Museo Civico - Castel Bolognese

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Viale Umberto I, 50 48014 Castel Bolognese
Tel. 0546 50909 - 0546 655849 Fax 0546 50322
email cultura@comune.castelbolognese.ra.it
web http://www.comune.castelbolognese.ra.it/cultura/il-museo-civico-di-castel-bolognese.html

Apertura: tutto l'anno, la prima e la terza domenica di ogni mese, ore 10.00-12.00.
Visite guidate e scolastiche, solo su appuntamento, anche nei giorni feriali

Ingresso gratuito

Una sala del Museo Civico di Castel BologneseParticolare del dipinto Feriti di GuerraLa piazza di Castel Bolognese
Al ritorno dal lungo soggiorno romano, il pittore castellano Giovanni Piancastelli donò, nel 1912, al convento dei Cappuccini di Castel Bolognese una raccolta di sue opere per costituire un'aula pinacoteca: sopravvissuta agli eventi, dalla guerra alla chiusura del convento, rappresenta oggi uno dei nuclei più significativi delle raccolte del nuovo Museo Civico di Castel Bolognese.

Inaugurato nel 1999, ha riunito in un'unica sede la Sala Piancastelli, già riordinata nel 1988 presso il municipio, e l'Antiquarium comunale che dal 1983 custodiva, insieme a testimonianze storico artistiche locali, i materiali archeologici frutto delle ricerche e scoperte effettuate sul territorio negli ultimi decenni.

Oggi il Museo civico si articola in tre distinte sezioni, artistica, storica ed archeologica, con raccolte rinnovate ed accresciute, dotate di apparati esplicativi e didattici.

- Nella sezione artistica sono esposte opere che coprono un arco cronologico che va dal XIV al XX secolo. Sono presenti quasi esclusivamente artisti locali scomparsi, la cui documentazione è uno degli obiettivi che persegue il Museo. I nuclei principali, per qualità e quantità sono rappresentati dalle opere di Giovanni Piancastelli e Giuseppe Guidi: il primo con numerosi disegni a penna e dipinti ad olio, il secondo con acqueforti, disegni e smalti su rame estremamente originali. Oltre alle medaglie e placchette di Giovanni Bernardi, scultore ed incisore attivo nel XVI secolo, vi sono alcune rare opere del pittore e patriota Sebastiano Fanelli. L'attività dello scultore Angelo Biancini è documentata da una grande Annunciazione in ceramica, alcuni bronzetti ed un gesso dorato di figura materna. Altri artisti presenti sono Giovanni Antonio Antolini, Cassiano Balducci, Mario Morelli e Fausto Ferlini.

- Nella sezione storica sono conservate testimonianze molto varie: una raccolta di campane, con l'ottocentesca campana della stazione ferroviaria decorata da un raro bassorilievo di locomotiva a vapore, alcune interessanti targhe devozionali in ceramica, vecchi timbri della municipalità. Tra i cimeli garibaldini una sciabola, un cappello ed una foto di Garibaldi. Vi sono inoltre piccoli bronzi, frammenti lapidei, ceramiche domestiche ed una piccola collezione di monete pontificie e italiane dal XVII al XX secolo.

- La sezione archeologica, raccoglie materiali e reperti che documentano la frequentazione umana del territorio di Castel Bolognese dalla Preistoria al periodo post-medievale. Sono esposti materiali pre-protostorici, utensili in selce e ceramiche, frutto di raccolte di superficie, mentre il periodo romano è documentato da una quantità estremamente varia di reperti: monete, frammenti delle più diffuse tipologie ceramiche, vetri, piccoli oggetti in osso e bronzo. Sono state ricostruite due tombe, una alla cappuccina ed una a cassa, ed esposti i relativi corredi ceramici costituiti da vasellame di uso comune.

Di estremo interesse è una coppia di fibule in lega d'argento attribuita a popolazioni Gote giunte in Italia nel V secolo. Le ceramiche medievali e rinascimentali sono sicuramente il nucleo più consistente e caratterizzante della sezione archeologica: boccali, piatti e ciotole in maiolica oppure ingobbiati e graffiti, ceramiche da cucina e da mensa con e senza rivestimento. Provengono da scavi e recuperi nel centro storico, insieme a vetri, monete e metalli. Per dimensione quantitativa e qualitativa quest'ultima parte è di notevole importanza, al punto che il Museo Civico di Castel Bolognese è l'unico museo della provincia di Ravenna ed uno dei pochi a livello regionale a connotarsi per la prevalenza di nuclei di datazione medievale e postmedievale.

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