Il Piano di Sicurezza ed Emergenza Museale

Uno strumento operativo di analisi, pianificazione, azione e monitoraggio di rischi ed emergenze

Tiziana Maffei - Presidente di ICOM Italia, già Coordinatore della Commissione Sicurezza ed Emergenza di ICOM Italia

È ormai consapevolezza comune che i patrimoni culturali implichino per le comunità che li possiedono oneri di responsabilità non delegabili. L'esigenza di proteggerli, al fine di assicurarne la trasmissione alle future generazioni dei valori a essi attribuiti, deve oggi necessariamente confrontarsi con il diritto al pubblico godimento. Gli inderogabili aspetti conservativi si trovano, quindi, a elaborare complesse soluzioni per assicurare la massima e diversificata fruizione.
Nei musei le problematiche si moltiplicano, in particolare in un Paese come l'Italia dove la storia ha trasmesso un enorme patrimonio edilizio di pregio destinato a sede di molti musei. Luoghi da sempre deputati a custodire ed esporre collezioni pubbliche o d'interesse pubblico, che nell'evoluzione del proprio ruolo nella società hanno sviluppato funzioni diverse e sempre più articolate poiché sedi di attività di ricerca e studio, di educazione, di mediazione culturale, di diffusione di conoscenze, di aggregazione sociale e d'intrattenimento ricreativo.
Queste problematiche insite nella mission stessa dei musei1 devono inoltre relazionarsi con il sempre più pressante problema del contesto ambientale e dei rischi derivanti. Eventi calamitosi naturali, ormai prevedibili non dal punto di vista dell'esattezza temporale, ma della probabilità rispetto alla localizzazione territoriale dei manufatti, rendendo così ancora più complesse le valutazioni per questi luoghi che devono garantire la sicurezza delle persone che ospitano e dei beni culturali che custodiscono.
Il tema va quindi affrontato in un approccio non deterministico-prescrittivo ma entrando puntualmente nello specifico. Fermo restando i requisiti di sicurezza da soddisfare, va definita di volta in volta la rappresentazione formale dei probabili rischi e delle possibili conseguenze per individuare le contromisure e, laddove ciò non sia possibile, diminuire i livelli di danno. Per il museo tutto ciò è attuabile dotandosi di uno strumento ad hoc: il Piano di Sicurezza ed Emergenza Museale (PSEM).
Il PSEM è lo strumento proprio di ogni museo con il quale costruire la strategia complessiva di sicurezza nell'ordinarietà come nell'emergenza2. Non è un adempimento amministrativo, ma uno strumento operativo di analisi, pianificazione, azione e monitoraggio specifico che ogni singola istituzione museale elabora. La redazione del PSEM impone il coinvolgimento di tutto il personale sia per la necessità di avere informazioni puntuali sui diversi aspetti affrontati dal piano, a partire dalla fondamentale analisi dei rischi, sia per far crescere la necessaria consapevolezza di tutti gli operatori. Nella sicurezza esistono i ruoli ma non la delega della responsabilità in una logica gerarchica. Le responsabilità sono condivise, ognuno, nello svolgimento delle proprie funzioni, è coinvolto della sicurezza complessiva della struttura. Il PSEM si articola in un insieme di questioni3 che vanno affrontate in una logica d'integrazione e cooperazioni. L'analisi dei rischi è alla base del piano di sicurezza. È un processo che, stabilendo i rischi esistenti e possibili (pericoli), la frequenza (fattore d'esposizione) e le conseguenze (vulnerabilità), fornisce una rappresentazione della probabilità di danno al sistema museo (persone - collezioni - edifici). Alla base vi è un approccio che non esclude mai il rischio, poiché connesso a ogni attività umana, ma tende a renderlo minimo nella sua residualità e compatibile con la vulnerabilità del sistema. L'analisi dei rischi andrà effettuata sulla base di una conoscenza accurata della struttura, del suo contesto, e del sistema organizzativo del museo. Al termine dell'analisi e in base all'elaborazione delle conclusioni è possibile stabilire se i rischi possono essere eliminati, mitigati, accettati (in quale misura) o trasferiti (attraverso ad esempio il risarcimento assicurativo, consci che, nel caso d'opere d'arte, nessun indennizzo economico potrà mai restituire il valore del bene alla comunità).
I rischi4 vanno valutati tutti, partendo da quelli possibili, ai quali dare precedenza, fino a giungere a quelli da escludere5 in base ai risultati dell'analisi. I rischi naturali e antropici vanno analizzati in considerazione delle caratteristiche del territorio e delle sue classificazioni generali, del contesto ambientale, dell'edificio, della tipologia dei beni, dell'organizzazione del museo. Ogni rischio va valutato anche in funzione dei possibili effetti secondari e terziari. Il PSEM va impostato in considerazione della posizione geografica e del rapporto con il contesto e via via sviluppato secondo un ordine di priorità. Il piano non va considerato un'esercitazione teorica ma uno strumento di chiara lettura e utilizzo, benché prodotto da un processo complesso di analisi, confronto e verifica.
Analizzati i rischi, conosciuta la struttura si verificano gli scenari di emergenza in rapporto ai livelli di gravità e ai luoghi del museo. Lo scenario valuta preventivamente l'effetto di una specifica tipologia di emergenza su cose e persone. Tutti gli eventi e accadimenti che turbano l'ordinaria attività dell'istituzione possono essere considerate emergenze da affrontare attraverso risposte immediate prima che l'imprevisto si trasformi in sinistro e di seguito in tragedia. L'esperienza insegna che il problema emergenziale esiste in rapporto alla vulnerabilità del contenitore e del contenuto. Ciò rende inderogabile la necessità di operare nelle nostre strutture museali nella logica della conservazione programmata, considerando la necessità di prevenire, eliminando cioè tutti i fattori di rischio o di degrado del bene, e mantenere, garantendo la durabilità del materiale che compone il patrimonio sia esso mobile o immobile.
Le emergenze vanno affrontate sulla base dei diversi livelli di gravità6, e attivando il sistema di relazioni costruito durante la redazione del PSME: sia all'interno, con relazioni disciplinate da procedure, sia all'esterno con il coinvolgimento degli interlocutori direttamente interessati durante la redazione del piano. Unità di Crisi Regionale del Mibact per la messa in sicurezza delle collezioni e l'individuazione dei depositi temporanei, Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri per la sicurezza anticrimine, Vigili del Fuoco per i rischi ambientali e incendi, possono contribuire nell'individuare misure di prevenzione e mitigazione, oltre che essere facilitati nello svolgere la propria attività nel caso di emergenze in luoghi già conosciuti strutturalmente e organizzativamente.
Il Manuale di Emergenza è lo strumento7 che sintetizza un modo chiarissimo e immediato attraverso elaborati planimetrici e check list le procedure per affrontare l'emergenza. di facile ed immediata consultazione è tratto dal Piano di Sicurezza ed Emergenza. Il Manuale va presentato, spiegato e divulgato a tutti gli operatori siano essi in organico o anche volontari che verranno coinvolti in emergenze gravi.
L'essenza del progetto sicurezza non è l'applicazione di prescrizioni normative, ma la possibilità di poter contare su un'organizzazione responsabile. Ciò implica una formazione capace di diffondere la metodologia globale che sottende il progetto di sicurezza, e un aggiornamento continuo che sia specifico per le funzioni che il singolo operatore svolge. Tutti gli operatori devono conoscere il Manuale di Emergenza ed essere inoltre addestrati periodicamente al fine di verificare l'efficacia ed efficienza delle procedure e la capacità di ognuno di attuarle. Un'esercitazione annuale va prevista e realizzata.
Il piano va monitorato costantemente verificando che siano previste tutte le procedure per garantire la protezione delle opere e che le stesse siano a conoscenza di tutti gli operatori, anche per quanto compete a a chi, come nel caso ei volontari, temporaneamente è nel museo. Il fattore umano inteso come competenza, capacità, motivazione, adeguatezza è fondamentale. Il piano a seguito dell'avvenuta emergenza deve essere rivisto e aggiornato considerando che ciò può essere il sintomo del malfunzionamento del sistema di sicurezza, e che si rendono necessarie modifiche o integrazioni.
Il PSEM, come molti strumenti di gestione, va considerato un processo che richiede impegno, pazienza, lavoro di squadra, e una pianificazione annuale anche dal punto di vista economico. Per raggiungere gli obiettivi di protezione il museo deve essere sostenuto attivamente dal consiglio di amministrazione, dal direttore e da tutti i livelli del personale. Nella sua strutturazione deve concentrarsi principalmente sulle situazioni che hanno più probabilità di verificarsi; (le situazioni più complesse possono essere integrate nel tempo), assicurare flessibilità per affrontare situazioni impreviste, essere realistico nella valutazione delle risorse, chiaro nel delineare i ruoli e responsabilità del personale.

