Un viaggio nella ceramica lungo un secolo

Inaugurata una nuova sezione del MIC dedicata alla scultura internazionale del XX secolo

Claudia Casali - Direttrice Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

Negli ultimi quattro anni il Museo Internazionale delle Ceramiche ha adottato una politica museale di ampliamento delle sezioni permanenti con l'obiettivo di portare alla pubblica fruizione il proprio patrimonio, una priorità importante che ha tralasciato quella dedicata agli eventi effimeri, ovvero le mostre temporanee. Quindi nuove opere inserite nel percorso di visita ma anche nuovi settori aperti al pubblico per indagare i rapporti, la storia, la cultura ceramica dei diversi popoli e delle diverse epoche. Partendo dal percorso sull'arte sacra (a completare la sezione di ceramica devozionale) a quello sulla ceramica dell'estremo oriente (Cina, Giappone, sud-est asiatico), dal completamento della parte precolombiana all'apertura di una sezione dedicata alla storia della piastrella e del rivestimento ceramico dal Medioevo al XX secolo, lo scorso settembre è stato inaugurato il corridoio dedicato alla scultura internazionale del XX secolo.
Sono oltre un centinaio le opere esposte, a documentare la straordinaria vivacità della scultura ceramica internazionale: opere giunte nelle Collezioni faentine grazie al prestigioso Premio Faenza (attivo dal 1938 e divenuto internazionale nel 1963) e alle tante donazioni di personalità (collezionisti, artisti, appassionati d'arte) che hanno visto nel MIC un punto di riferimento per la ceramica internazionale e hanno creduto nella scientificità e nella unicità delle raccolte faentine.
Dopo la visita alla parte relativa all'arte italiana del XX secolo, il visitatore ha la possibilità di ammirare un percorso internazionale dove si rintracciano modalità progettuali e poetiche molto simili e condivise. Ciascun Paese è rappresentato da autori di primaria importanza ed esprime peculiarità artistiche legate alla propria cultura ceramica. Se negli anni '50 l'attenzione era maggiormente focalizzata sulla tecnica e sull'oggetto ceramico di archetipica memoria (il piatto o il vaso), dagli anni '60 la ceramica diviene sempre più strumento di un linguaggio ceramico scultoreo. Gli esiti del Concorso faentino, vero sismografo delle tendenze artistiche delle varie epoche, lo dimostrano e sottolineano risultati espressivi e stilistici legati alle principali poetiche dell'arte contemporanea: informale, pop art, astrattismo, arte concettuale, e via dicendo, fino ai recenti esiti di unione di espressività differenti e legate maggiormente ai linguaggi attuali più installativi. Accanto ai noti vincitori del Premio faentino, si affiancano artisti di rilievo della storia dell'arte ceramica, tra cui spiccano Albert Diato, Betty Woodman, Sueharu Fukami, Carlos Carlè, Leo Tavella, Arman, Louis Cane, Tony Lattimer, Linde Burkhardt, Carmen Dyonise, Alfredo Sosabravo, Jindra Viková, Maria Teresa Kuczynska, Claudi Casanovas i Sarsanedas, Petra Weiss, e i giovani Shigeki Hayashi, Eri Dewa, Jun Nishida. Oltre venti le nazioni rappresentate in un dialogo artistico e culturale davvero affascinante, in una evoluzione strutturata per decadi fino alla contemporaneità (l'ultima opera presentata è di Paivi Ritaniemi, vincitrice del 58° Premio Faenza 2013).
Questa Raccolta sarà un work in progress poiché le opere verranno sostituite ed integrate soprattutto nella parte relativa agli ultimi anni, in relazione ai risultati dei vari Premi Faenza e per fornire al visitatore nuovi stimoli e suggestioni alla visita alle nostre Raccolte; sempre in quest'ottica, il 6 dicembre 2014 viene presentato il nuovo riallestimento della sezione islamica, con ampliamento di pezzi esposti e apparati didattici, unito alla presentazione della nuova guida didattica, agile strumento di lettura e di approfondimento.
Questa importante sezione espositiva è stata realizzata grazie al fondamentale contributo della Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, con il supporto della Regione Emilia-Romagna.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 21 [2014 - N.51]

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