La Loggetta Lombardesca: il biennio dell'Istituzione

Il MAR di Ravenna ha messo a punto un piano di investimenti mirati nel segno degli standard di qualità regionali

Claudio Spadoni - Direttore del Museo d'Arte della Città di Ravenna

Nell’ambito della riflessione sugli standard e gli obiettivi di qualità, il Museo d’Arte della città di Ravenna, dal 2002, l’anno che data il passaggio a Istituzione del Comune di Ravenna, ha avviato un piano di investimenti, strutturali e infrastrutturali, per favorire lo sviluppo e la crescita del rapporto tra i cittadini e il museo.
L’aspetto più rilevante è il passaggio al modello gestionale definito dall’Istituzione (gestione in forma indiretta), che ha reso necessaria l’elaborazione del regolamento in una fase in cui ancora non era disponibile una riflessione sistematica, accompagnata da una casistica di modelli declinati nelle diverse realtà italiane. In secondo luogo è stata definita la programmazione. Si è scelto anzitutto di qualificare il museo attraverso l’attività espositiva “al fine di documentare le espressioni della cultura artistica nazionale ed internazionale, prestando una specifica attenzione a quella del territorio”. La riflessione che preordina la linea espositiva insiste intorno a temi centrali nell’elaborazione del moderno, siano essi aspetti di ricerca storiografica, stagioni o artisti che segnatamente hanno determinato un passaggio nei percorsi estetici e poetici, tra Otto e Novecento. A questa linea di ricerca si affiancano altri temi finalizzati a monitorare il presente, attraverso antologiche di artisti italiani viventi e saggi sugli orientamenti dei giovani che operano nell’ambito del territorio.
Altro aspetto centrale, nell’azione culturale del museo, è l’individuazione del museo stesso come luogo deputato alla documentazione del mosaico: nel 2004 è stato siglato il protocollo d’intesa per la realizzazione del Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico, che tra i firmatari vede la più ampia partecipazione degli enti e delle istituzioni preposte alla tutela, alla conservazione, alla valorizzazione e alla ricerca intorno al mosaico (IBC; Università di Bologna; ENEA; Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico, Demoetnoantropologico di Bologna; Soprintendenza Archeologica della Regione Emilia-Romagna; Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio; Scuola per il Restauro del Mosaico della stessa Soprintendenza; Accademia di Belle Arti di Ravenna, Istituto Statale d’Arte per il Mosaico, Liceo Artistico; Fondazione Parco Archeologico di Classe; Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei). Sul versante della gestione e cura delle collezioni, il Regolamento dell’Istituzione prevede tra i compiti prioritari la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico del Museo, con l’arricchimento nelle aree tematiche e tipologiche che ne contraddistinguono storicamente il profilo culturale e artistico, collegandosi alle direttive proposte dagli standard museali nell’ambito della prevenzione, della manutenzione e del restauro. A questo scopo, l’istituzione museale ravennate ha aderito al Progetto Musa, la rete intermuseale per la conservazione del patrimonio artistico, realizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (CNR-ISAC) in collaborazione con l’IBC, allo scopo di monitorare le condizioni climatiche all’interno del museo.
Per quanto riguarda i servizi educativi, si è proceduto all’organizzazione di una sezione didattica strutturata – per l’introduzione alle collezioni permanenti e alle mostre – con l’allestimento di una sala attrezzata per ateliers destinati alle scuole materne, elementari e medie. Per il pubblico adulto invece vengono attivati percorsi guidati mirati mentre per chi desidera la visita individuale, è stato messo a punto un bollettino del museo che dà conto del percorso espositivo della mostra.
Un importante sforzo è stato fatto per realizzare un piano sistematico e integrato di comunicazione che è partito dallo studio di un nuovo logo del museo, della carta intestata, per giungere ad una linea che avesse efficacia di visibilità, continuità progettuale e riconoscibilità; è stato, inoltre, allestito un ufficio stampa con una rete di relazioni con la stampa nazionale e locale. Nell’ambito dei servizi aggiuntivi si è pensato di assicurare il confort della visita e occasioni di approfondimento grazie all’allestimento di un bookshop e, da quest’anno, di una caffetteria. Un’iniziativa innovativa che ha riscontrato il gradimento del pubblico è l’Aperitivo al museo, momento conviviale al piano nobile del chiostro rinascimentale, che di sera si accende di suggestioni inedite, prima di accedere alla visita della mostra.

Speciale standard museali - pag. 14 [2004 - N.21]

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