i Musei San Domanico e la città

La rete museale di Forlì, con il fulcro al San Domenico, investe sugli aspetti più innovativi della creatività

Cristina Ambrosini - Dirigente Servizio Pinacoteca e Musei Comune di Forlì

Il progetto di restauro del San Domenico di Forlì, antico convento, poi sito militare e ora complesso museale di proprietà comunale, nasce contestualmente al piano che definisce il nuovo sistema delle istituzioni culturali e dei relativi contenitori. Si tratta di un'operazione culturale integrata che, partendo da una idea di riorganizzazione degli istituti culturali, ha saputo individuare nel territorio i contenitori più adatti, definire una gerarchia di priorità e passare all'azione.
La realtà museale forlivese presenta una complessità di nuclei già ampiamente storicizzati, costituiti in buona parte nell'Ottocento e accresciuti grazie alle numerose donazioni di privati cittadini. Negli anni si è cercato quindi di creare una rete museale cittadina che, includendo le diverse sedi museali, avesse un nucleo centrale al San Domenico, destinato a divenire il fulcro della vita cittadina forlivese.
Dopo il restauro negli spazi disponibili al primo piano viene subito trasferita, dal Palazzo del Merenda, una prima parte di opere della Pinacoteca Comunale. Qui viene inoltre collocata, in una sala apposita, la sala ovale, l'Ebe, celebre opera dello scultore Antonio Canova, massimo esponente del neoclassicismo. La parte restante della Pinacoteca civica esposta al Merenda - in particolare la quadreria Piancastelli e i quadroni seicenteschi - attende ancora un progetto di riallestimento, che potrà attuarsi non appena ultimato il restauro della chiesa di San Giacomo, destinata a ospitare le mostre temporanee.
Attuando forme di collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì sono state organizzate a partire da dicembre 2005 mostre di grande rilevanza per qualità e quantità delle opere e per il successo di pubblico. Fra le altre Marco Palmezzano. Il Rinascimento nelle Romagne, Melozzo da Forlì. L'umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello, Wildt L'anima e le forme tra Michelangelo e Klimt, Novecento: Arte e Vita in Italia fra le due guerree la prossima in programma da febbraio 2014 Liberty. Uno stile per l'Italia moderna.
Ciò ha stimolato Forlì a credere maggiormente nella sua vocazione di città d'arte e di cultura, investendo in modo crescente sulle attività e sui contenitori culturali nonché sugli aspetti più innovativi della creatività.
Ha preso avvio una stagione di esposizioni e iniziative che permettono ai forlivesi, e non solo, di vivere il San Domenico anche al di fuori dei momenti dedicati alle grandi mostre, con proposte che includono mostre di approfondimento sulle collezioni permanenti (fino al 6 gennaio è visitabile la mostra archeologica Santarelli, Mambrini, Aldini. Curatori delle antichità), visite guidate, concerti aperitivo, laboratori didattici e animazioni per famiglie, ad esempio il Festival dei Bambini, in programma il 4 e 5 gennaio prossimo, un intero fine settimana dedicato ai più piccoli.
Dal nuovo anno l'offerta museale forlivese verrà arricchita con l'apertura di Palazzo Romagnoli, collocato nel cuore della città storica, a due passi dal San Domenico: sarà la sede delle collezioni civiche del Novecento. Troveranno qui collocazione i Morandi della Donazione Righini, le sculture di Wildt legate alla figura di Raniero Paulucci de Calboli e una selezione di opere pittoriche e plastiche rappresentative del vasto e composito patrimonio novecentesco forlivese.
Nel Palazzo sarà finalmente riconsegnata alla città la collezione Verzocchi, che, nata dalla volontà di un affermato imprenditore d'origine forlivese e donata al Comune di Forlì nel 1961, raccoglie opere di artisti italiani di generazioni diverse e di diverse tendenze artistiche, da Guttuso a Donghi, da Vedova a De Chirico, uniti da uno stesso filo conduttore: Il Lavoro. L'apertura di questa nuova sede espositiva sarà anche l'occasione per testare i nuovi strumenti di comunicazione e di rapporto con il pubblico messi in campo in questi mesi, newsletter, pagina facebook, questionari di customer satisfation e naturalmente il sito web, che verrà rivisto e aggiornato.
Diffusa è l'esperienza di chi, pur disponendo di uno o più musei nella città, nelle frequentazioni di luoghi di quotidiana familiarità , non ne avverte così naturalmente il richiamo, eppure essi tanto da raccontare e da donare al nostro presente, garbati compagni di un viaggio nel cuore della bellezza e dell'arte. Autenticità e intensità di questo singolare viaggio, pur nelle oggettive difficoltà economiche del tempo presente, sono le basi su cui Forlì punta per un rinnovato dialogo con cittadini e visitatori.

Speciale Musei di Romagna - pag. 16 [2013 - N.48]

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