Suggerimenti per il Sistema Museale Nazionale

Una sintesi dell'audizione tenuta al MiBACT dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna

Claudio Leombroni - Provincia di Ravenna

Lo scorso giugno il ministro Franceschini ha istituito la Commissione ministeriale per l'attivazione del Sistema Museale Nazionale (SMN), presieduta da Lorenzo Casini e composta per il MiBACT dal segretario generale Antonia Recchia e dal direttore generale dei Musei Ugo Soragni, con Daniele Jallà e Alberto Garlandini in rappresentanza di ICOM Italia.
Scopo della Commissione è l'elaborazione di proposte per la formulazione di linee guida per la costituzione del SMN e a tale proposito si è ritenuto utile ascoltare il punto di vista di chi si occupa a vario titolo di musei e di sistemi territoriali; all'audizione del 19 ottobre è stato invitato il sottoscritto in veste di responsabile del Sistema Museale della Provincia di Ravenna, forte di un'esperienza pluridecennale nell'ambito del Sistema Bibliotecario Nazionale.
E proprio considerando l'esperienza di SBN come termine di confronto, si è cercato di suggerire le possibili strategie per realizzare la collaborazione con musei e reti di musei non statali. Se il Sistema Museale Nazionale è oggi oggetto di 'istituzione', quale esito della recente riforma ministeriale, invece SBN si è caratterizzato per un processo di 'istituzionalizzazione', ovvero nacque a partire da un ampio coinvolgimento della comunità bibliotecaria sia statale che di enti locali, supportato da un'agenda politica contraddistinta dalla voce "autonomie locali". Elementi allora innestati su un framework disegnato con un approccio di tipo bottom-up e caratterizzato dalla diffusione dell'automazione e dal processo di regionalizzazione dello Stato. Tale complesso di fattori si tradusse dal punto di vista organizzativo in un network basato su relazioni paritetiche tra i nodi; non a caso l'acronimo SBN fu poi sciolto in Servizio bibliotecario nazionale anzichè Sistema bibliotecario nazionale. Insistere sulla centralità del servizio ha significato scegliere il modello organizzativo della 'rete' e non quello del 'sistema', ossia concepire la cooperazione tra istituzioni come una trama di relazioni non competitive che connette entità autonome in assenza di controllo e direzione unitaria.
In generale in Italia le migliori esperienze di cooperazione museale sono state soltanto incentivate dall'intervento normativo statale o delle autonomie locali. Secondo i principali studi in merito, l'istituzione e il successo di aggregazioni cooperative tra musei si deve sostanzialmente a tre determinanti: l'efficienza economica e organizzativa in termini di costi di produzione e di transazione; l'isomorfismo (condivisione di valori, obiettivi e startegie, ottemperanza a norme...); la complementarietà delle risorse. A queste si deve aggiungere secondo noi la "prospettiva utente" ovvero la soddisfazione delle aspettative degli utenti.
Tali determinanti non sembrerebbero essere anche alla base del SMN, a parte un certo grado di isomorfismo e una parziale adozione della prospettiva utente. Tuttavia il SMN può accreditarsi come ambiente cooperativo dei musei italiani a condizione che si adottino taluni profli delle reti inter-organizzative, nella consapevolezza che la dicotomia 'rete-sistema' nella realtà conosce svariate giustapposizioni.
In sintesi, gli elementi che ci sembrano prioritari sono i seguenti:
- il termine 'nazionale' non deve coincidere con 'statale' o 'ministeriale' ma con l'intero paese e, dove necessario, con l'intera filiera istituzionale, coinvolgendo cioè Regioni e Enti locali sulle strategie e sugli obiettivi di fondo;
- la cooperazione deve riguardare soprattutto gli istituti, salvaguardandone l'autonomia; il che significa per i musei statali eliminare la loro natura di "organi periferici" dello Stato;
- il SMN deve diventare una rete di reti, incentivando la costituzione di ambienti locali per i musei;
- il SMN deve erogare prioritariamente servizi ai sistemi locali;
- infine il SMN deve adottare la centralità della prospettiva utente, definendo poliecies che consentano agli utenti di riconoscere i servizi con brand SMN e con essi l'appartenenza di un istituto al SMN stesso.
La complessità del SMN impone naturalmente la definizione di standard di funzionamento, magari adeguando

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 18 [2015 - N.54]

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