Gli Incisori di Anversa

Immagini devozionali fiamminghe dal XVI al XVIII secolo in mostra alla Biblioteca Classense di Ravenna

Claudia Giuliani - Direttrice Biblioteca Classense di Ravenna

La Biblioteca Classense di Ravenna, in occasione di questo Natale 2013, presenta al pubblico la raccolta di immagini devozionali fiamminghe di Vittorio Pranzini, rinnovando l'attenzione in passato spesso manifestata nei confronti di un collezionismo privato, di ambito ravennate, ma non solo, che va ad arricchire la conoscenza e lo studio dell'iconografia di età moderna.
Le stesse ricche collezioni pubbliche classensi, di grande pregio anche in ambito grafico, hanno avuto origine da vari collezionismi: in particolare la collezione delle quattrocentesche xilografie di argomento sacro, la cui sopravvivenza si deve prima al giurista Jacopo Rubieri che nel XV secolo le utilizzò per illustrare i propri manoscritti, poi, alla fine di una lunga vicenda, a Pietro Canneti, abate di Classe nei primi anni del Settecento e importante esponente di quel collezionismo camaldolese che seppe raccogliere e organizzare una grande biblioteca.
I Camaldolesi classensi coltivarono un vivo interesse per la propria iconografia, come dimostra la bella raccolta di immagini devozionali incollate in album, denominata appunto Iconografia camaldolese, che si pone fra le principali documentazioni di imagèrie sacra di pertinenza dei monaci della religione romualdina.
Tante le testimonianze dell'arte incisoria europea fra le mura classensi, in libro o sciolte, sacre o profane, come le stampe della collezione Morigia o le novecentesche, recenti raccolte dei giochi di percorso a stampa e di carte da gioco, entrambe nate dal collezionismo privato.
Oggi, dunque, abbiamo la possibilità di rinnovare questa felice collaborazione tra pubblico e privato con un'esposizione che offre la visione di immagini sia sciolte che legate in volume: la raccolta Pranzini si costituisce di fogli, prodotti dalle maggiori botteghe di stampatori fiamminghi fra XVI e XVIII secolo e raggruppati per tematica iconografica, e di un manoscritto in due tomi, illustrato con incisioni a bulino dei fratelli Wierix di Anversa e di celebri incisori francesi, realizzate fra XVI e XVII secolo, a testimonianza di una propensione per le immagini religiose "in piccolo" che si diffonde velocemente in tutta Europa, incisioni devotamente raccolte da un francescano e rilegate con le carte manoscritte dei due volumetti, ulteriore, interessantissima testimonianza di una convivenza di stampe e testo manoscritto, viva dal XV secolo.
I due libretti francescani della collezione Pranzini dialogano felicemente con un manufatto classense, prodotto dalla devozione camaldolese tra XVI e XVII secolo, il manoscritto 76, di tipologia affine, anch'esso illustrato con bulini afferenti al gusto fiammingo.
La visione diretta di queste belle immagini gradevolmente colorate, consente riflessioni di vario genere e spessore.
Si presta ad un primo approccio didattico sulle tecniche incisorie, sulle coloriture e sulle peculiarità di manufatti finalizzati alla regola, alla preghiera o alla meditazione e largamente diffusi attraverso l'Europa.
Si offre alla riflessione sulle complesse valenze simboliche dell'iconografia sacra di varia tipologia.
Infine, si presta ad approfondimenti sull'attività di quegli incisori fiamminghi, le cui opere ebbero straordinario successo anche in Italia, che, dalla seconda metà del Cinquecento, contribuirono a diffondere in Europa temi iconografici e caratteristiche di stile e di gusto, in gran parte derivate dalle opere dei maggiori artisti dell'epoca.
Per queste ragioni, oltre alla considerazione della rarità di occasioni espositive in Italia relative a documenti di questo genere, riteniamo che questa mostra classense costituisca un'importante occasione di valorizzazione e conoscenza di un patrimonio eccellente, allestito attraverso un percorso didattico, corredato di importanti esemplificazioni delle raccolte pubbliche classensi, propedeutiche alla visione, e che dimostri una volta di più la vitalità del tessuto culturale cittadino e il suo volgersi al patrimonio storico e artistico europeo.

La pagina della Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino - pag. 9 [2013 - N.48]

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