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Per chi si occupa di servizi educativi al museo prepararsi al futuro significa cominciare da subito a riorganizzare le idee e a capire come strutturare sistematicamente le intuizioni che fino ad ora hanno preso vita e consistenza in modo più o meno spontaneo, senza il supporto di indicazioni condivise a livello accademico o istituzionale. L’abbiamo scritto e detto più volte e in diverse occasioni: la didattica è stata fin qui un campo di sperimentazione nel quale tutti i musei si sono misurati usando di volta in volta il buon senso e l’entusiasmo, adottando metodi sperimentati da altri o inventandoli sul campo sostenuti unicamente dalla concretezza dell’esperienza quotidiana.
Con la definizione e l’applicazione di standard al campo della didattica museale oggi si ha la possibilità di fare, per la prima volta tutti assieme, un salto di qualità anche in questa specifica area di azione. In che modo? La creatività individuale - che rimarrà sempre e comunque la base di ogni attività didattica originale e stimolante - potrà essere meglio espressa e ampliata grazie all’adozione di passaggi organizzativi e momenti strutturati che consentiranno di esplorare tutte le potenzialità educative delle nostre realtà museali. Il lavoro delle commissioni per la definizione degli Standard è oramai ultimato, il passo successivo sarà costituito dall’applicazione dei parametri individuati da parte di tutti i musei del territorio regionale interessati a ottenere questa certificazione di qualità.
In funzione di questo cambiamento ormai prossimo, la Provincia di Ravenna – in collaborazione con l’Istituto per i Beni Culturali di Bologna - ha pensato di prepararsi al futuro organizzando un percorso formativo sperimentale per operatori e responsabili dei servizi educativi nel quale sarà possibile approfondire tutti gli aspetti relativi alla didattica museale, anche quelli meno noti e praticati. Il tema della differenziazione delle proposte educative sarà il punto nodale dell’intero percorso formativo, attorno al quale ruoteranno tutti gli altri elementi: verranno prese in esame le strategie di comunicazione più innovative e studiate le esigenze e le modalità di apprendimento delle diverse fasce di utenza. Saranno analizzati sia gli aspetti normativi collegati allo svolgimento della pratica educativa sia gli elementi fondamentali, fino ad ora poco considerati, di psicologia della percezione, comunicazione e fruizione. Altri temi d’indagine: l’educazione permanente degli adulti, le esigenze dell’utenza disagiata, le dinamiche di relazione all’interno del museo, la differenza fra approccio emotivo e cognitivo-razionale nella fruizione, il concetto di missione educativa e la necessità di una pianificazione organizzata degli interventi, i criteri di valutazione e autovalutazione. Infine il rapporto con la scuola, consolidato da anni di buona pratica, verrà rivisto alla luce della nuova normativa scolastica.
I nove appuntamenti si svolgeranno a partire dal mese di settembre con cadenza quindicinale presso la sede del Settore Beni e Attività Culturali della Provincia di Ravenna. Destinatari del corso saranno gli operatori che svolgono attività presso i Musei della regione Emilia Romagna, con precedenza agli appartenenti al Sistema Museale Provinciale di Ravenna. Ogni incontro tematico verrà suddiviso in due parti: la prima dedicata agli aspetti teorici dell’argomento in oggetto e la seconda all’analisi di casi concreti in cui tali aspetti metodologici sono stati applicati nella pratica museale. I docenti e i relatori verranno scelti, d’intesa con l’Istituto per i Beni Culturali, in modo da analizzare ogni aspetto della materia illustrando anche punti di vista differenti: si ascolterà il parere di museologi ed esperti di comunicazione, e si metterà a confronto l’esperienza di direttori e responsabili di sezioni didattiche con quella di pedagogisti e insegnanti. Con l’Istituto si sta inoltre valutando la possibilità di creare per l’occasione un manuale di istruzioni per l’applicazione dei nuovi standard, una guida che potrà essere uno strumento utile per tutti i musei della regione che vorranno aderire al programma di certificazione di qualità.
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