Il Sistema Museale Provinciale cresce
Ai venti musei già entrati in rete a partire dal novembre 1997 se ne sono aggiunti in questi giorni altri quattordici
Eloisa Gennaro - Responsabile U.O. Beni Culturali della Provincia di Ravenna
Prosegue il percorso di messa in rete dei musei della provincia di Ravenna. Del Sistema Museale fanno parte oggi trentaquattro musei - caratterizzati soprattutto dalle medie e piccole dimensioni - situati in ben 16 comuni su 18 della provincia ravennate: mancano all'appello soltanto i comuni di Bagnara di Romagna, il quale peraltro entrerà nel Sistema entro l'anno, di Conselice, di Sant'Agata sul Santerno e di Solarolo. Nella maggior parte dei casi si tratta di musei di proprietà comunale, mentre la minoranza è di proprietà di fondazioni o associazioni private. Circa l'origine cronologica, i musei del Sistema si caratterizzano per una forte omogeneità: tranne il caso di un museo sorto sul finire del '700 e di altri quattro istituiti a fine '800 e inizio '900, tutti gli altri sono nati nel corso degli ultimi trent'anni e alcuni di loro hanno vita recentissima. La natura delle collezioni - quasi tutte legate al territorio che le conserva - è invece estremamente varia: al Sistema appartengono musei d'arte antica, moderna e contemporanea, musei naturalistici e scientifici, musei storici e specializzati, musei etnografici e case-museo, musei archeologici e d'arte sacra. Analogamente, i contenitori che li ospitano sono di natura diversissima: antiche rocche e palazzi di pregio storico-artistico, case natali di personaggi illustri, edifici scolastici, industriali e rurali recuperati e adattati alla nuova funzione espositiva, costruzioni appositamente nate per essere un museo, giardini. La Provincia di Ravenna, proseguendo il lavoro iniziato sei anni orsono di valorizzazione e di promozione di un così ricco e differenziato patrimonio culturale, intende prestare sempre più l'attenzione alla problematiche legate alla gestione dei musei locali, incrementando il suo ruolo di ente programmatore e coordinatore con particolare riferimento alla fase di recepimento degli standard qualitativi regionali. Ad alcune delle quattordici istituzioni entrate nel Sistema sono dedicate le prossime pagine; qui di seguito invece si presentano in sintesi i musei che hanno già trovato un approfondimento negli ultimi numeri di "Museo Inoforma", a cui naturalmente si rimanda, ricordando che la rivista è consultabile anche in formato elettronico (www.sistemamusei.ra.it). Si presentano inoltre la Pinacoteca Comunale di Faenza e il Museo Civico di Riolo Terme, di cui non si è mai trattato finora e che troveranno uno spazio tutto loro in futuro. Il Museo dei Burattini e delle Figure di Cervia (vedi "Museo Inoforma" n.16), aperto nel 1999 in località Villa Inferno a cura del Centro Teatro di Figura "Arrivano dal mare!", è dedicato alla cultura e alle tecniche di animazione delle compagnie di teatro di figura. Il museo offre un percorso espositivo caratterizzato da una raccolta di grande valore culturale e storico: antichi burattini padani, marionette, pupi siciliani e teste di legno, copioni, attrezzi di scena, fondali dipinti e "baracche" tradizionali, provenienti dalle diverse aree culturali italiane ed europee. Sono inoltre parte consistente del museo l'Archivio di Immagine e la Biblioteca specializzata, che documentano le compagnie di teatro di figura di tutto il mondo. Della vita dei salinari, degli attrezzi che adoperavano per lavorare il sale, delle usanze e feste cittadine legate al sale racconta il Museo della Civiltà Salinara di Cervia (vedi n.13), sorto nel 1990 presso i settecenteschi Magazzini del Sale grazie al Gruppo Culturale Civiltà Salinara, che ha curato l'esposizione di strumenti e manufatti, di materiale fotografico e documentario. Un'originale sezione all'aperto del museo è la salina artigianale "Camillone", dove alcuni ex salinari mostrano i tradizionali sistemi estrattivi. Il museo riaprirà nei rinnovati locali del Magazzino "Torre" con un nuovo progetto museografico che vuole condurre il visitatore a scoprire lo strettissimo legame esistente tra materiale esposto e ambiente circostante, tra l'uomo, l'acqua e il sale. Il Museo Civico di Cotignola (vedi n.13 e 16) ha sede nel Palazzo Sforza che, a partire dal 1991, ospita sia le opere lasciate alla città da Luigi Varoli sia i reperti archeologici rinvenuti in zona. Il Museo Varoli occupa i locali del primo piano ed espone