Verso un Parco Archeologico dell'Alto Adriatico

Un bilancio positivo del progetto PArSJAd coordinato dall'IBC

Fiamma Lenzi - Istituto Beni Culturali

Giunge in questi giorni alla sua naturale conclusione il progetto di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia PArSJAd che, attraverso una serie di azioni e iniziative convergenti sulla pianificazione, promozione e valorizzazione condivise della risorsa archeologica presente nell'arco territoriale fra la costa emiliano-romagnola e l'Istria slovena, intendeva porre le basi per la costituzione di un Parco Archeologico dell'Alto Adriatico, uno spazio geografico caratterizzato da una diffusa molteplicità di elementi culturali e ambientali comuni, ma mai sinora oggetto di un'analisi congiunta.
È dunque tempo per un primo bilancio, filtrato - in considerazione della sede che ci ospita - in prospettiva tutta ravennate, a cominciare da quanto è stato realizzato da due partner: il Comune di Bagnara e quello di Russi. L'impegno del primo si è indirizzato all'implementazione di una piattaforma web multimediale (http://www.bagnaraturismoalcastello.it/), di supporto alle postazioni informatiche attive presso il Museo del Castello e ai totem touch screen distribuiti sul territorio, che mette a disposizione un ricco corredo informativo sulla storia e le locali evidenze culturali, integrato con una visita virtuale della Rocca Sforzesca e del museo stesso. A Russi l'attenzione operativa si è concentrata sulla cosiddetta "realtà aumentata", con l'approntamento di un'app per dispositivi mobili che accompagna i visitatori lungo un itinerario di congiunzione fra le principali realtà culturali del luogo: la villa romana, il Museo civico e il Palazzo S. Giacomo.
A corollario della consolidata attività di catalogazione del patrimonio archeologico nelle sue varie declinazione, l'IBC ha invece messo in programma diversi altri output. La conservazione e la trasformazione delle risorse alimentari, dalla preistoria alla modernità, è il soggetto di un DVD multimediale (http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/static/amphora/index.html), che collega fra loro, musei, aree archeologiche, centri urbani e complessi storici ove si custodiscono reperti e testimonianze di ogni epoca attinenti a questo tema. L'offerta di approcci tematici diversi (i luoghi, le tecniche, l'acqua, le ricette, i giochi e le curiosità) e le proposte di approfondimento consentono all'utente di personalizzare il proprio percorso e di scoprire le singole realtà grazie a brevi testi esplicativi, foto, piante, sezioni e, in alcuni casi, filmati e piccole rielaborazioni 3D.
Grazie alle opportunità offerte dall'ICT e dalla realtà virtuale alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio archeologico l'IBC e il team congiunto del DiSCi - Dipartimento di Storie, Culture, Civiltà, Sezione di Archeologia dell'Ateneo bolognese e del CINECA hanno poi predisposto una specifica applicazione per accedere in modo semplice e attrattivo a informazioni georeferenziate "navigando" un territorio definito e visualizzando i dati nella loro distribuzione e correlazione spaziale e geofisica. Si è cercato inoltre di sviluppare la possibilità di una navigazione e di una consultazione dei dati con accesso attraverso modelli tridimensionali standardizzati o costruiti ad hoc come il modello virtuale navigabile della villa romana di Russi (http://3d-test.cineca.it/files/PARSJAD/public/applications/PARSJAD/).
Chiude la rassegna "Per antiche vie. Guida al Parco Archeologico dell'Alto Adriatico", baedeker bilingue ove, mirando al superamento delle moderne barriere geo-politiche, si svela e divulga senza artificiose frammentazioni la ricchezza complessiva della risorsa archeologica racchiusa nel quadrante areale del progetto. Vi si ripropongono in chiave itineraria undici antichi tracciati, consolidatisi in età romana, che possono considerarsi una testimonianza fra le più eloquenti dei rapporti allacciati nei secoli dalle due sponde dell'Adriatico (http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/libri/pdf/Per_antiche_vie.pdf). Lungo le direttrici disegnate ora dalla via Popilia, dalla tappa di Cervia sino al caput viae di Adria, ora dal tragitto per Padum alla volta di Ravenna e, infine, dalla via Faentina attraverso la valle del Lamone sfilano luoghi archeologici, musei, siti puntiformi, monumenti e aree di elevato interesse paesaggistico e ambientale, quali pregnanti capisaldi dell'avvicendarsi di epoche e civiltà entro lo spazio fisico e geografico che ne è stato il fondamentale scenario.

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2014 - N.49]

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