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Museo Informa: notiziario del Sistema Museale
N. 13 anno 2002
La pagina del Sistema Museale provinciale di Rimini

Onferno
Un Museo di natura nella natura
Dino Scaravelli - Responsabile Museo di Onferno

Il Museo Naturalistico della Riserva Naturale Orientata di Onferno è posto nel cuore dell’omonima Riserva. Istituita nel 1991 dalla Regione Emilia Romagna grazie all’impegno del Comune di Gemmano e non poche traversie, quest’area protetta in poco tempo è divenuta il volano culturale e fonte di innovazione per l’intero territorio comunale. La realtà dei piccoli Comuni italiani si deve continuamente confrontare con le ristrettezze economiche e la necessità di promuovere sul proprio territorio uno sviluppo culturale e ambientale compatibile. La presenza della Riserva Naturale sul territorio comunale ha avuto il fondamentale compito in primo luogo di creare un indotto progettuale che ha fatto riappropriare la comunità locale del proprio territorio, troppo a lungo oscurato dai bagliori della riviera romagnola. Inoltre ha anche rappresentato un banco di sperimentazione gestionale ed economico. La Riserva si è proposta da subito l’obbiettivo di conoscere la realtà naturale locale per poter operare gestionalmente sulla base di approfondite conoscenze scientifiche. Quale punto di riferimento e sintesi di questo processo è allora stato istituito il Museo Naturalistico per dare continuità alle ricerche intraprese nella Riserva e per creare un nuovo richiamo culturale per il suo territorio. Il Museo si ripromette da subito infatti non solo di raccogliere ed esporre il materiali naturalistici della Riserva, di per sé così ricca, ma anche di diventare centro dell’aggregazione per le attività relative alla storia naturale della Valle del Conca. Elemento unico nel suo genere per la Provincia di Rimini, il museo è oggi allestito con un approccio multimediale dove, accanto a vetrine illustranti le particolarità del gesso, la speleogenesi, le caratteristiche degli ambienti della Riserva e i suoi meravigliosi abitanti, vi sono spazi interattivi per giocare imparando o dove muoversi in grotte virtuali ricche di contenuti informativi. Gli spazi espositivi sono quelli piccoli ma suggestivi dell’antica pieve di S. Colomba dove si possono vedere le varie tipologie di rocce gessose così come viene illustrato il processo erosivo che ha portato alla creazione delle grotta. Se da una parte si mostra come questa parte della Romagna trasudi storia millenaria, con ritrovamenti che vanno dal Paleolitico fino alla magnificenza rinascimentale, dall’altra particolare attenzione è dedicata all’illustrazione delle emergenze biologiche dell’area: una ricchissima compagine vegetale ed animale che rende questi luoghi di notevole valore per l’intera comunità. In un diorama, illustrato con una veduta degli imponenti calanchi della Ripa della Morte, sono anche ambientati alcuni degli ultimi arrivi importanti nell’area come il Capriolo e l’Istrice. I maggiori protagonisti degli ambienti della Riserva sono comunque i Pipistrelli che qui vengono illustrati nelle loro particolarità morfologiche e comportamentali. Nell’esposizione si è cercato di rovesciare la medaglia e mostrare questi animali per quello che sono, togliendoli dalla sfera dell’immaginario negativo e riposizionarli in un giusto contesto ecologico dove potranno mostrare quali piccole meraviglie dell’evoluzione essi siano. Il Museo si propone anche come centro di educazione ambientale permanente grazie alla sala polivalente attrezzata a laboratorio didattico posto direttamente in un’area eccezionale dove fare direttamente ecologia in campo. L’istituzione comunale ha da sempre seguito le tre anime del museo, conservazione, esposizione e studio, divenendo anche lo strumento che operativamente prosegue le ricerche intraprese sulle caratteristiche ambientali della Riserva e della valle del Conca, così come va costituendo una biblioteca specializzata nel campo delle aree protette, degli ambienti ipogei e dei Chirotteri. Non a caso poi la raccolta del materiale relativo alla natura della Val Conca si sta arricchendo e presso il Museo si depositano i risultati delle ricerche portati avanti in questo particolare contesto territoriale. Presso i magazzini si ingrandiscono le collezioni di studio e si vanno preparando altri allestimenti che in forma di mostre temporanee o con altri spazi di volta in volta proporranno nuove esplorazioni ai visitatori. Un’attività che è sorta tra le altre è la raccolta dei materiali documentari relativi alla storia dell’area sia antica e sia moderna, con in particolare quanto relativo ai fatti della seconda guerra mondiale e alla Linea Gotica, passante proprio dal capoluogo. Un’importante memoria illustrata e compiutamente descrittiva è stata realizzata appunto in tal senso e data alle stampe da Amedeo Montemaggi (1998) proprio con il Museo che ha già anche istituzionalizzato una propria serie (Scaravelli 1998). Con la Riserva e il Museo cresce anche l’imprenditoria locale con la nascita di una cooperativa che ha fatto dell’accoglienza e della didattica i propri principali temi di lavoro. Dal centro museale si snodano i sentieri che portano a cercare nelle colline circostanti i tanti elementi del ricco paesaggio e che sono utilizzati dalle migliaia di studenti che ogni anno frequentano le attività didattiche che qui trovano un ambiente di grande fascino. In particolare non smettono di stupire le grotte, i loro abitanti e il capire come tutti possono con semplicità contribuire alla salvaguardia di questo mondo affascinante. Nel 2001 il Museo e la Riserva sono stati visitati da circa 12.000 utenti che si sono riconfermati quest’anno, con un ulteriore aumento della quota di studenti e ricercatori. Sono aumentate le ricerche portate avanti dal Museo come le proposte educative. Il giardino botanico che si va strutturando offrirà presto altre esplorazioni: la sistematica dei vegetali, le piante utili e le particolarità floristiche della Val Conca. Nel 2002 verrà infine inaugurato il nuovo centro direzionale con i laboratori didattici e la nuova sede della biblioteca così come partirà la realizzazione della nuova ala espositiva. In definitiva si tratta di una realtà in pieno sviluppo che ha trovato in un piccolo ma generoso Comune un substrato ideale per far crescere una istituzione culturale che ampliandosi si rende sempre più una struttura complessa e consistente.



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