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Le Raccolte Civiche hanno rappresentato dall’anno della loro istituzione, nel 1871, una realtà ben radicata nella vita modenese di fine Ottocento.
La Biblioteca del Museo Civico di Modena, il cui patrimonio ha seguito le sorti dell’Istituto a cui è associata, è nata anch’essa nel XIX secolo e solo in anni relativamente recenti (1966-1967), a seguito della suddivisione delle raccolte in due settori distinti, Museo Civico Archeologico Etnologico e Museo Civico d’Arte, è stata scorporata in due fondi separati caratterizzati da diversi orientamenti disciplinari.
In un successivo riassetto, effettuato alla fine degli anni ‘80, è stata ricomposta l’unitarietà del Fondo Storico, corrispondente alle accessioni registrate fra l’anno di fondazione del Museo e il 1913.
Questa data infatti coincide con l’inizio per il Museo di una fase critica che si protrarrà sino all’inizio degli anni ‘70, non essendo più percepito dalla comunità quale punto di riferimento privilegiato per comprendere la storia della città e le vicende del suo sviluppo artigianale ed artistico.
Come diretta conseguenza di questo mutato clima culturale, le acquisizioni della Biblioteca si fanno sporadiche e vengono raramente registrate, marcando un vuoto di circa trent’anni (1913-1940).
Il Fondo Storico è composto da oltre 500 volumi, molti dei quali miscellanei, editi tra il XVI ed il XIX Secolo, a cui si aggiungono più di 1300 opuscoli.
Al suo interno, il Fondo Tarquinia Molza - recentemente inserito nel progetto di Censimento delle Edizioni italiane del XVI Secolo condotto per la Regione Emilia-Romagna dalla Soprintendenza Beni Librari e Documentari in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico - comprende 59 cinquecentine, oltre che un incunabolo ed una seicentina.
La Biblioteca del Museo Archeologico, che a partire dagli anni ‘50 è stata incrementata attraverso successive acquisizioni di volumi ceduti dagli eredi dell’archeologo modenese Fernando Malavolti, presenta un patrimonio fortemente connotato dalla specializzazione relativa alla Preistoria e Protostoria italiana ed europea. È costituita da circa 6500 volumi moderni e da una ricca emeroteca con più di 100 testate fra riviste e periodici italiani e stranieri, frutto di un’accorta politica di scambi con partner a livello europeo che verrà, in futuro, ulteriormente incrementata ed estesa a nuove collaborazioni.
Il patrimonio moderno del Museo d’Arte è costituito invece da circa 7500 volumi specializzati nel settore delle arti decorative, prevalentemente acquisiti attraverso rapporti di scambio con Istituti di analoga titolarità, che ne documentano gli ambiti delle raccolte (armi, carte decorate, ceramiche, strumenti musicali e scientifici, tessuti e vetri).
Il settore riviste consta di una ventina di significative testate storiche ed altrettanti abbonamenti a periodici specialistici italiani ed esteri.
Attualmente è in corso un progetto di riassetto complessivo sul patrimonio librario e di documentazione sia del Museo d’Arte che del Museo Archeologico: in particolare per il primo, è in corso un’operazione di ricatalogazione e ricollocazione dell’intero fondo moderno secondo i criteri della CDD e del software applicativo MCAB: programma estremamente ricco in termini di qualità di risposta e flessibilità per potersi adattare alle specifiche esigenze dei materiali trattati, è sviluppato in ottemperanza alle norme nazionali ed internazionali di trattamento dell’informazione.
La Biblioteca è sita attualmente nella sede distaccata collocata presso l’Istituto delle Orsoline Missionarie del Sacro Cuore, con l’eccezione del fondo di materiali modenesi del Museo d’Arte residente negli uffici: nata come biblioteca di lavoro, mantiene a tutt’oggi quest’utilizzo primario di documentazione e supporto scientifico legato alle iniziative dei Musei Civici.
Attualmente accessibile su richiesta ad un pubblico di ricercatori e studiosi, la Biblioteca si propone, a operazioni di riordino ultimate, di allargare i propri servizi con modalità ancora da definirsi (per informazioni tel. 059.223440).
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