Un esempio concreto di realizzazione

La Provincia di Ravenna lavora alla sinergia tra la Rete Bibliotecaria e il Sistema Museale Provinciale a partire dal web 2.0 per realizzare una visione unitaria del patrimonio culturale e del territorio

Claudio Leombroni - Responsabile Servizio Reti Risorse Sistemi - Provincia di Ravenna

La Provincia di Ravenna ha mosso i primi decisivi passi verso la convergenza tra istituti culturali a partire da Internet. Più precisamente la rete civica Racine, una particolare applicazione di quella tecnologia che la Provincia sviluppò fra 1995 e 1997, è stata l'occasione per disegnare i primi tratti identitari del Sistema Museale Provinciale, nato proprio alla fine del 1997. Ancor prima della sua formalizzazione, la presenza dei musei e delle pinacoteche del nostro territorio in un'area specifica del web ne ha evidenziato i confini, l'identità territoriale e le caratteristiche; ne ha valorizzato storia e patrimonio; ne ha agevolato la percezione, almeno nel visitatore del web, come di qualcosa sufficientemente unitario e articolato per essere qualificato come rete.

La presenza dei musei nel web della rete civica era distinta da quella delle biblioteche. Nel corso del tempo la capacità delle nuove tecnologie di attraversare confini disciplinari o concettuali, di facilitare la convergenza fra domini di interesse eterogenei, ha creato le condizioni per progetti comuni. A questo risultato ha condotto anche un elemento, spesso sottovalutato o incompreso, ma fortemente connesso alle tecnologie dell'informazione: le aspettative degli utenti.

Dal punto di vista dell'utente che utilizza strumenti e ambienti informatici non hanno infatti molto senso le tradizionali distinzioni fra istituti culturali. O, altrimenti detto, l'utente (nelle varie dimensioni di cittadino, studioso, studente ecc.) si aspetta di avere a disposizione una infrastruttura in grado di soddisfare indistintamente le proprie esigenze informative e di rispondere a domande complesse, magari trasversali a biblioteche, musei e archivi.

Sulla base di questa consapevolezza nel 2007 la Provincia di Ravenna promosse - d'intesa con l'IBACN della Regione Emilia Romagna - il progetto Camus (Cooperazione e Automazione per i Musei). Il progetto presuppone un tipico scenario di riferimento per le politiche degli Enti locali che può essere così abbozzato: 'musealizzazione' di una determinata area territoriale; valorizzazione delle tradizioni anche mediante la digitalizzazione di oggetti e testimonianze orali; definizione di interconnessioni con la bibliografia e le testimonianze archivistiche relative a quella determinata area; implementazione di un sistema di marketing e valorizzazione turistica; fruibilità in termini di politiche educative e di crescita della qualità delle risorse umane.

È il caso di ricordare, se è consentita una qualche punta di orgoglio, che le intuizioni di fondo del progetto e le tecnologie utilizzate sono state poi adottate dallo stesso Ministero per i Beni e attività culturali per arricchire i contenuti dei propri portali. Quelle tecnologie hanno consentito di realizzare diversi percorsi espositivi virtuali (Pinacoteca - Mar di Ravenna, Pinacoteca Comunale di Faenza, Museo Civico Le Cappuccine di Bagnacavallo, MUSA - Museo del Sale di Cervia, Museo del Castello - Rocca di Bagnara di Romagna, percorso sulle "eccellenze artistiche" all'interno di nove diversi musei locali, Ecomuseo di Villanova di Bagnacavallo, Museo della Frutticoltura di Massa Lombarda e Museo della Vita Contadina in Romagna di San Pancrazio), con l'implementazione dell'interrogazione del catalogo delle biblioteche per estrarre le bibliografie relative ai singoli oggetti museali. La fase di implementazione è attualmente in corso, grazie anche a una borsa di studio appositamente attivata dalla Provincia, e quanto realizzato sarà presto disponibile nell'ambito del sito web del Sistema Museale Provinciale (www.sistemamusei.ra.it).

Contestualmente, sul versante della Rete Bibliotecaria, la Provincia di Ravenna ha attivato nel 2010 "Scoprirete" (http://scoprirete.bibliotecheromagna.it), il nuovo catalogo web 2.0, più amichevole, e personalizzabile dall'utente in base ai propri interessi e alle proprie esigenze, rispetto al più tradizionale Opac. La ricerca è semplice e offre al tempo stesso un elevato grado di flessibilità: permette di ricercare nell'intero catalogo oppure nei vari tipi di materiali e rispetto all'Opac la novità è rappresentata dalla ricerca diretta nelle immagini. I risultati sono arricchiti da riassunti, copertine ed è possibile accedere a informazioni aggiuntive presenti in GoogleBooks.

"Scoprirete" offre funzionalità di collaborative web: commenti, rating, recensioni, tagging sul documento, liste di lettura condivise, recommendation (chi ha letto questo ha letto anche). Presenta inoltre i contenuti dei cataloghi con modalità innovative fra le quali:

·              condivisione in Facebook di documenti e liste;

·              raffinamento delle ricerche mediante aggregatori, come ad esempio autori e date di pubblicazione;

·              guarda lo scaffale, che permette di entrare "virtualmente" nelle biblioteche;

·              fra i tag - espressioni relative a concetti pertinenti ai documenti - tradizionalmente gestiti solo dagli addetti al lavoro, sono presenti anche quelli immessi dagli utenti.

Il passo successivo è quello di consolidare il sito e l'infrastruttura tecnologica sottostante nell'ambito di un Portale Provinciale della cultura ("ScopriRa"), nel quale realizzare l'effettiva convergenza biblioteche-musei del territorio, riservando al prossimo futuro la convergenza anche con la nascente rete archivistica.

Ciò presuppone che gli operatori dei musei, delle biblioteche e degli archivi si sentano parte di una comunità che travalica le specializzazioni degli istituti e delle professioni. Lo svolgimento di un Open day delle biblioteche, musei e archivi, giunto quest'anno alla sesta edizione, e di cui si dà conto nelle pagine di questo stesso Speciale, è un primo significativo momento per facilitare la convergenza culturale oltre che quella tecnologica, per molti aspetti meno problematica.


Speciale Convergenza Musei Biblioteche e Archivi - pag. 9 [2010 - N.39]

[indietro]