Adotta un museo!

ICOM Italia lancia una significativa iniziativa di solidarietà in favore dei territori appenninici colpiti dal terremoto 2016

Tiziana Maffei - Presidente ICOM Italia, già coordinatore della Commissione Sicurezza ed Emergenza di ICOM Italia

E che pensieri immensi,
Che dolci sogni mi spirò la vista
Di quel lontano mar, quei monti azzurri,
Che di qua scopro, e che varcare un giorno
Io mi pensava, arcani mondi, arcana
Felicità fingendo al viver mio!
Le ricordanze Giacomo Leopardi

Il terremoto che ha colpito le zone appenniniche del Lazio-Marche-Umbria, tra agosto e ottobre 2016, ha devastato uno dei più poetici paesaggi culturali del nostro Paese.
I numeri colpiscono se rapportati alla realtà insediativa di queste zone: indice abitativo bassissimo, piccolissimi borghi storici con una storia radicata, elevata qualità dei paesaggi, presenza di un tessuto produttivo rurale diffuso, sviluppo di un'economia legata all'enogastronomia tipica e al turismo culturale, identità territoriale caratterizzata dal lavoro certosino e discreto dove appaiono ancora evidenti i tratti di una terra spirituale segnata dai benedettini e francescani. I dati, non ancora definitivi, sono dolorosi: 299 morti, 130 i comuni colpiti (purtroppo destinati a crescere se le scosse continuano), intorno a 28.000 il numero degli sfollati, danni ingenti al patrimonio culturale.
ICOM Italia ha avviato una ricognizione sulla situazione dei musei. Il quadro è sconfortante: trentatré i musei colpiti. La maggior parte di questi istituti sono chiusi per inagibilità delle strutture o perché situati in centri storici delimitati come zone rosse. In entrambe le situazioni il contesto è drammatico. Edifici lesionati, a volte gravemente, con crolli puntuali che hanno portato in alcune circostanze ad allontanare le collezioni, o, nel caso dei centri storici circoscritti, all'interruzione totale della vita dei borghi con l'impossibilità di accedere ad abitazioni, negozi, istituzioni pubbliche, ma anche solo passeggiare nella semplice bellezza di questi luoghi. Gli istituti colpiti sono impossibilitati a erogare i propri servizi culturali al pubblico, pur essendo in molti casi impegnati attivamente per proteggere le collezioni, anche con rapide movimentazioni, cercando depositi di emergenza, con l'amara consapevolezza che i tempi di una potenziale ricostruzione possono essere molto lunghi.
Nel Lazio il numero limitato dei soli due casi prende il sopravvento con il crollo del Museo di Amatrice e la morte di Floriana Svizzeretto nella notte del 24 agosto. Storica dell'arte, promotrice del museo e per molti anni direttore. Talmente innamorata di questi luoghi del Reatino di averli scelti come luoghi di elezione: la sua abitazione era in quel centro storico che il terremoto ha trasformato in macerie e sotto le quali sono rimaste le vetrine del museo accuratamente progettate per salvaguardare gli oggetti. Come, di fatto, è avvenuto: buona parte della collezione messa in sicurezza è in buone condizioni.
In Umbria undici i musei colpiti. A Norcia, Preci e Cascia i maggiori danni. Danneggiate soprattutto le comunità che hanno costruito un'economia sul turismo culturale ed enogastronomico.
Il tributo più pesante lo paga le Marche: ventidue i musei colpiti. A Camerino i danni al Complesso di San Domenico che ospita Musei Civici, Museo Diocesano e Museo Universitario rendono inagibile la struttura, con la necessità di allontanare parte delle collezioni. Nella Rete Museale dei Sibillini, che opera da un po' di anni con un progetto di ampia valorizzazione territoriale nei dieci musei degli otto comuni associati, il direttore e gli operatori museali sono coinvolti in una frenetica attività di messa in sicurezza delle collezioni e ad una contemporanea ricerca di progettualità che possa garantire i servizi culturali alle comunità. Chiusure anche per i Musei di Castignano, Montalto, Offida, Ripatransone, Saenano, Visso. Edifici lesionati, servizi interrotti.
