Guida del Museo

Museo d'Arte della Città - Ravenna

n. 28 - 2011
Testi di Alberta Fabbri


Dante celebrò le anime belle dei suoi fondatori. Gli imperatori si inchinarono chiedendo benedizioni. Il temibile Giulio II Della Rovere vi sostò con i suoi cardinali concedendo privilegi. La canonica della potentissima Abbazia di Porto che dalla loggia sui giardini prende il nome di Loggetta Lombardesca è ora sede del Museo d'Arte della Città di Ravenna. Tra le pieghe di una storia gloriosa di cui rimane come una eco nella perfezione formale dell'edificio, le collezioni parlano di intrecci che affondano le loro radici nella genesi dei musei civici per saldarsi a un nome del destino, quello di Corrado Ricci che da Ravenna scala i vertici del Ministero per mettere in forma un moderno sistema di tutela nell'Italia postunitaria. Le prime testimonianze datano all'arrivo dei collaboratori di Giotto e si spingono fino ai giorni nostri facendo del museo ravennate un unicum nello straordinario panorama nazionale. Grazie anche a una rara raccolta di opere musive contemporanee.

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