Piranesi Rossini Pinelli Guaccimanni Ruffini
Emergenze artistiche nella racolta delle stampe del Mar di Ravenna
Nadia Ceroni - Conservatore Mar di Ravenna
"Diceva un grande storico dell'arte, attento anche ai segreti tecnici dell'atelier e del mestiere, Henry Focillon, che noi - generalmente ossessionati dalla maestà della pittura e dal prestigio dell'opera unica - voltiamo le spalle ai messaggi più alti e alle visioni più rare perché affidate a un sottile foglio di carta, e lasciamo così a una ristretta cerchia di eruditi e di amatori il compito di interrogare, raccogliere e classificare l'universo grafico del disegno, dell'acquaforte e della litografia, con la sua gamma virtuosa di valori schietti e squisiti, che fanno di una prova di stampa un oggetto estetico, una precisa forma d'arte".La citazione da Ezio Raimondi - nell'introduzione al volume L'arti per via pubblicato in occasione del "Convegno Internazionale di Studi sulla catalogazione delle opere grafiche" tenuto a Bologna nel 2000 - evidenzia una situazione presente in numerose istituzioni culturali, dove straordinari giacimenti di immagini sono spesso scarsamente valorizzati, poco accessibili alla fruizione del pubblico, se non addirittura considerati "materiale minore". Con l'intento di documentare e dare visibilità a un cospicuo nucleo grafico, per lo più custodito nei depositi del Museo, nel 1988 anche la Pinacoteca del Museo d'Arte della città di Ravenna aderì alla sistematica campagna di catalogazione promossa in regione dalla Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari. Un lavoro necessario, come sottolineava Raimondi, che ha evidenziato raccolte di opere grafiche straordinarie, per loro natura al contempo patrimonio storico-artistico e documentario, oggi consultabili on line su IMAGO.
Nella raccolta di stampe del museo ravennate - per lo più frutto di donazioni e lasciti testamentari, alle quali si è cercato di dare visibilità in varie occasioni espositive - alcune emergenze artistiche sono rappresentate dalle incisioni di Giovanni Battista e Francesco Piranesi, Luigi Rossini e Bartolomeo Pinelli.
Il nucleo piranesiano, inviato in dono all'Accademia di Belle Arti nel 1896 dal ministro della Pubblica Istruzione Baccelli e dal direttore della Regia Calcografia di Roma, si compone di 27 volumi tra cui Le antichità romane, Della magnificenza ed architettura de' romani, Opere varie di architettura e prospettive, Carceri d'invenzione, Le antichità d'Albano e di Castel Gandolfo, Vedute di Roma sono tra le serie più note. Nello stesso anno giunsero a Ravenna le stampe di Bartolomeo Pinelli, celebre acquafortista romano, di cui si conservano 101 tavole dell'Istoria romana, serie composta nel 1818-19 che ritrae nel frontespizio figurato lo stesso Pinelli in piedi, a braccia conserte e fiancheggiato dai fedeli cani, con la scritta "In mezzo alle rovine del Foro, Roma mi apparve nella sua maestosa dignità e grandezza". Anche le stampe di Rossini, architetto e incisore ravennate, sono frutto di una donazione ricevuta dal Comune che, con lettera del 13 ottobre 1919, le trasmise all'Accademia. L'incisore è presente in Pinacoteca con 9 serie pubblicate tra il 1819 e il 1845, tra cui Le antichità romane, Le antichità dei contorni di Roma, Porte e mura del recinto di Roma, Le antichità di Pompei, Viaggio pittoresco da Roma a Napoli. Opere che lo qualificano tra i "poeti" della Roma antica e moderna che ritrassero la città, i suoi monumenti e le scoperte archeologiche coeve, rese tutte con una ricchezza di particolari e un'attenzione analitico-scientifica che vanno oltre l'intenzione conservativa e la suggestione scenografica tipicamente settecentesche di Piranesi.
Sul versante moderno-contemporaneo, si segnalano invece le 145 incisioni di Vittorio Guaccimanni - per lo più acqueforti, acquetinte a colori e puntesecche - che insistono sui temi del ritratto, delle scene militari, dei monumenti ravennati e delle pinete, consegnate nel 1938 dalla signora Adalgisa Caserta al direttore dell'Accademia Ettore Bocchini in cambio dei rami, secondo le volontà testamentarie dell'artista. Nel 2008 la raccolta delle stampe del MAR si è arricchita di 265 incisioni di Giulio Ruffini grazie alla donazione di un cittadino ravennate: un gesto significativo, che conferma l'importanza dei contributi dei privati al sostegno e allo sviluppo del patrimonio artistico e culturale del Museo ravennate.
Speciale grafica - pag. 11 [2010 - N.37]