Spettatori o protagonisti?

Esce in dicembre il Gioco di Ruolo sulla Resistenza, ideato e realizzato dal Laboratorio Provinciale per la Didattica Museale.

Massimo Marcucci - Ufficio Beni culturali - Provincia di Ravenna

Le iniziative promosse nel campo della didattica museale hanno sempre rappresentato una priorità per il Sistema Museale. In effetti già nel 1994 - prima ancora che il Sistema nascesse - la Provincia ha dato vita al Progetto Scuola e Museo, nella convinzione che un nuovo e stabile rapporto tra il mondo della scuola e le istituzioni museali potesse produrre effetti positivi su entrambe le realtà. Corsi di formazione per operatori e insegnanti, nonché convegni a tema, hanno avuto lo scopo di favorire il confronto tra varie esperienze attuate in quegli anni dai singoli musei, in modo da cominciare a collaborare e mettere in pratica una strategia comune da adottare nel campo della didattica.
In realtà si deve proprio a questa iniziativa il merito di aver creato per la prima volta delle proficue occasioni di incontro tra i responsabili dei musei del territorio, sotto la regia della Provincia, realizzando i giusti presupposti per la nascita del Sistema e del suo Comitato Scientifico.
Oggi, uno degli strumenti più importanti gestiti dal Sistema Museale è rappresentato dal Laboratorio Provinciale per la didattica museale, istituito nel 1996 con l'obiettivo dichiarato di valorizzare adeguatamente le attività educative dei musei.

Proprio per arricchire l'offerta educativa, il Laboratorio ha pensato di proporre per l'anno scolastico 2007-08 l'utilizzo del gioco di ruolo (d'ora in poi GdR), ideando e realizzando uno strumento didattico capace di raccontare in modo originale l'esperienza della guerra e della Resistenza nella provincia di Ravenna negli anni 1944-45, offrendo agli studenti un'immersione nella Storia da protagonisti e non da semplici spettatori, senza mediazioni di linguaggio (narrativa, film, fumetto ecc.). Attraverso l'interazione fra i partecipanti al GdR, si vuole far comprendere il periodo dell'occupazione nazifascista dell'Italia dal punto di vista della quotidianità, dell'occupazione militare e della risposta armata da parte dei partigiani, sottolineando soprattutto il contributo alla Lotta di liberazione dato dalla popolazione contadina.

Per chi non lo conosce, potremmo dire che il GdR consiste "nella ricostruzione e nell'elaborazione di una situazione reale, che si presenta in forma problematica, nella quale ciascun giocatore è chiamato a prendere parte attiva mettendo in atto dei comportamenti più o meno codificati dal ruolo assegnatogli". Per giocare occorre anzitutto un "modello", ovvero una rappresentazione della realtà (nel nostro caso la provincia di Ravenna negli anni 1944-45), descritto e regolato attraverso un insieme formalizzato di regole. Tali regole permettono al giocatore di rapportarsi con la realtà nella quale si trova a muovere e ad interagire con essa e con gli altri giocatori mediante azioni di causa-effetto.
Ogni giocatore interpreta un personaggio (la staffetta partigiana, il contadino ecc.), di cui conosce l'aspetto fisico, la storia personale, il ruolo all'interno della società e della storia, le principali caratteristiche personali (forza, carisma, abilità, conoscenze...). II giocatore interpreterà quindi il suo personaggio tenendo sempre presenti le limitazioni, fisiche ed intellettuali, che lo caratterizzano facendolo agire in maniera coerente con esse.

Attraverso il proprio personaggio, entrerà poi in una situazione problematica, la storia vera e propria, il cui inizio è raccontato dal Master (o Narratore), che descrive man mano cambi di ambientazione e gli avvenimenti che mutano la storia. II ruolo del Master, importantissimo nella realtà del GdR, diviene qui fondamentale in quanto il suo compito principale sarà anche quello di massimizzare le potenzialità didattiche del gioco, orientando la discussione fra i partecipanti, guidandone l'attività, stimolando i giocatori a prendere parte attiva al gioco e quindi al processo di apprendimento.

A differenza dei giochi tradizionali, nel GdR non esiste un vincitore: lo scopo è partecipare alla narrazione, diventare attori. E come veri e propri attori, i partecipanti sono chiamati a calarsi nei panni del personaggio che interpretano, a comprenderne le motivazioni e le scelte, la personalità, facendolo agire in maniera coerente rispetto ad uno contesto storico e sociale conosciuto.
Per certi versi, giocare al GdR è come leggere un romanzo o guardare un film, con la sola differenza che il protagonista della storia narrata è il giocatore stesso e le sue azioni determinano lo svolgimento della trama.
Dal punto di vista didattico, rispetto ad una "tradizionale" lezione o visita guidata al museo i vantaggi possono essere i seguenti:
  • apprendimento da parte dello studente/giocatore di determinate conoscenze (la realtà sociale e militare degli anni 1944-45) in maniera non nozionistica ed astratta. Tali conoscenze, indispensabili per interpretare il proprio personaggio e farlo muovere ed interagire con gli altri giocatori, motivano lo studente/giocatore all'apprendimento;
  • formulazione propositiva di domande ed ipotesi sulla base degli input informativi ricevuti (il modello di realtà, il background del personaggio, gli elementi della storia narrata dal Master) che richiedono, da parte dello studente/giocatore, un'analisi dei dati e dei fatti ed una comprensione delle loro relazioni dinamiche di causa-effetto;
  • verifica immediata, attraverso i comportamenti messi in atto dal giocatore, delle interpretazioni date ai dati ed ai fatti;
  • stimolo al lavoro di gruppo, quindi alla comprensione reciproca e all'ascolto;
  • instaurazione, fra i partecipanti, di rapporti di solidarietà e di collaborazione che migliorano la conoscenza fra gli stessi giocatori, anche al di là della sessione di gioco.
Il gioco si compone di due manuali: nel primo (ad uso del Master) è presente un'introduzione al progetto, al GdR e al ruolo del Master, le regole e la storia da giocare compendiate dalle relative schede didattiche; nel secondo (ad uso dei giocatori), oltre alle schede dei personaggi da staccare, si trovano tutte le informazioni e nozioni che serviranno per giocare, in forma sintetica ma esaustiva (la lotta partigiana, le forze in campo, lo scenario, le parole della Resistenza, le parole del nazifascismo, le parole della guerra, i nomi della guerra, la cronologia della guerra), oltre ad una bibliografia minima utile per eventuali approfondimenti.

Il GdR è stato realizzato in collaborazione con il Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine, mentre per lo sviluppo tecnico della trama, delle regole di gioco e delle schede tecniche dei personaggi, il Laboratorio e si è avvalso della società "E-nigma" di Ravenna, che da anni opera nel settore della progettazione, sviluppo e realizzazione di giochi.

Speciale decennale del Sistema Museale Provinciale di Ravenna - pag. 15 [2007 - N.30]

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