Museo della Frutticoltura Adolfo Bonvicini - Massa Lombarda
Via Amendola, 40 48024 Massa Lombarda
Tel. 0545 985832-3 Fax 0545 985837
email cultura@comune.massalombarda.ra.it
web http://www.comune.massalombarda.ra.it/GUIDA-AI-SERVIZI/Infanzia-Istruzione-e-Giovani/Giovani/Il-Museo-della-Frutticoltura-A.Bonvicini
Apertura: su appuntamento, telefonando al n. 0545 985832
Parcheggio: lungo Via Amendola e nelle vicinanze
Ingresso gratuito
Pianterreno accessibile ai diversamente abili
Questa attività è stata quella che ha caratterizzato lo sviluppo economico di Massa Lombarda fino ai giorni nostri e attraverso essa si sono sviluppati altri settori, principalmente l'industria di trasformazione, l'artigianato, la cooperazione, i magazzini ortofrutticoli.
A metà degli anni '70, dopo una mostra nella Chiesa del Carmine intitolata "Testimonianze di cultura contadina" nasce l'idea di raccogliere questo grande patrimonio di storia e di tecnica agraria in una struttura permanente che viene individuata in una vecchia casa colonica denominata "Ca' rossa". Opportunamente ristrutturata, essa darà vita al Centro di documentazione sulla storia dell'agricoltura e della frutticoltura della Bassa Ravennate, denominato più brevemente Museo della Frutticoltura e intitolato ad Adolfo Bonvicini, figura fondamentale dell'evoluzione della frutticoltura massese, (che ha avuto riflessi benefici su tutto il territorio nazionale).
Il Museo sorge in Via Amendola ed è incorporato nel recente sviluppo urbanistico di Massa Lombarda e pertanto lo spazio cortilizio viene utilizzato anche per le manifestazioni culturali estive. Entrando nel Museo, a pianterreno sono sistemati, corredati da testi esplicativi, gli oggetti tradizionali della casa e del lavoro rurale secondo un modello che riprende, sia concettualmente che graficamente, l'impostazione espositiva del Museo di S. Marino di Bentivoglio.
La mostra ricostruisce la storia della rivoluzione agricola iniziata a Massa Lombarda tra '800 e '900. Si comincia con la trasformazione del territorio attraverso la bonifica, poi sono affrontati i temi dell'unità poderale, della famiglia e della società contadina, passando attraverso i patti agrari e le lotte sociali sviluppatesi a cavallo del '900.
Una sottosezione è dedicata ai principali processi produttivi dell'economia basata sull'autoconsumo, come il pane, il vino, la canapa. Al pianterreno sono pertanto esposti molti attrezzi del lavoro contadino ma anche oggetti della vita di tutti i giorni, con l'intento di ricreare l'ambiente della casa contadina di un tempo: il focolare, la caparéla appesa all'ingresso, una bicicletta d'epoca, gli attrezzi del passato come l'aratro per la risaia, dei singolari "trampoli" per vendemmiare e potare, il "filarino", la gramolatrice e tanti strumenti esposti in modo suggestivo.
Al piano superiore si trova la sezione di maggior interesse del museo, quella dedicata alla frutticoltura con la presenza di notevole materiale iconografico e scritto. Si ripercorre la storia della frutticoltura di Massa Lombarda sin dai primi impianti di pesco risalenti al 1905 con le iniziative dell'agronomo Bellucci e del proprietario locale Adolfo Bonvicini.
L'attività si sviluppa nel periodo tra le due guerre con una sorta di crescita monoculturale (frutteti di peschi, meli, peri, susini) e con la nascita di attività industriali legate alla frutticoltura: segherie per la produzione di imballaggi di legno, macchine irroratrici e disinfettanti, macchine selezionatrici (è presente uno splendido modello di questo tipo, in scala 1 a 4, costruito nel 1924), magazzini per la selezione ed il confezionamento del prodotto, fabbriche per le conserve alimentari (marmellate, farina di frutta, conserve e dal 1922-23 i primi succhi di frutta).
Il percorso si chiude davanti al quesito su come debba svilupparsi il rapporto agricoltura - uomo, di fronte al dilemma da sciogliere tra crescita dell'apporto di fertilizzazione e il mantenimento degli equilibri naturali ed ecologici del territorio.