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Museo Informa: notiziario del Sistema Museale
N. 13 anno 2002
Speciale musei all’aperto

Angelo Biancini e la città
Castel Bolognese: un Museo all'aperto per lo "scultore degli angeli"
Valerio Brunetti - Responsabile Museo Civico di Castel Bolognese

Angelo Biancini, nato a Castel Bolognese, è stato uno dei protagonisti della scultura italiana del novecento e il principale riformatore negli ultimi cinquant’anni dell’arte della ceramica a Faenza, città dove ha sempre svolto la sua attività di artista e insegnante presso l’Istituto d’arte che, fondato da Gaetano Ballardini nel 1916, è divenuto una delle più importanti officine artistiche italiane del settore ceramico. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1988 quando aveva quasi 77 anni, alcuni importanti eventi, come le mostre di Brisighella, Poppi e Castel Bolognese, hanno celebrato questo estroverso artista romagnolo, le cui opere si conservano nei più importanti musei e collezioni e che qualcuno definiva anche lo scultore degli angeli per la grande varietà di forme con cui amava rappresentarli. La mostra di Castel Bolognese, svoltasi tra l’ottobre e il dicembre 1994 ed ambientata nella centrale piazza Bernardi e nella grande chiesa di S. Francesco, doveva rappresentare una traccia concreta per la realizzazione di un Museo Biancini a cui l’amministrazione comunale aveva iniziato a lavorare a pochi anni dalla sua morte. Nella ex-chiesa di S. Maria, gioiello architettonico del settecento, era stato individuato il contenitore ideale per attuarlo. I costi proibitivi per il recupero del monumento in tempi brevi ma soprattutto il grande successo che l’installazione all’aperto delle grandi opere di Biancini aveva suscitato nei visitatori e nei castellani durante l’esposizione, hanno portato a pensare la realizzazione di un museo all’aperto dedicato all’artista. Grazie alle numerose opere messe a disposizione dalla famiglia Biancini pezzi unici, prove di fusione, multipli che sono andate ad affiancarsi ad altre che negli anni si erano stratificate nell’ambiente castellano, è stato realizzato un percorso artistico che coinvolge alcuni degli spazi più qualificanti del paese, come gli accessi al centro storico, la piazza e il loggiato del Municipio, la chiesa di S. Sebastiano. Le opere, principalmente sculture a tutto tondo di notevoli dimensioni, sono state collocate su appositi basamenti inseriti in piccole aiuole rialzate, corredate di verde e di propria illuminazione. Alle opere preesistenti, tra cui l’albero in bronzo del monumento allo sminatore, i derelitti del cortile del Municipio, il pannello in memoria di Armando Borghi, oggi si affiancano tante nuove opere, alcune delle quali rappresentano tappe fondamentali nel percorso dell’artista. Troviamo, solo per citarne alcune, una replica della Madre del legionario alla chiesa di San Sebastiano, opera del 1935; il Campanaro con civetta, enigmatico bronzo del 1957 collocato sulla via Emilia; il Montone, moderna scultura del 1972, presso le scuole Bassi. In piazza, insieme ad altre opere, anche una prova per il Don Minzoni del monumento di Argenta.



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