Mosaici a MUSA

I pavimenti musivi della chiesa di San Martino in mostra al Museo del Sale fino a marzo 2016

Annalisa Canali - Direttrice del MUSA di Cervia

Sono tornati al luogo di origine  i mosaici della chiesa di San Martino che, esposti al Museo del sale di Cervia, hanno  già fatto innamorare tutti i cittadini e gli ospiti della località.
I mosaici pavimentali della chiesa sono stati rinvenuti nel 1989 in maniera casuale durante gli scavi realizzati per la costruzione di alcune vasche ittiche nell'area a margine delle saline conosciuta come Podere Mariona. Si tratta, è stato appurato, dei resti della chiesa di San Martino prope litus maris, edificio di VI secolo citato in varie mappe e documenti storici a partire dall'XI sec. Le dimensioni importanti della chiesa e la datazione storica ben si legano alla presenza sul territorio di una sede vescovile. Abbiamo infatti notizia della presenza del vescovo di Ficocle, Geronzio, al Sinodo di Roma nel 501. Suggestivo è inoltre il legame con papa Simmaco, il pontefice reggente del periodo, che introdusse il culto di san Martino a Roma facendo costruire, vicino al Foro di Traiano, una chiesa dedicata al santo.
I mosaici in mostra a Cervia hanno motivi decorativi raffinati e ben curati dal punto di vista compositivo e tecnico, con disegni diffusi soprattutto lungo la costa nord adriatica. Propongono stesure policrome a tessuto geometrico ripetitivo con annodamenti, grandi vasi ansati, motivi floreali e vegetali, cerchi e cornici. I colori variano dal rosa al bruno, propongono  varie sfumature di grigio, di verde, il nero e il bianco. Anche i materiali variano da differenti tipologie di marmo al sasso di fiume, al nero di lavagna e al calcare.
L'edificio si trovava in prossimità della antica linea di costa, come confermato dalle analisi stratigrafiche del terreno, e doveva essere di notevoli dimensioni: lungo circa 38 metri e largo circa 15. Edificio a croce latina e canonicamente orientato sull'asse Est-Ovest, presentava un'abside semicircolare all'interno e poligonale all'esterno. Era inoltre fiancheggiato su entrambi i lati da porticati esterni pavimentati in laterizio dell'ampiezza di circa 4 metri. Nel XVI sec. in cartografia l'edificio viene indicato come una struttura  diroccata e in rovina.  È probabile che il violento terremoto del 1484 lo avesse fortemente danneggiato e che la chiesa sia stata completamente demolita al momento del trasferimento di Cervia verso l'attuale sede, quindi fra il 1698 e i primi decenni del 1700.  Dalla ricostruzione in base ai rinvenimenti in situ la pianta della chiesa appare ornata da tappeti musivi, buona parte dei quali sono andati distrutti durante gli scavi per la realizzazione delle vasche, precedenti l'interessante scoperta. Una parte delle composizioni musive è giunta fino a noi sebbene con ampie aree lacunose: si tratta dei tappeti che si trovano ai lati di bema e solea e di frammenti nella zona della croce.
Fino ad oggi sono stati restaurati due tappeti musivi, dei quali uno curato dalla Fondazione Parco Archeologico di Classe - RavennAntica, già esposto nel 2007 nella mostra Felix Ravenna. La croce, la spada, la vela: l'alto Adriatico fra V e VI secolo allestita a Ravenna nel complesso di San Nicolò e un secondo, restaurato dalla Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna, che per la prima volta viene esposto al pubblico, insieme anche ad altri due frammenti di pavimentazione di più modeste dimensioni. La mostra dal titolo Mosaici a MUSA, I pavimenti musivi della chiesa di San Martino prope litus maris al MUseo del SAle, inaugurata lo scorso 4 aprile, sarà visitabile fino al 27 marzo 2016, anche se l'amministrazione comunale ha già avviato le pratiche per ottenere dal Ministero il nulla osta per il deposito di queste importanti opere musive e si sta attivando per la ricomposizione degli altri tappeti rinvenuti durante gli scavi.  In mostra, oltre ai tappeti musivi anche frammenti marmorei che appartenevano probabilmente a decorazioni parietali e pavimentali.
L'esposizione costituisce per MUSA una nuova tappa in un importante percorso (intrapreso con il supporto della Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna) di ricerca, recupero e valorizzazione della storia e della cultura del territorio cervese, iniziato con l'apertura della nuova sezione archeologica del museo, inaugurata nel 2013 e in costante ampliamento.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 19 [2015 - N.54]

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