I Musei del Duomo di Modena

La recente apertura di due nuove sedi espositive, il Museo lapidario e il Museo del tesoro, completa il complesso museale del Duomo e della Piazza Grande di Modena

Graziella Martinelli Braglia - Istruttore direttivo alle Attività Culturali della Provincia di Modena

Lo straordinario complesso del Duomo di Modena e della Piazza Grande si completa con due sedi espositive di recentissima apertura: il riallestito Museo Lapidario e il Museo del Tesoro del Duomo, nuova presenza nel panorama museale cittadino. Il Museo Lapidario raduna rilievi, sculture e iscrizioni su lapide d'età romana, medievale e rinascimentale, recuperati negli interventi fra '800 e '900 che intesero riportare il Duomo all'aspetto romanico, o in seguito rinvenuti nel corso di scavi, o trasportati dall'esterno del tempio per motivi di conservazione. Alcuni frammenti romani evidenziano la consuetudine di reimpiegare nell'edilizia sacra medievale marmi dell'antichità: una prassi che per Modena si traduce in una sorta di continuità fra i monumenti della Mutina romana e il Duomo. Dalle due cattedrali preesistenti provengono resti di pilastrini e lastre; vari marmi giungono invece dall'attuale chiesa edificata dall'architetto Lanfranco. Emerge la serie delle metope, otto lastre a decoro dei salienti del tetto: in esse un seguace di Wiligelmo, ispirandosi al medievale Liber Monstrorum, diede forma a favolose creature come la Sirena, l'Ermafrodito e l'Uomo a tre braccia. Vari capitelli e cornici documentano l'attività dei Campionesi, i maestri lapicidi che proseguirono il cantiere del Duomo iniziato da Lanfranco e da Wiligelmo. Iscrizioni su pietra d'epoca gotica e rinascimentale celebrano personaggi la cui vicenda s'intreccia a quella della Cattedrale. Tra i reperti di maggior suggestione, le lastre di marmo che componevano l'antico altare sulla tomba di S. Geminiano. Il Museo del Duomo, ospitato nei locali appositamente restaurati di Palazzo delle Sagrestie, esibisce opere correlate alla storia del tempio. La prima sala - dedicata al tema del Cristo crocefisso e risorto - espone la croce d'altare e i sei candelieri eseguiti nel 1655 da Giovan Battista e Marcantonio Merlini, ornamento dell'altare maggiore del Duomo nelle solennità, nonché le quattro tele di Bernardino Cervi che illustrano quattro apparizioni del Cristo Risorto, originariamente collocate in Duomo attorno al celebre dipinto di Guido Reni Discesa di Cristo al Limbo. La sala successiva espone opere legate al culto di S. Geminiano. Spiccano la statua in rame del santo sbalzata e fusa da Geminiano Paruoli nel 1374, già nel loggiato sulla Porta Regia del Duomo, e l'altarolo portatile, capolavoro del romanico nordeuropeo formato da una lastra di marmo serpentino che si dice appartenuta a S. Geminiano. Per tradizione si ritiene appartenere al Santo anche il bastone pastorale in argento sbalzato e cesellato, eseguito nel 1558 da Mastro Zonchino da Brandeburgo. Fra gli argenti notevole è l'arredo solenne dell'altare di S. Geminiano nella cripta, raffinato esempio neoclassico dell'orafo Geminiano Vincenzi su disegno di Francesco Vandelli, architetto della corte austro-estense. La terza e quarta sala custodiscono il "tesoro" della Cattedrale, con calici, ostensori, carte gloria, turiboli e vassoi in argento; si segnalano una pace in lastra d'argento con Cristo in pietà, opera del modenese Jacopo Da Porto datata 1486, e lo scenografico apparato settecentesco detto di S. Geminiano in Gros de Tours, ricamato in seta e oro con scene bibliche. Nella quinta sala spiccano due arazzi tessuti a Bruxelles alla metà del '500, donati al Duomo dal nobile Sertorio Sertori. Nella sesta sala, che espone pergamene e codici dell'Archivio Capitolare, si trova la famosa Relatio de innovatione ecclesie sancti Geminiani, codice illustrato degli inizi del '200 che descrive la fondazione del Duomo. L'Assessorato alla Cultura della Provincia di Modena ha finanziato - attraverso un fondo appositamente costituito per la qualificazione del Sistema Museale - l'arredo del book shop relativo ai due Musei; inoltre, aderendo alla richiesta del Capitolo della Basilica Metropolitana di Modena, ha finanziato, in collaborazione con il Comune di Modena e con i Lions Club di Modena, la realizzazione di un servizio di audioguide e videoguida presso il Duomo e i suoi Musei, per meglio valorizzare i tesori d'arte, di storia e di spiritualità del celebre tempio modenese (per informazioni tel. 059 220022).

La pagina del Sistema Museale dalla Provincia di Modena - pag. 6 [2001 - N.10]

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