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Museo Informa: notiziario del Sistema Museale
N. 2 anno 1998
Speciale casa museo

La casa dei terremoti: Casa Bendandi

Gian Paolo Costa - Responsabile del Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza

Uno dei "luoghi museali" faentini più emozionalmente coinvolgenti è certo Casa Bendandi. Nell'abitazione-laboratorio di via Manara 17, nel centro storico di Faenza, il sismologo e autodidatta Raffaele Bendandi già negli anni Venti aveva allestito un Osservatorio Geofisico e costruiva personalmente sismografi, che commercializzava. Oggi a Casa Bendandi sono visibili, al piano terra, la ricca biblioteca tematica e, nell'ambiente successivo, tre sismografi costruiti da Bendandi, con il tamburo registratore rotante tipicamente "affumicato" a nero-fumo. Alla parete di sinistra del lungo e stretto corridoio laterale agli ambienti summenzionati, in parte trasformati in stanze-vetrina, si possono osservare giornali della comunità italo-americana che, durante il Ventennio, davano ampio risalto alle affermazioni bendandiane sulla possibilità di prevedere i terremoti. Oltrepassato anche il tinello di Casa Bendandi si raggiunge un minuscolo cortile interno. Sulla destra una scala discendente immette nella sottostante cantina interrata: un ambiente unico, con il soffitto a volta, di fattura molto antica (come testimoniano i ciottoli di fiume a spina di pesce osservabili in vari punti della muratura). Qui il padre francescano Giovanni Lambertini, recentemente scomparso, ha realizzato uno scintillante stellario. Un apparecchio "da museo" consente interessanti e suggestive verifiche della trasmissione dell'energia elettrica in atmosfera.Il primo piano di Casa Bendandi ospita un'ampia sala conferenze. Raffaele Bendandi nasce il 17 ottobre 1893 nel quartiere periferico faentino tradizionalmente denominato "Filanda Vecchia". Fin da giovanissimo si appassiona ai terremoti: li studia con un metodo e una meticolosità che non lasciano supporre un itinerario scolastico conclusosi alla VI elementare. Nel maggio 1968 dona l'abitazione-laboratorio di Via Manara alla Municipalità di Faenza; questa contraccambia deliberando un vitalizio annuo di L.1. 000. 000 per il funzionamento dell'Osservatorio Geofisico. Bendandi muore nella sua casa l'1 novembre 1979. Le recenti vicissitudini sismiche italiane (il terremoto duplice che il 26 settembre 1997 ha duramente colpito le Marche e l'Umbria) hanno confermato, una volta di più, I'imprevedibilità e la complessità del "fenomeno terremoto". Dell'opera di Raffaele Bendandi non ci rimane la scoperta sensazionale ma l'esempio di una dedizione di ricerca singolare e pressoché totale, eloquentemente materializzata e palpabile in Casa Bendandi.



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