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Dal 1995 conduco presso la mia scuola "Il Girotondo" corsi sperimentali di didattica museale : Di volta in volta il percorso di studio viene in parte programmato da me e in parte "inventato" assieme ai bambini. Scopo di queste iniziative è abituarli a sentirli interpreti della storia e farli riflettere sul concetto di bene culturale. Mi sono posta l'obiettivo specifico di trovare con gli alunni che frequentano il corso una chiave di lettura per le opere d'arte e di educarli a questo rapporto. L'obiettivo generale è invece far capire ai ragazzi che, grazie alla forza intuitiva dell'esperienza concreta, qualunque realtà può essere studiata da diverse prospettive e punti di vista. Durante le esperienze compiute in questi anni, anziché fornire dati e nozioni da assimilare meccanicamente o passivamente,ho preferitoimpostare il discorso di approccio all'opera d'arte attraverso la presentazione di una serie di domande a cui gli alunni dovevano rispondere solo sulla base delle proprie conoscenze e intuizioni. In questo caso con l'aiuto dell'insegnante si risolve per lo più in un'opera di supporto e di indirizzo. E così i bambini, impegnati nella ricerca di soluzioni per i quesiti che si presentano spontaneamente nel corso delle visite all'interno di musei, chiese o palazzi antichi, vengono stimolati a pervenirvi attraverso strade diverse.In questo modo si sviluppa un rapporto originale fra lo studio della storia dell'arte e l'esperienza reale dei ragazzi che non pervengono a scoperte eccezionali, ma stabiliscono rapporti di relazioni mediante intuizioni e ragionamenti individuali.Ogni bambino, quindi partecipa coi propri mezzi cognitivi all'esplorazione dell'argomento scelto e sente di contribuire personalmente alla conoscenza generale dell'oggetto preso in esame : questo meccanismo origina negli alunni un profondo senso partecipativo e di soddisfazione.
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