Un'inversione di tendenza

Dopo un passato di "fughe" d'autore, il territorio ravennate dà spazio alla fotografia d'arte

Annamaria Corrado - Giornalista

Paolo Roversi, ravennate, tra i principali fotografi di moda al mondo, una volta ha detto che la luce di Ravenna è unica. A testimoniare, inconsapevolmente, che quello tra Ravenna e la fotografia è un rapporto antico, innato forse, e rimasto a lungo sottotraccia. La potenza iconografica di questa città cinquanta anni fa ha stregato Michelangelo Antonioni che, girando Deserto Rosso, ha creato un capolavoro non solo della storia del cinema, ma dell'arte contemporanea. In passato Ravenna ha partorito fotografi che hanno scelto di andare altrove a cercare fortuna. E l'hanno trovata, come il già citato Roversi, oggi star internazionale della fotografia di moda con base a Parigi. Alex Majoli invece, tra i più giovani fotografi ad essere ammessi nella prestigiosa agenzia Magnum, di cui è diventato presidente, da quasi vent'anni testimonia con le sue immagini i più drammatici conflitti del pianeta. O ancora Ettore Malanca, anche lui fotoreporter di razza.
Ma negli ultimi anni c'è stata un'inversione di tendenza e sul territorio sono nate diverse realtà che si occupano di fotografia, in particolare di fotografia d'arte. Niente più esodo quindi, al contrario la città e il suo territorio sono diventati, grazie a queste nuove realtà promotrici anche di residenze d'artista, luogo di incontro e scambi tra fotografi provenienti da tutto il mondo.
Tra le realtà più attive c'è l'Osservatorio fotografico, un laboratorio permanente di ricerca sulla fotografia fondato nel 2009 da Silvia Loddo, storica dell'arte e della fotografia, e Cesare Fabbri, fotografo e docente di fotografia. L'Osservatorio è nato con obiettivi ben precisi: promuovere e diffondere le conoscenze della fotografia, in relazione soprattutto alla rappresentazione del territorio; conservare, catalogare e valorizzare il patrimonio fotografico locale; incentivare e organizzare ricerche fotografiche e video sul territorio per documentarne trasformazioni ed emergenze. L'Osservatorio inoltre promuove incontri, seminari e convegni di studio, con il coinvolgimento di artisti della fotografia. Dalla collaborazione con le scuole nascono corsi di aggiornamento e laboratori. Sono poi realizzate pubblicazioni sulle ricerche e le esperienze compiute. Non si tratta di un collettivo di artisti chiuso e definitivo. Le squadre di lavoro sono costruite di volta in volta in base ai progetti e coinvolgono fotografi, grafici, studiosi e professionisti, ravennati e non, con l'intento di attivare uno scambio e un confronto attivo con le altre realtà che in Italia e all'estero lavorano sulla fotografia. Il lavoro di ricerca segue due filoni, uno pratico, che confluisce nel progetto Dove Viviamo, e uno teorico, che confluisce nel progetto sulla fotografia. A questi due filoni principali si affiancano altri progetti realizzati in collaborazione con artisti e realtà culturali del territorio. "Looking On", l'ultimo progetto dell'Osservatorio, è un primo esito delle ricerche prodotte. In particolare il percorso Dove Viviamo, nato nel 2009 per costruire un archivio visivo sul territorio; Saluti da Ravenna, edizione speciale di nuove cartoline della città in tiratura limitata, realizzate nell'ambito del percorso di candidatura di Ravenna a capitale della cultura europea 2019, per proporre uno spunto di riflessione sull'immagine contemporanea della città; il ciclo di incontri sulla fotografia, realizzato dal 2010 in collaborazione con il Dipartimento di Beni culturali e la Fondazione Flaminia.
Altra realtà ravennate molto vitale è la galleria dedicata alla fotografia contemporanea MyCamera di via Pasolini. Lo spazio, nato per volontà della fotografa Alessandra Dragoni, ha appena compiuto cinque anni di attività, durante i quali ha ospitato mostre di artisti riconosciuti a livello internazionale e di giovani promesse. In occasione dell'anniversario è stato realizzato un catalogo intitolato "5", che ripercorre personali e collettive di questi cinque anni, con il coinvolgimento di artisti come Galvani, Venturi, Progetto Crinoline, Haring, Guidi, Broomberg & Chanarin. E sono in programma altre mostre, la prima delle quali è dedicata a Lorenzo Senni, esponente di spicco della musica elettronica italiana, ma anche ex allievo di Guido Guidi.
Dalla volontà di un gruppo di fotografi, tra i quali il ravennate Daniele Casadio, è nata Argentica, associazione che si prefigge di divulgare e accrescere la conoscenza del linguaggio fotografico, rivolgendo il suo sguardo a tutte le espressioni artistiche e tecniche della fotografia italiana e internazionale, con particolare attenzione alla produzione dei giovani fotografi.
Uno degli ultimi nati in fatto di fotografia a Ravenna è il Lilith Studio Gallery, inaugurato da Silvia Bigi lo scorso 27 ottobre in via di Roma con un'esposizione dedicata al viaggio.
Alla fotografia è legato il lavoro di NASTYNASTY©, coppia di artisti ravennati formata da Valentina Venturi ed Emiliano Biondelli, il cui percorso si snoda tra fotografia ed editoria indipendente.
A Lugo invece si sviluppa Lugo Land, una collana editoriale di fotografia contemporanea pubblicata per le Edizioni del Bradipo di Lugo. Nato nel 2004 come committenza pubblica del Comune di Lugo, Lugo Land si è proposto  negli anni come progetto indipendente dell'associazione culturale Il Bradipo. La principale linea di attività è la pubblicazione di libri di fotografia, alla quale sono spesso associate la produzione di mostre di fotografia, commissioni sul territorio, residenze d'artista, attività.
Da questa piccola carrellata, sicuramente non esaustiva, non può mancare un cenno veloce a quei fotoreporter che, da anni, seguono la cronaca sul territorio per conto della stampa, come Giampiero Corelli, Fabrizio Zani, Massimo Fiorentini, Antonio Veca.

Speciale Fotografia e Musei - pag. 14 [2014 - N.51]

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