dipinti, terrecotte, sculture lignee e cartapeste realizzate dall'artista cotignolese, punto di riferimento per generazioni di giovani artisti. Sezione distaccata del museo è Casa Varoli, abitazione che era anche scuola di arte e musica aperta a tutti. Al primo piano di Palazzo Sforza si trova anche l'Antiquarium, che raccoglie reperti in prevalenza di età medievale ritrovati sul territorio; la sezione archeologica continua nel cortile, dove è esposto materiale a carattere funerario tra cui spicca la bella stele dei Varii. Nata nel 1797 e via via arricchitasi di pregevoli opere a seguito delle soppressioni napoleoniche, di lasciti e di acquisti, la Pinacoteca Comunale di Faenza rappresenta la più antica istituzione del Sistema Museale. Ospitata dal 1879 nel Palazzo Studi, la raccolta è ripartita in due sezioni principali, la Sezione Antica e la Galleria d'Arte Moderna: la prima espone reperti di età romana ed altomedievale, dipinti e sculture dal '400 al '700; la Galleria documenta le personalità ed i movimenti più significativi dal Neoclassicismo ai nostri giorni. Ricordiamo infine il ricco Gabinetto Disegni e Stampe. Attualmente la Pinacoteca è chiusa per ristrutturazione; una considerevole raccolta è comunque visitabile presso Palazzo Milzetti. È invece il più giovane tra i musei aderenti al Sistema il Museo Carlo Zauli di Faenza (vedi n.16), inaugurato nel 2002 nei locali che furono il laboratorio del ceramista faentino, centro d'ispirazione per molti artisti contemporanei. Il Museo riesce efficacemente a narrare la vicenda artistica e creativa di Zauli attraverso due percorsi museali paralleli e coincidenti: un percorso prettamente espositivo e uno legato al suo studio-bottega. Il percorso antologico espone opere datate dagli anni '50 agli anni '90 e svela al visitatore l'attitudine alla ricerca e sperimentazione di un artista che da ceramista divenne scultore. Il secondo percorso si snoda tra gli ambienti del suo laboratorio, dalla cantina delle argille alla stanza degli smalti, dalla sala dei forni a quella dei torni e dei grandi altorilievi. Il Museo Civico "San Rocco" di Fusignano (vedi n.12) è stato inaugurato nel 2001 all'interno del settecentesco edificio che ospitava l'ospedale cittadino. Al piano terra è esposta la bella e ricca collezione permanente di targhe devozionali in ceramica, verosimilmente unica nel suo genere in Italia, donate al Comune dal prof. Sergio Baroni. Le targhe, per la maggior parte a carattere propiziatorio, sono espressione figurativa della cultura popolare religiosa, sia emiliano-romagnola sia di altre regioni italiane, e coprono un arco cronologico molto ampio, dal '500 a tutto il '900. Nei locali del piano terra a breve troveranno collocazione altre raccolte artistiche, mentre al primo piano il museo organizza regolarmente mostre tematiche. Il Museo Civico della Rocca Trecentesca di Riolo Terme ospita dal 1997 all'interno del restaurato fortilizio cittadino il Centro di Documentazione della Vena del Gesso, che si snoda tra quattro sale espositive contenenti fossili, minerali, reperti archeologici, plastici e immagini. Gli allestimenti sono dedicati agli aspetti ambientali, geologici, paleontologici, idrologici e speleologici di quest'area romagnola di estremo interesse e suggestione, nonché al rapporto dell'uomo preistorico con le principali grotte della zona: Banditi, Re Tiberio, Tanaccia. Attualmente il museo è chiuso per lavori di ristrutturazione, nell'intento di far posto ad un'aula multimediale e a nuove raccolte. In un altro fortilizio trecentesco, ex ospedale cittadino, trova spazio il Museo Civico di Russi (vedi n.16), recentemente riadattato per conservare e valorizzare le collezioni storiche e artistiche variamente legate alla realtà locale. A partire dal 1997 ad oggi sono state istituite tre sezioni: la Pinacoteca, il Museo Archeologico, la Collezione Baccarini. La Pinacoteca ospita sia la raccolta di opere d'arte a tema religioso di proprietà dell'AUSL di Ravenna, sia l'eterogenea collezione di opere d'arte di proprietà comunale. Il Museo Archeologico espone svariati reperti rinvenuti nella Villa Romana di Russi, in particolare nei tre pozzi della casa, svelando al visitatore l'evoluzione di questa importante struttura abitativa e produttiva nonché la storia antica della città. Infine, la Collezione Baccarini mostra un'ampia scelta del fondo archivistico appartenuto ad Alfredo Baccarini.Speciale nuove adesioni - pag. 7 [2003 - N.18]