La Villa romana di Russi

E' del 1938, in una cava per l'estrazione dell'argilla, la prima scoperta della presenza del più importante insediamento agricolo di epoca romana nell'Italia Settentrionale

Giovanna Montevecchi - La Fenice Archeologia e Restauro S.r.l. Concessionario dei Servizi Aggiuntivi per il Polo Archeologico dell'Emilia Romagna

Il sito archeologico della villa romana fu riportato in luce già nel 1938-1939, essendo la zona sfruttata come cava per l'estrazione dell'argilla e poi interrata a causa degli eventi bellici; gli scavi ripresero negli anni Cinquanta e continuarono a fasi alterne fino agli anni Ottanta. L'area indagata é riferibile ad un insediamento rustico finalizzato allo sfruttamento agricolo della zona nell'antichità ed é forse il più importante finora noto in Italia settentrionale. La villa è composta da un nucleo principale circondato da portici con colonne in mattoni; l'ingresso era a sud, attraverso un cortile aperto. All'interno, attorno a due cortili anch'essi porticati, si articolano a nord il settore residenziale, abitato dal padrone del fondo, con al centro la stanza di soggiorno, mentre le stanzette circostanti erano destinate ad usi diversi; il gruppo di stanze ad ovest costituiva con ogni probabilità il quartiere notturno, mentre l'ambiente maggiore, pavimentato a mosaico, veniva usato come sala da pranzo. Una piccola area comprendente tre ambienti era presumibilmente riservata al fattore della tenuta. La zona più vasta, che si sviluppava attorno al cortile sud, era adibita alle attività produttive: comprendeva la cucina, i depositi per i prodotti cerealicoli, un torcularium per il vino e vasche limitrofe; nel settore orientale era anche una zona termale e cortili con alberi da frutta. Sicuramente la villa aveva altri ambienti, non ancora scavati, per il ricovero degli animali e per altre attività. Nel 1998 si è effettuato lo svuotamento del pozzo pertinente l'area della cucina, che ha interessato una struttura profonda 14 metri con camicia in laterizi, dal pozzo sono emerse importanti testimonianze sulla vita della villa sia attraverso il rinvenimento di oggetti di uso quotidiano, sia attraverso l'esame complessivo della stratigrafia legata alle fasi d'uso e di disuso del pozzo. In seguito allo scavo sono state allestite, con i materiali provenienti dal pozzo, alcune vetrine collocate negli ambienti della Rocca dell'ex Ospedale a Russi; a questa prima fase di lavori ne é seguita una seconda inaugurata nel1999, con l'apertura al pubblico di altre due stanze. Sono così visibili alcune strutture pertinenti l'area termale della villa, é esposta una campionatura degli intonaci del settore residenziale ed un piccolo spazio é dedicato ai materiali edili utilizzati per la costruzione della villa. L'area archeologica é aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9,00 alle 16,00 d'inverno e fino alle 19,00 d'estate; é possibile prenotare visite guidate telefonando allo 0339 8957691; si può visitare anche l'annessa oasi faunistica curata dal WWF e da Lega Ambiente, con guide disponibili su prenotazione. Il museo é aperto al pubblico il sabato dalle 9,00 alle 12,00 e su prenotazione telefonando allo 0544-587641.

Speciale siti e musei archeologici - pag. 7 [1999 - N.6]

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