Progetto PU-ER

Le regioni Emilia-Romagna e Puglia a confronto per il riconoscimento di musei di qualità

Laura Carlini Fanfogna, Paola Di Marzo, Francesca Fabbri, Giulia Pretto - Istituto Beni Culturali

Tra la Regione Emilia-Romagna e la Regione Puglia è nato un gemellaggio per trasferire conoscenze e buone pratiche in materia di standard museali. Questo pregetto, denominato PU-ER, ha fornito degli strumenti condivisi di lavoro tra le due Regioni, attraverso workshop, visite e giornate di presentazione con i direttori dei musei emiliano-romagnoli e pugliesi, che hanno permesso di creare un tavolo di lavoro efficace per trasferire metodologie, conoscenze, sistemi innovativi e, in generale, esperienze.
PU-ER è la prima iniziativa di questo tipo in Italia, interamente finanziata da risorse comunitarie nell'ambito di AGIRE POR, strumento attuativo del Programma Operativo nazionale PON Governance e Assistenza Tecnica 2007-2013, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
L'obiettivo generale del gemellaggio parte dal trasferimento delle modalità attraverso le quali la Regione Emilia-Romagna, in particolare l'Istituto Beni Culturali, ha attuato, a livello regionale, il processo di riconoscimento dei musei di qualità.
Le amministrazioni coinvolte (nazionali e regionali) hanno iniziato un percorso condiviso di riflessione e di crescita per essere al passo con la strategia Europa 2020 e con la prossima programmazione dei Fondi Strutturali Europei, per favorire l'investimento in cultura, intesa quale strumento di sviluppo locale e regionale, di inclusione sociale, di rigenerazione urbana, di sviluppo rurale e occupazionale, di promozione della creatività e di nuovi processi innovativi.
Durante i vari incontri, in Emilia-Romagna e in Puglia, si sono alternate giornate di workshop e di confronto sull'avanzamento dei lavori, a visite di studio nei musei delle due regioni: il Museo di Palazzo Pio di Carpi, il Museo della Bilancia di Campogalliano, i Musei Civici di Modena e il MamBo di Bologna, per quanto riguarda l'Emilia- Romagna; in Puglia sono stati coinvolti la Galleria Nazionale della Puglia "Girolamo e Rosaria De Vanna" - Palazzo Sylos Calò di Bitonto, la Pinacoteca "Giuseppe De Nittis" - Palazzo della Marra di Barletta, il Museo Civico di Foggia, il rinnovato Complesso di Santa Scolastica di Bari, (in parte ancora in fase di allestimento), la Pinacoteca di Bari "Corrado Giaquinto", situata nel Palazzo della Provincia, il Museo "F. Ribezzo" di Brindisi, il Museo "Sigismondo Castromediano" di Lecce, il Museo Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare.
Alle giornate di presentazione hanno preso parte numerosi funzionari e direttori dei musei pugliesi, che hanno così avuto occasione di conoscere i criteri qualitativi che la Regione Puglia intende adottare per prendere coscienza del proprio sistema museale.
L'ultima giornata, il 20 ottobre scorso a Bari, ha presentato i risultati raggiunti dal progetto: la definizione dei criteri di riconoscimento di qualità, che saranno poi adottati dalla Regione Puglia, e gli esiti del test somministrato ad alcuni musei "pilota" per valutare l'efficacia del questionario di autovalutazione che si adotterà.
Il progetto PU-ER è stato occasione di analisi, approfondimento, scoperta e conoscenza reciproca sia tra gli operatori della stessa regione Puglia, che tra due realtà molto diverse tra loro come l'Emilia-Romagna e la Puglia. Proficuo e arricchente è stato il confronto tra i due gruppi di lavoro: non semplici conferenze, ma un reale tavolo di lavoro che ha consentito alla Puglia di poter esplorare il "modello Emilia Romagna" e, nello stesso tempo, poterne elaborare uno proprio. L'IBC ha messo a disposizione il gruppo di esperti che da anni, ormai, lavora sugli standard di qualità, ognuno ha raccontato e spiegato l'iter seguito per ogni ambito. Ci si è accorti che la fase più complessa, oltre a stilare i criteri minimi di qualità, è stata quella di doverli poi trasmettere, far comprendere e intraprendere da ogni museo per migliorare il sistema museale regionale nel suo complesso.

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2015 - N.54]

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