Gli Europeenses e l'Opera dei Pupi

Si è concluso il progetto vincitore del Concorso "Io amo i Beni Culturali" - "Craddles of European Community"

Roberta Colombo - Direttrice Museo la Casa delle marionette di Ravenna

Un percorso avvincente, quello realizzato nell'anno scolastico 2013-14, dalla Scuola Media "A. Oriani" di Casola Valsenio, dalla Famiglia d'Arte Monticelli - Teatro del Drago e dal Museo La Casa delle Marionette di Ravenna. Lo spunto da cui è nata l'idea progettuale riguarda una parte della Collezione Monticelli acquisita da una delle Famiglie di Pupari più famose al mondo: la Famiglia Cuticchio.
L'Opera dei Pupi - riconosciuta dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità - è sembrata un modo concreto e al tempo stesso divertente per parlare ai ragazzi della Media Francia, argomento principe del progetto europeo CEC - Craddles of European Community.
Con i ragazzi si è lavorato su due linee processuali, la prima più teorico-formativa, la seconda più pratico-laboratoriale.
A inizio anno si sono svolte alcune lezioni teoriche: la vita di Carlo Magno, il suo impero, le sue conquiste; L'Orlando innamorato di Boiardo e L'Orlando Furioso di Ariosto; la storia dell'Opera dei Pupi e delle Famiglie Pupare. Gli argomenti sono stati approfonditi con differenti strumenti: dai documentari, alle colonne sonore, ai testi letterari, ai video di spettacoli teatrali. Parallelamente si è cominciato a lavorare su impostazione vocale, dizione, fonetica e tecniche di respirazione.
Successivamente è partito il lavoro laboratoriale che ha intrecciato i settori museale e teatrale. Il percorso ha visto i ragazzi impegnati nell'ideazione e creazione dei laboratori sui Pupi, dal disegno alla costruzione dei manufatti, oltre alla scrittura del testo, o meglio del canovaccio su cui improvvisare la visita guidata al Museo La Casa delle Marionette. Parallelamente si è lavorato su testo e scenografie dello spettacolo vero e proprio.
I ragazzi divisi in gruppi hanno messo in pratica quanto acquisito sperimentando i ruoli sia di atelieristi che di guide del Museo con classi delle Scuole Primaria e Materna. Questa esperienza ha rilevato aspetti formativi interessanti come una particolare cura da parte dei 'grandi' nei confronti dei più piccoli, demolendo dinamiche fasulle e atteggiamenti da 'bulli' che tanto destabilizzano l'armonia delle classi. La responsabilità loro data e la fiducia nelle loro capacità é stata sufficiente per aiutarli a uscire da quella sfera di insicurezza tipica dell'età adolescenziale.
La seconda parte del lavoro è quella che ha coinvolto maggiormente i ragazzi, sia perché lo spettacolo dal vivo è oggettivamente affascinante sia perchè è uno strumento che, trovando nella differenza un suo punto di forza, riesce a migliorare il dialogo tra adulti e giovani, tra maschi e femmine. Il Teatro di figura, in più, con le sue molteplici tecniche e linguaggi offre una gamma variegata di possibilità permettendo a tutti di sentirsi protagonisti, ciascuno secondo le proprie abilità: la tecnica di teatro d'ombre per i timidi, il teatro di burattini per chi desidera esprimersi a parole senza comparire, il Teatro dei Pupi per chi vuole animare ma non parlare. Per i più coraggiosi c'è stata la possibilità di recitare, cantare o fare rap.
La II A della Scuola Oriani coinvolta nel progetto ha offerto un bell'esempio di lavoro collettivo, superando divisioni e pregiudizi, imparando a collaborare tutti insieme: grassi e magri, belli e brutti, secchioni e ripetenti, e soprattutto maschi e femmine. Così il 5 giugno 2014 presso il Cine Teatro Senio di Casola Valsenio è andata in scena la prima dello spettacolo "I Pupi Casolani", scritto e interpretato dai ragazzi della II A: in scena attori, burattini, pupi, ombre accompagnati da musica dal vivo, canzoni, suoni. Un esperimento gratificante che al di là del risultato meramente artistico ha visto i ragazzi impegnarsi a fondo sia nell'imparare l'argomento storico che nelle varie tecniche di animazione del Teatro di Figura.
Il progetto è stato possibile grazie all'impegno degli insegnanti della Scuola Oriani, in particolare della prof.ssa Fulvia Martini, che insieme a chi scrive ha guidato i ragazzi in questo sentiero spericolato e pieno di sorprese. Prezioso l'aiuto di Angelo Sintini, insegnante di Musica, di Mauro Monticelli per le scenografie, di Andrea Monticelli per il teatro d'ombre, dei genitori che hanno aiutato i ragazzi nel confezionare i costumi. Il lavoro è stato documentato da Sarah Bonomi, Beatrice Bologna, Alessandro Lanzoni e Massimo Bacchi. Fondamentale infine la collaborazione del Comune di Casola Valsenio.
Quello che resta di questo progetto, diverso da tutti quelli praticati dal Museo finora, è un insieme di buone pratiche che speriamo di poter condividere in futuro con altre scuole e altri musei.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 22 [2014 - N.51]

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