del territorio nel programma "Prove Tecniche di Ravenna 2019". A partire dal gennaio 2012 si è dato avvio a un lavoro di coordinamento con le altre comunità romagnole che sostengono la candidatura di Ravenna per confrontare le idee progettuali e pensare a un modello comune di rappresentazione. Il risultato è stato l'elaborazione di una "matrice" nella quale le idee progettuali di tutte le città hanno trovato uno spazio di rappresentazione e di integrazione tra loro. La forma della matrice prevede che ogni territorio sia rappresentato da una idea progettuale al fine di mettere le idee progettuali delle diverse città in relazione le une con le altre. La scelta dell'idea progettuale per ogni città è avvenuta attraverso una elaborazione condivisa, basata sul riconoscimento delle specificità dei diversi territori e in coerenza con la struttura generale della matrice, che nel caso di Forlì ha indicato il tema dei "Patrimoni Nascosti - Lavoro Culturale".
Le direttrici su cui si è inteso articolare la candidatura di Ravenna e della Romagna a Capitale Europea della Cultura per il 2019 sono dunque espressione di una visione condivisa, che parte dal basso, dagli operatori attivi sul territorio, e discussa e aderita dal comitato di Forlì, in accordo le une rispetto alle altre, finalizzata a definire le basi per un "Sistema Culturale Romagnolo".

Ravenna 2019 - pag. 14 [2014 - N.49]

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