Classe: archeologia di una città abbandonata

Studio La campagna di scavo, condotta recentemente, nell’area di Classe ha portato alla luce resti e reperti finora sconosciuti

Andrea Augenti - Docente di Archeologia Medievale - Università di Bologna Direttore scientifico degli scavi di Classe

L’Università di Bologna, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e la Fondazione RavennAntica sono impegnate dal maggio del 2004 in una delle più rilevanti campagne di scavo finora condotte nell’antica città di Classe.
Lo scavo viene effettuato nell’area archeologica del Podere Chiavichetta, dove nel passato furono trovati i resti di un settore della città prospiciente un canale. L’intervento è stato concepito per aumentare le nostre conoscenze su questa zona, e ha già portato alla luce alcuni magazzini portuali finora sconosciuti oltre ad un nuovo tratto della strada lastricata sulla quale affacciavano. Grazie a questa indagine stiamo inoltre recuperando nuove informazioni sui traffici commerciali nei quali erano coinvolte Ravenna e Classe durante la tarda Antichità. Qui si importava il vino, dalla Calabria e dall’Oriente; in particolare dalla Palestina, dove, nella zona dell’attuale striscia di Gaza, veniva prodotto un vino molto buono e ricercato, usato anche dal clero per celebrare la messa poiché veniva dalla Terrasanta. L’olio proveniva dall’Africa, e così il grano, le lucerne per l’illuminazione ed il vasellame da cucina, rivestito di una lucente vernice rossa.
Altre informazioni recuperate attraverso gli scavi riguardano le modalità di trasformazione dell’area portuale a partire dal VII secolo, quando alcuni magazzini furono frazionati e trasformati in piccole abitazioni, un cimitero venne impiantato nella zona e si iniziarono a recuperare i mattoni degli edifici mediante lo scavo di grandi fosse.
Alle indagini archeologiche, riprese a maggio e previste fino al termine del mese di ottobre, partecipano gli studenti dell’Università di Bologna (Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali; Facoltà di Lettere e Filosofia), affiancati da un’impresa specializzata nello scavo archeologico. Sono previste, nel corso dello scavo, conferenze e visite guidate aperte alla cittadinanza e a tutti i visitatori.
Allo scavo seguirà la musealizzazione all’aperto del sito. L’intero progetto è stato infatti elaborato per far sì che al termine dei lavori l’area archeologica divenga il primo nucleo del Parco Archeologico di Classe, la cui struttura sarà costituita da stazioni collegate tra loro – e con il nuovo museo – da un percorso lineare.
Durante l’anno passato è stata inoltre condotta, ed è quasi terminata, la realizzazione della Carta del potenziale archeologico di Classe. In poche parole si tratta di uno strumento di fondamentale importanza, un sistema informativo computerizzato nel quale sono raccolte e collegate tra loro tutte le informazioni disponibili sulla città (scavi, reperti, rinvenimenti occasionali). Questi dati sono inoltre collegati alla cartografia, e la loro elaborazione ha permesso di redigere delle planimetrie che indicano la localizzazione della risorsa archeologica nel sottosuolo e delle zone più promettenti da scavare in futuro. La Carta del potenziale archeologico di Classe consentirà un notevole passo in avanti all’archeologia di questo sito, permettendo una puntuale programmazione della ricerca e contribuendo allo sviluppo del parco.

La pagina della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna - pag. 6 [2005 - N.23]

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