L'idea di rendere visibili al pubblico le opere pittoriche di proprietà del Comune di Solarolo risale al 1989, in concomitanza al termine dei lavori di restauro del Palazzo Comunale. Il palazzo che ospita la raccolta risale al periodo post bellico e sorge sullo stesso sito dell'antico Palazzo Comunale: il paese di impianto trecentesco, infatti, è stato quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale, trovandosi lungo la Linea Gotica.
Le opere oggi presenti nella raccolta provengono dall'antico oratorio dell'Annunziata di Solarolo e, prima di diventare di proprietà comunale, appartenevano alla Congregazione di Carità e alle Opere Pie. La raccolta è esposta nella sala consiliare del Palazzo Comunale. Dall'ingresso al piano terreno si accede attraverso uno scalone monumentale all'androne del primo piano, spazio distributivo per uffici e per la sala.
Questa è costituita da uno stanzone unico suddiviso in due ambiti da una balaustra in legno. Lungo le pareti perimetrali si aprono successioni di porte, tra le quali sono state disposte le opere pittoriche. Sia l'architettura che gli arredi risalgono principalmente agli anni Cinquanta. L'attuale sistema di illuminazione presente nella sala è costituito da elementi al neon e non è concepito in modo specifico per l'allestimento.
Al centro della parete di fondo della sala campeggia un rilievo marmoreo del Quattrocento attribuito a Francesco di Simone Ferrucci, allievo di Desiderio da Settignano, raffigurante una Madonna con Bambino.
Tra le opere presenti vi sono tele del 1700, un affresco strappato del 1630 proveniente dall'oratorio dell'Annunziata e una Annunciazione del pittore faentino G. B. Bertucci del 1599.
[Tratto da: Piva A. - Rudi A. (a cura di), Piccoli musei d'arte in Emilia Romagna, Venezia, Marsilio, 2000].