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L'acquisizione di nuovi spazi all'interno della Loggetta Lombardesca, in seguito al trasferimento dell'Accademia di Belle Arti presso la sede dell'ex Albe Steiner, ha creato le condizioni per avviare progetti destinati alla messa a norma, alla rifunzionalizzazione e alla costituzione del futuro Museo d'arte della Città. Sulla base di una attenta analisi delle caratteristiche strutturali, delle esigenze patrimoniali, gestionali e delle complesse attività, fin ora svolte dalla Pinacoteca, l'Amministrazione Comunale sta definendo le linee di indirizzo e gli obiettivi culturali del nuovo museo, sia sul versante istituzionale - relativo alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico già museificato - sia su quello espositivo, prevedendo l'organizzazione di importanti mostre temporanee. La ristrutturazione della Loggetta - cui faranno seguito l'organizzazione di nuovi percorsi espositivi ed il riallestimento di nuclei artistici storicizzati - comprenderà anche la realizzazione di servizi aggiuntivi, suggeriti dalla legge Ronchey: un punto di ristoro, un book shop, un guardaroba, un ascensore. Sul versante istituzionale, intanto, proseguono i lavori di restauro destinati alla conservazione di opere antiche e moderne, di proprietà comunale, da decenni depositate presso sedi ed uffici esterni al museo. Il nucleo si compone di 70 quadri - restaurati dal Laboratorio del restauro di Ravenna - per i quali la Regione sosterrà il 50% della spesa complessiva, pari a 143 milioni 500.000 lire. La scelta di restaurare anche opere che non rientrano nei percorsi espositivi permanenti della Pinacoteca, testimonia l'attenzione del museo ravennate nei confronti di nuclei artistici attualmente non esposti al pubblico o conservati in depositi temporanei, che meriterebbero spazi adeguati per la loro conservazione e un'opportuna valorizzazione. Quest'attività di restauro e manutenzione- in un'ottica di conservazione preventiva del patrimonio artistico acquisito e gestito dalla Pinacoteca - si è dimostrata un'occasione di approfondimento per la conoscenza di tele e tavole che hanno rivelato dati rimasti nascosti, o addirittura sconosciuti, fino al momento del loro distacco dalle pareti e dai supporti che le sostenevano: nel Laboratorio, infatti, numeri, cifre, scritte spesso ricompaiono sul retro delle cornici o sulla superficie pittorica, completando, aggiornando e ricostruendo la storia dell'opera e la relativa documentazione. Stanno anche per concludersi i lavori collegati all'attività informativa ed editoriale della Pinacoteca. L'esaurimento del catalogo della Collezione Antica del museo, infatti, stampato nel 1988, ha permesso di provvedere all'affidamento di incarichi destinati alla revisione, correzione ed aggiornamento dei dati catalografici. Storici dell'arte quali Angelo Mazza, Anna Tambini e Giordano Viroli hanno pertanto provveduto alla compilazione di nuove schede artistiche e biografiche, mentre al Conservatore della Pinacoteca è stato affidato il compito di redigere l'introduzione storica al nuovo catalogo, assumendone la curatela e il coordinamento dei lavori, in funzione dei previsti sviluppi editoriali. La pubblicazione del nuovo catalogo della Pinacoteca - sostenuta dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - è prevista entro il 1999, con l'intento di dotare il museo di uno strumento scientifico adeguato, destinato alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio artistico museale, anche in vista del Giubileo del 2000. L'attività di studio e ricerca, messa in campo dai catalogatori incaricati, ha prodotto anche nuove attribuzioni di opere, cambi di datazione ed importanti scoperte rivelate da specifiche indagini stratigrafiche. Sul versante espositivo temporaneo, le linee programmatiche di indirizzo prevedono la costituzione di un comitato scientifico per le mostre di alto profilo, composto da personalità di chiara fama e prestigio internazionale (Andrea Emiliani, Fred Licht, Peter Weiermeier, Daniel Soutif ) ed un comitato Giovani Artisti per documentare tendenze innovative e valorizzare le più qualificate presenze territoriali. Sono queste le proposte presentate dal responsabile delle attività espositive della Loggetta, Prof. Claudio Spadoni, il cui progetto ripristina anche l'utilizzazione di spazi minori, come la chiesa di Santa Maria delle Croci e la saletta ex Marconi. Dopo la mostra Frammenti di un discorso musivo saranno allestite le antologiche, rispettivamente dedicate a Piero Gilardi ( prevista dal 20 giugno al 28 agosto ) e a Giosetta Fioroni, cui farà seguito la grande mostra, messa in cantiere da Spadoni, sugli artisti del Novecento del noto storico e critico d'arte Roberto Longhi. Il nuovo percorso avviato ha come traguardo la trasformazione della "Loggetta Lombardesca" da contenitore museale in centro di cultura artistica per la fruizione delle collezioni permanenti e la promozione di grandi eventi espositivi, sia sul versante storico che in ambito contemporaneo.
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