Museum communicator

Il Museo Internazionale delle Ceramiche collabora dal 2000 alla realizzazione di progetti supportati dalla UE in diversi campi di azione

Claudia Casali - Direttrice MIC di Faenza

I vari programmi presentati dall'Unione Europea hanno offerto, e offrono al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, ampia possibilità di trovare operatività efficaci, sia in campo tecnico, come per esempio la conservazione del materiale ceramico e il restauro, che nel campo della ricerca, della promozione del patrimonio e della comunicazione delle numerosissime attività. In questo caso il vastissimo materiale ceramico, archivistico, librario, fotografico e didattico ha permesso al MIC di essere presenza fondamentale nelle partnership dei passati progetti Cultura 2000, Interreg e Leonardo da Vinci.
L'ultima esperienza progettuale è terminata nel 2012 e ha affrontato una tematica da sempre di fondamentale importanza, ma che negli ultimi anni ha trovato ampi campi di indagine e sviluppo: la comunicazione museale.
Il progetto "Museum Communicator" (Mu.Com.), presentato nel 2010 all'interno del programma Leonardo da Vinci, ha rappresentato un'opportunità formativa incentrata sullo sviluppo di una figura professionale, oggi strategica all'interno dei musei: il Comunicatore in ambito museale. La collaborazione tra prestigiose istituzioni educative e museali di quattro diversi paesi, Italia, Bulgaria, Regno Unito e Romania, ha permesso di mettere a fuoco, e successivamente di sviluppare, competenze specifiche nel campo della comunicazione.
Elemento fondamentale è stato il coinvolgimento di giovani in ingresso nel mercato del lavoro, ai quali è necessaria una solida formazione di base per rispondere alle attuali sfide di un mercato peculiare come quello "dell'impresa culturale". Essi hanno potuto "testare" il corso on-line sviluppato nell'arco della durata del progetto e ancora fruibile alla pagina www.museumcommunicator.it, gestita dall'Università La Sapienza di Roma. Il corso permette di acquisire competenze standard di alto livello e riconosciute internazionalmente, grazie all'importante partenariato del Progetto. Esse formano-aggiornano professionisti in grado di elaborare e mettere in atto strategie e tecniche efficaci per rendere produttiva la comunicazione con il vasto pubblico, con i mass media e con le reti degli attori territoriali.
Il MIC ha contribuito al progetto in due diversi campi di azione. Il primo ha visto il coinvolgimento dei rappresentanti delle istituzioni culturali del proprio territorio. Infatti, oltre al Dipartimento di Storia dell'Arte dell'Università di Siena e all'Università Ca' Foscari di Venezia, sono state interessate: Università di Ravenna-Dipartimento Beni Culturali, Università ISIA Faenza, Fondazione RavennAntica, Palazzo Milzetti, Museo Carlo Zauli; MAR Ravenna, Dipartimento Cultura - Comune di Faenza. Queste istituzioni, attraverso operatori volontari, hanno seguito lo sviluppo del corso offrendo una visione critico-costruttiva e apportando preziose ed eterogenee esperienze.
Il secondo momento di coinvolgimento è stato l'evento "Un manifesto per il MIC", concorso organizzato dal Museo, che ha visto la partecipazione di moltissimi grafici italiani per comunicare il MIC quale "Monumento UNESCO testimone di una cultura di pace - Espressione dell'arte ceramica nel mondo". Si è trattato di un workshop dimostrativo di grande impatto per l'intero progetto, la messa in pratica di una metodologia. Ogni partecipante ha progettato e realizzato un manifesto inedito, destinato a diventare l'immagine guida del Museo monumento UNESCO. Tutti i lavori dei grafici sono stati sottoposti a una giuria che ha selezionato una immagine coinvolgente e di grande effetto, immagine che da allora è divenuta un elemento di grande riconoscibilità per il nostro museo. La presentazione di tutte le creazioni dei grafici è divenuta una piccola esposizione, presentata in occasione di un workshop tenuto da protagonisti della comunicazione, non solo culturale. Le lezioni magistrali da esso scaturite, su strategie di diffusione del patrimonio museale e sui diversi linguaggi che caratterizzano la didattica dei musei, hanno offerto importanti suggerimenti per una migliore comprensione delle collezioni da parte di un pubblico sempre più eterogeneo e quindi dalle molteplici necessità.
Un progetto europeo quindi di importanza strategica a testimonianza del fatto che la programmazione europea è vera fonte di operatività, ricchezza da condividere tra gli Stati membri, opportunità di crescita e possibilità concreta di "fare Europa".


Speciale Progetti europei per i musei 2014-2020 - pag. 14 [2014 - N.50]

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