Per un museo virtuale delle decorazioni musive

Col progetto GIANO si è realizzato un sistema integrato per la gestione delle decorazioni musive

Giuseppe Maino - ENEA e Università di Bologna Facoltà di Conservazione dei beni culturali

Che cosa è la realtà virtuale? Una disciplina scientifica, un gioco, un’applicazione più o meno ‘intelligente’ di tecniche matematiche e computazionali? Dai videogiochi agli effetti speciali del cinema hollywoodiano per passare alle ricostruzioni tridimensionali dei siti archeologici, la realtà virtuale è entrata nel linguaggio corrente e nell’esperienza comune. Se vogliamo tentarne una definizione precisa, potremmo individuarla come la rappresentazione realistica in un formato digitale di un fenomeno non necessariamente reale. Di qui la valenza gnoseologica dello strumento ‘realtà virtuale’ che può essere applicato a studi prettamente scientifici – archeologia computazionale, musei virtuali ecc. – come al campo dell’edutainment.
Nell’ambito del progetto internazionale di ricerca GIANO (Grafica Innovativa per il Patrimonio Artistico Nazionale e per l’Occupazione giovanile), da me diretto e promosso dall’ENEA di Bologna con la collaborazione della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna, è stato realizzato un sistema informatico prototipale di realtà virtuale per la gestione e la fruizione di decorazioni musive.
È stato sviluppato un sistema integrato (hardware e software), implementato presso il CETMA (Centro di Progettazione, Design & Tecnologie dei Materiali) di Brindisi, che consente l’archiviazione multimediale ed ipertestuale di informazioni di tipo storico-critico e tecnico-scientifico sulle opere e sui restauri storici cui sono state sottoposte nel tempo, consentendo all’utente un accesso dal web per l’effettuazione di operazioni di input ed output dei dati, ed offrendo allo stesso tempo i vantaggi consentiti dall’utilizzo di metodologie grafiche innovative come la computer graphics e la simulazione di realtà virtuale.
Il sistema comprende due strumenti per l’organizzazione dei dati: un gestore di caricamento di dati collegato ad un database contenente informazioni multimediali sulle opere, ed uno strumento per la rappresentazione grafica tridimensionale di un contenitore architettonico (museo) navigabile e per la creazione di esposizioni virtuali di mosaici.
Il sistema integrato si compone di un’applicazione stand-alone, che comprende una postazione locale ad alta definizione e un’applicazione specifica per l’accesso remoto. Per la costruzione e l’organizzazione della base di dati, ci si è attenuti agli standard stabiliti dall’ICCD, conferendo loro interattività, aggiornabilità dei dati dalla rete, multimedialità, che si profilano come strumenti critici altrettanto importanti delle abituali descrizioni testuali. Cura particolare è stata dedicata alla presentazione dei dati scientifici che caratterizzano le tematiche del restauro e dello stato di conservazione del mosaico stesso.
Uno dei tanti fattori di innovazione di questo progetto è costituito dalla realizzazione di un museo virtuale tridimensionale dei mosaici parietali del Mediterraneo dal IV al XIV secolo. Il sistema software di animazione tridimensionale e di navigazione virtuale è stato sviluppato sia nella versione su server centrale, sia in una versione stand-alone, configurabile a piacere dell’utente in modalità locale, anche su PC, con eventuale connessione al server remoto. Come già illustrato sopra, il sistema si compone di due strumenti per l’organizzazione dei dati, precisando che per museo ideale dei mosaici si intende un ambiente tridimensionale nel quale l’utente può navigare in totale immersione con l’ausilio di device esterni, il mouse o il flybox, dispositivi interattivi che permettono di navigare dentro l’ambiente simulato, che rappresenta una sorta di spazio laboratorio, nel quale si trovano posizionate le decorazioni musive selezionate dall’allestitore.
Infine, la simulazione al computer di un percorso di visita virtuale trova complemento nell’applicazione di un GIS (Geographic Information System) all’analisi del mosaico, sperimentata mediante l’integrazione dei dati ottenuti da scansione laser tridimensionale, utilizzando software quale Rhinoceros 3.0 e ArcGis 8.01. Il GIS amplia, in definitiva, il singolo sistema della banca dati permettendo una visualizzazione immediata degli attributi su di un modello-copia dell’opera indagata. Il rilievo manuale a contatto, la realizzazione di tavole tematiche, i rilievi fotografici o tridimensionali tramite calco sono tutti aspetti che possono facilmente essere riassunti all’interno di un sistema informativo, con conseguente risparmio di tempo e con un notevole incremento di oggettività nella acquisizione e nella gestione del lavoro.

La pagina della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna - pag. 7 [2006 - N.26]

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