Una comunità per sperimentare i musei

Nato in Francia nel 2011, Museomix è un evento internazionale e partecipativo per progettare nuove attività di museologia digitale

Fabrice Denise - Conservatore al patrimonio del Muséè départemental Arles Antique

Come sapete dall'11 al 13 novembre 2016, quattro musei italiani hanno deciso di lanciarsi nell'avventura di Museomix e di allinearsi, in questo modo, con la comunità internazionale che lavora alla trasformazione dei musei nella direzione dell'innovazione, della mediazione culturale e alla collaborazione tra discipline differenti.
Questo progetto è stato lanciato per la prima volta al Museo delle Arti decorative di Parigi; oggi può essere considerato come il primo hackathon culturale internazionale, che riunisce le comunità attualmente attive in paesi quali Inghilterra, Brasile, Canada, Svizzera, Belgio e da quest'anno anche Italia.
L'evento vede coinvolti ogni anno i professionisti dei musei (conservatori/curatori e promotori), dell'innovazione e della digitalizzazione, così come volontari e appassionati di cultura (visitatori dei musei, studenti universitari, associazioni...). Queste équipe di museomixer, attraverso un approccio alla co-creazione, durante una maratona che dura tre giorni e due notti, inventano un nuovo modo di pensare e vivere il museo, incentrato principalmente sulla digitalizzazione. Grazie a questo evento le varie comunità si interconnettono, i talenti e le competenze si mixano, e saperi e saper-fare si interscambiano. I prototipi sono creati a partire dagli spazi e dai contenuti (mostre, collezioni, architettura, contenuti digitali, spazi pubblici etc.) messi a disposizione dal singolo museo, che si ritrova quindi "consapevolmente invaso da questa comunità ipermotivata".
Ogni anno, i partecipanti sono selezionati con due call lanciate in giugno e settembre. Ciascuna équipe mette insieme persone con profili complementari: esperti dei contenuti, di forme della mediazione, di grafica, di nuove tecnologie, di produzione di contenuti e di comunicazione. In ciascun museo si formano da quattro a dieci équipe di sei persone.
Al fine di suscitare riflessioni da parte di tutti, ma soprattutto di nutrire la loro immaginazione e creatività, i museomixer propongono diversi "terreni di gioco" (o tematiche) tenendo in considerazione gli spazi del museo, ma anche le collezioni e le relative problematiche (progetti di modernizzazione museografica, valorizzazione della ricerca scientifica, piacere della sperimentazione...). In questo modo, i partecipanti possono, per esempio, lavorare sulla valorizzazione di un'opera o di un contenuto associato alle collezioni dei musei, sulla concezione di una installazione ludica, sulle interrelazioni che possono nascere tra i visitatori durante la visita. Ma anche pensare alla creazione di dispositivi sperimentali, o ancora lavorare sul coinvolgimento di un pubblico specifico durante l'esperienza della visita al museo.
Il sostegno logistico e creativo ai partecipanti è dato da aziende tecnologiche e informatiche, dai laboratori universitari, dai centri di esperti della mediazione e ovviamente dal museo stesso che mette a disposizione tutte le sue risorse. Mediatori, museologi e tecnici sostengono così le équipe grazie alle loro competenze.
A queste risorse umane si aggiunge una panoplia di strumenti tecnologici e non-tecnologici: la "cassetta degli attrezzi" si compone di un FabLab, di stampanti 3D, di dispositivi tecnologici e di una libreria di codici informatici. Il Museomix si conclude quando - al termine dei 3 giorni - i progetti vengono mostrati al pubblico e al personale del museo sotto forma di prototipi inediti. È inoltre possibile che si decida di traformare questi progetti sperimentali in prodotti di più duraturo.
Per concludere. Lanciandosi nell'avventura di Museomix, i musei italiani perseguono diversi obiettivi: intensificare le loro reti professionali, mostrare qual è il posto che occupano nell'orizzonte della creatività e dell'innovazione, percorrere, attraverso i nuovi strumenti della mediazione, la via per avvicinarsi ad un pubblico più vasto ect.
Grazie all'innovatività e ad una metodologia rigorosa ma agile, Museomix si pone come una vera opportunità di trasformazione e di messa in rete dei musei - anche di quelli più piccoli - anche al di là dell'evento specifico. Museommix non è dunque un esperimento fine a sé stesso concentrato in tre giorni ma, al contrario, l'inizio di un cammino il cui perseguimento porta beneficio al museo e alle forze vive del suo territorio.
Desideriamo dare il benvenuto ai musei italiani e li ringraziamo fin da ora per il loro formidabile dinamismo, con l'invito a portare alto e forte il messaggio della nostra comunità.


Speciale MuseoMix Italia - pag. 11 [2016 - N.56]

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