La conservazione nei musei

Nadia Ceroni - Conservatore del Museo d'Arte della città di Ravenna

Università degli Studi di Bologna Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali Tesi di: Marica Santandrea Relatore: Prof.ssa Maria Rosaria Valazzi Anno Accademico 2001-2002 La dissertazione affronta le tematiche connesse alla conservazione non solo dei manufatti artistici nei loro ambienti espositivi – che devono fare i conti con fattori di degrado quali il clima, l’illuminazione e gli uomini – ma anche alla buona conservazione degli edifici che li contengono. Come per le opere d’arte si deve distinguere tra manutenzione e restauro – cioè tra interventi periodicamente ripetibili e interventi episodici con carattere di eccezionalità – così per i “contenitori” museali si può parlare di manutenzione ordinaria e straordinaria, relativa sia all’esterno che all’interno delle strutture architettoniche. Lo scopo della ricerca è proprio quello di dimostrare l’importanza della conservazione preventiva anche per l’edificio-museo, necessaria a limitare gli interventi più invasivi e costosi del restauro e della ristrutturazione edilizia. Tra le possibili forme di manutenzione ordinaria, la tesi di laurea dedica un capitolo intero a quella delle pulizie costanti e programmate degli ambienti museali. Apparentemente banale, la rimozione all’esterno delle polveri, dei depositi da inquinanti aerodispersi e biologici, contribuisce ad eliminare gli agenti responsabili del naturale deperimento dei materiali strutturali. I detergenti e le cere usate per la pulizia interna dei musei, d’altra parte, risultano potenziali fonti di gas inquinanti per le opere d’arte. Sarebbe necessaria un’indagine sulla composizione chimica dei prodotti impiegati e sugli effetti che questi potrebbero avere, a lungo termine, sulle collezioni artistiche. Apparati fotografici, relativi alle Pinacoteche di Ravenna e Faenza, corredano la pubblicazione che comprende anche schede tecniche sui detergenti normalmente usati dalle imprese di pulizie negli ambienti museali. La tesi, che suggerisce alcuni obiettivi di miglioramento nel complesso e delicato rapporto tra edifici-musei e manufatti artistici, si conclude con un appello che indirizziamo a tutti gli operatori dei beni culturali: “Basterebbe dare più credito alla pratica della conservazione preventiva, per altro molto praticata all’estero, per non rischiare di perdere testimonianze importanti della nostra cultura solo perché il tempo, con i suoi effetti, è stato più sollecito di noi”.

Tesi e musei - pag. 3 [2003 - N.16]

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