In queste zone l'emergenza è su più fronti: i danneggiamenti dei musei corrispondono anche alla devastazione dei paesaggi culturali di riferimento e all'interruzione di una politica di sviluppo basato sulla cultura, turismo, enogastronomia, agricoltura. Alla preoccupazione per il patrimonio materiale custodito nei musei o presente al suo esterno, deve aggiungersi, necessariamente, una valutazione dei danni all'impresa culturale diffusa.
Questo desolante panorama assieme alle numerose sollecitazioni internazionali e nazionali ha portato ICOM Italia ad intraprendere una proposta di solidarietà diretta alle istituzioni museali. Musei in Adozione è un iniziativa che intende mettere in contatto le esigenze della comunità museale colpita con le offerte di aiuto finanziario e di servizio pervenute ad oggi al Comitato Italiano. La situazione, il rapporto con gli istituti museali, il sistema di relazioni con i tanti soggetti coinvolti come ANMS, AMEI, i settori musei delle Regioni, hanno permesso di costruire un quadro chiaro, seppur aggiornabile data la triste continuità dello sciame sismico in atto. Su questa conoscenza è stato strutturato il progetto Musei in adozione che opererà secondo quattro linee di azione specifiche:
1. interventi di restauro e valorizzazione dei beni culturali danneggiati;
2. interventi di restauro e recupero delle strutture museali;
3. interventi di sostegno alle attività degli istituti museali per la ripresa dei servizi culturali;
4. interventi di valorizzazione del museo e dei territori di riferimento.
Le prime due si riferiscono al restauro delle collezioni, nel caso di beni danneggiati, e a favorire interventi di restauro e recupero delle strutture museali. Le ultime due sono mirate a valorizzare i servizi culturali del museo, attraverso il sostegno alle attività dei professionisti museali colpiti, e il tessuto produttivo dei paesaggi culturali in cui il museo opera.
Questa sintetica classificazione per tipologie trova una sua articolazione in interventi puntuali costruiti con i musei coinvolti e i soggetti proponenti le azioni di solidarietà. ICOM Italia sulla base di protocolli d'intesa, attraverso un agile gruppo di lavoro interno ampliato ai soggetti referenti e interessati del territorio - siano essi Regioni, Comuni, Istituzioni di ricerca o di formazione, associazioni, imprese, o privati - articola schede progetto puntuali nel quale sia chiaramente stabilito cosa, con chi, come e quando l'azione viene sviluppata. Piccoli o grandi progetti che non potranno essere finalizzati esclusivamente al recupero degli aspetti materiali dei beni ma a sviluppare competenze, creare reti di relazioni, rafforzare il ruolo dei musei nei territori e soprattutto intervenire con progetti che a breve termine, attraverso la cultura, riescano a portare sollievo alle comunità traumatizzate e sempre più demoralizzate. L'attenzione è per trovare nell'esperienza culturale un forte elemento di aggregazione e coesione sociale. Questi primi obiettivi delle azioni dovranno poi trovare sviluppo nel medio e lungo termine in progettualità che colgano questo momento di estrema e drammatica crisi per orientare e dirigere programmi innovativi di sviluppo sostenibile. Il museo può qui sperimentare alcuni principi esposti dalla Carta di Siena verificando come e con quali azioni può assumere il ruolo di presidio territoriale e luogo di costruzione del pensiero critico.
Se lo Stato dovrà sostenere finanziariamente la costruzione, la comunità dovrà scegliere in che modo. L'ambizione di queste progettualità concrete messe in campo dai musei attraverso Musei in Adozione è di contribuire alla ricostruzione, e soprattutto alla rigenerazione dell'eredità culturale di queste terre.
Info museinadozione@icom-italia.org. Per contributi di sostegno ai musei n. 05000/1000/147761 | Iban: IT34 M033 5901 6001 0000 0147 761 | BIC: BCITITMX


La pagina di ICOM Italia - pag. 6 [2016 - N.57]

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