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Tra le attività istituzionali della Pinacoteca comunale, quella della valorizzazione del proprio patrimonio artistico si realizza anche attraverso l'incremento delle collezioni permanenti. La possibilità di nuove acquisizioni - sulla base di acquisti, donazioni, lasciti testamentari e depositi - comporta di conseguenza la necessità di inserire gli oggetti nel contesto museale, garantendone la conservazione e l'uso pubblico. L'acquisto di una "nuova" opera di Luca Longhi - che va ad aggiungersi alle dieci dell'artista ravennate già presenti in Pinacoteca - rientra nel programma di ricerca e di sviluppo del museo e costituisce un interessante spunto espositivo per approfondire la conoscenza dei soggetti iconografici prediletti dal pittore. Già nel 1996 - tramite lascito testamentario della signora Maria Teresa Levi di Mantova - la Pinacoteca poté acquisire una Santa Caterina del Longhi che, per le piccole dimensioni e la probabile destinazione privata, può accomunarsi alla piccola tavola che oggi entra a far parte della Collezione Antica, arricchendo ulteriormente il Museo d'Arte della Città. Importante artista del Cinquecento romagnolo, vissuto a Ravenna tra il 1507 e il 1580, la fama di questo pittore si è protratta nel tempo per le numerose opere di carattere religioso e per il suo talento di ritrattista. L'opera, recentemente acquistata, raffigura la scena della Deposizione di Cristo dalla croce secondo modalità abbastanza consuete nella cultura del manierismo tosco-romano, in particolare quello di ambito vasariano. La tavola, opportunamente restaurata e ripulita, proviene dalla collezione Calvi di Bergolo, misura cm 57,5x46 e si ritiene databile intorno al 1560. Venerdì 2 giugno è stata esposta al pubblico in occasione della giornata nazionale dedicata al tema Le città e le culture: i musei, manifestazione che ha segnato la collaborazione di Ravenna con altre città italiane, impegnate nel campo della tutela e della valorizzazione del proprio patrimonio culturale, che si riconoscono nell'Associazione denominata Cidac.
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