Il Museo Civico di Castel Bolognese

La raccolta archeologica è attualmente l'unica aperta in grado di documentare le fasi del popolamento della vallata del Senio dall'età paleolitica al periodo post-medievale

Valerio Brunetti - Responsabile del Museo Civico di Castel Bolognese

Oltre alla sezione artistica, che comprende quasi esclusivamente opere di autori locali, attivi tra il XVI e il XX secolo, il Museo Civico di Castel Bolognese offre altre due sezioni: quella archeologica con reperti che coprono quasi un milione di anni di storia del territorio castellano e quella storica, con oggetti appartenenti a vari aspetti della vita comunitaria. La raccolta archeologica, che conta centinaia di reperti è attualmente l'unica aperta, in grado di documentare le fasi del popolamento della vallata del Senio, dall'età paleolitica al periodo postmedievale. Accanto ad una piccola sezione con fossili della zona, i materiali archeologici accompagnano il visitatore ad una lettura delle vicende umane che hanno interessato Castel Bolognese: attraverso pannelli illustrati, in corso di allestimento, è possibile cogliere gli aspetti più significativi di ogni periodo storico documentato. Le sezioni preistorica e protostorica comprendono numerose tipologie di utensili in pietra del Paleolitico e ceramiche, corna di cervo, macine da insediamenti del Bronzo e del Ferro. La parte romana, con monete, ceramiche, vetri, oggetti in metallo ed osso, testimonia il fitto popolamento del territorio comunale, attraversato dalla via Emilia e ancora oggi centuriato. Assieme ad alcuni corredi funerari, costituiti da vasellame, sono state ricostruite due tombe, una "alla cappuccina" ed una "a cassa"; provengono, invece, da una necropoli gota un orecchino a dado ed una coppia di fibule femminili in argento con appliques dorate, dei primi anni del V secolo. La sezione medievale, sicuramente quella che caratterizza il museo, contiene numerosi reperti: monete, vetri, oggetti in metallo, tra cui uno sperone in bronzo finemente cesellato, ma soprattutto ceramiche che documentano le principali produzioni romagnole tra XIV e XIX secolo, provenienti da scavi e da recuperi urbani. Oltre alle forme ben note, come piatti, ciotole e boccali, sono presenti due originali piastrelle decorative, in maiolica del Quattrocento. Non mancano curiosità come una serie di ciotole carcerarie con i bordi segnati da tacche e numerosi proiettili in pietra o "palle da cannone" di vari diametri, testimonianza dell'origine militare della città. La sezione storica evidenzia un'estrema varietà di oggetti, riuniti in gruppi per affinità tecnologiche o culturali. Troviamo una serie di campane in bronzo, integre e danneggiate, di cui una del 1335 ed un'altra, ottocentesca, con un raro bassorilievo di locomotiva a vapore. Tra i materiali "devozionali" si conservano crocifissi in legno, ferro e bronzo, medaglie, rosari in pasta vitrea ed un inusuale cilicio in metallo del XVIII secolo. Sono presenti, inoltre, targhe in ceramica, tra cui una Madonna con Bambino del 1631 ed un'altra con emblema francescano, datata 1720. Documentano il fervore risorgimentale dei Castellani alcune interessanti memorie, tra cui un berretto ed una sciabola di soldati garibaldini ed una foto di Giuseppe Garibaldi. Completano la sezione altri materiali, tra cui ceramiche domestiche, frammenti lapidei, mortai in pietra ed una piccola raccolta di monete pontificie ed italiane dal XVII al XX secolo.

Speciale siti e musei archeologici - pag. 11 [1999 - N.6]

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