1 Il Codice Etico di ICOM - versione italiana del 2009 - recita come primo principio "I musei sono responsabili del patrimonio naturale e culturale, materiale e immateriale, che custodiscono. Le amministrazioni responsabili, e quanti hanno funzioni di indirizzo e vigilanza dei musei, hanno come prima responsabilità di garantire la conservazione e la valorizzazione di tale patrimonio, nonché le risorse umane, fisiche e finanziarie destinate a tale fine".

2 L'emergenza negli istituti di cultura è stata oggetto di proposte specifiche da parte del MiBACT. Con la circolare 132 del 2004 si chiedeva ai responsabili delle attività svolte in aree o edifici tutelati contenenti beni culturali "di predisporre un piano che tenesse conto in modo unitario di tutti gli aspetti relativi alla sicurezza del patrimonio (sicurezza ambientale, strutturale, antropica, in caso d'incendio, nell'uso) e delle loro reciproche interferenze. Il piano doveva essere redatto conformemente al contenuto del documento predisposto dalla Commissione Speciale Permanente per la Sicurezza del Patrimonio Culturale Nazionale e allagato alla circolare.

3 T. Maffei "Il piano di sicurezza ed emergenza museale" in Manoli F., Manuale  di gestione e cura delle collezioni museali, Le Monnier Università  Firenze 2015.

4 Rischi di carattere naturale - Rischi tecnologici e/o connessi alla struttura - Incidenti Incendi - Furti - Atti vandalici - Comportamenti criminali - Rischi derivanti da condizioni sociali e politiche.

5 La frequenza di eventi legati a probabili cambiamenti climatici del nostro paese ci porta oggi a prendere in considerazione anche rischi un tempo ritenuti poco probabili come trombe d'aria, bufere e uragani. In Italia il problema delle cosiddette "bombe d'acqua" ha creato negli ultimi anni non pochi problemi ai musei.

6 Le emergenze minori possono essere affrontate, informando il Direttore e il Responsabile della Sicurezza, direttamente dal personale addetto secondo procedure individuate. Situazioni che più delle volte si risolvono con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

7 Il Manuale non riporta mai notizie riservate la cui divulgazione può mettere a rischio la sottrazione del bene.


Speciale Patrimonio culturale ed emergenze - pag. 11 [2016 - N.57]

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