Il contemporaneo anima i luoghi varoliani

A Cotignola un triplo appuntamento anticipa un nuovo ciclo espositivo che si svilupperà per tutto il 2014 

Massimiliano Fabbri - Curatore Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola

Sabato 14 dicembre riprende l'attività espositiva del Museo Civico Luigi Varoli di Cotignola con un appuntamento che collega i tre principali luoghi varoliani: la scuola, la casa e il museo.
Si parte dalla Scuola Arti e Mestieri con la presentazione di Edel, manifesto-rivista di arte e letteratura contemporanee, a cura della poetessa Roberta Bertozzi; in questo numero zero, oltre a un nutrito corpo di scritti a opera di critici, artisti e poeti, impreziosisce il foglio un'opera realizzata dallo scultore Francesco Bocchini con la tecnica del monotipo.
Ci si sposta poi al Museo per l'apertura di una doppia mostra, visitabile fino al .. gennaio 2014.
A Palazzo Sforza inaugura Lingua madre dove i dipinti e i disegni di Lucia Baldini e Luca Rotondi dialogano con i temi e i generi tradizionali del paesaggio e natura morta, che sono restituiti attraverso disegni e dipinti che ancora si misurano con due generi che sempre mettono, al centro della scena, un vuoto, l'assenza della persona. Il silenzio di spazi e cose, uno sguardo incantato che si posa in una terra quasi desolata, in cerca di appigli, approdi e bellezze intermittenti, provvisori nidi, piccoli stupori a far esplodere per un istante lo scorrere del tempo; una specie di umore quasi esotico che fa capolino dove non te l'aspetti, una vegetazione lussureggiante cresciuta ai margini di un campo e catturata con precisione fiamminga, o sferzata da ventosità orientali, o romantiche quinte che invitano a entrare e farsi piccoli, e poi relitti e abbandoni da cortile d'inverno, uno slargo improvviso di paesaggio che si apre in orizzonti e cieli e nuvole e alberi in fiore, e luce che inonda di colori che si espandono come per effetto di allagamento, o gigantesca carta assorbente. Le cose come risvegliate e tremanti dopo una pioggia violenta, un respiro del mondo. E sempre, la traccia dell'uomo, quasi mai una ferita, piuttosto mano che ha contribuito al crearsi unico di questi paesaggi, frutto di un dialogo tra la natura e chi l'ha abitata e presa in cura, trasformata e tutelata nella sua diversità, anche produttiva. Un abbraccio che oggi svendiamo per due soldi. Allora forse il disegnare e dipingere tentano qui una specie di restituzione. La pittura come finestra-ancora. Soglia; teatro su cui proiettare memorie. Esercizio e pratica e disciplina di guarigione.
Collegandosi all'esperienza di Selvatico, percorso che ha coinvolto artisti visivi non solo intorno al loro lavoro ma pure nella fase progettuale, chiedendo talvolta agli autori un impegno anche in veste di curatori, Lingua Madre ospita e accoglie al suo interno una piccola ma significativa apertura invitando due artisti a realizzare una micromostra in una stanza di Palazzo Sforza, quasi un controcanto: Simone Luschi invitato da Lucia Baldini, Michela Mazzoli chiamata da Luca Rotondi.
Contestualmente a Casa Varoli inaugura Pause, un percorso nella wunderkammer di Luigi Varoli dentro la quale sono disseminati, in felice dialogo, le carte di Marco Nascosi, anche qui nature morte e paesaggi, con il disegno a farla da padrone, ora appunto e schizzo veloce per catturare cose viste luoghi, ora illustrazione che si fa distillato estraniante su finestre-mondi. Taccuini di viaggio alla maniera di un gran tour disordinato, quaderni colmi di appunti, progetti, collage e altri piccoli reperti schizofrenici per accedere, un giorno, a sepolti scomparti della memoria. Oggetti che ci parlano in mancanza del proprietario, un animismo in bilico tra sguardo da antropologo e da pubblicitario, quasi slogan; feticci o talismani o giocattoli o altre magie giapponesi come nella serie dei portachiavi, o nelle toilette, colorato archivio di bagni sempre deserti illuminati, dove chi guarda è un intruso che mette in atto un innocente furto vojeuristico portando via con sé un'immagine luccicante, attirante, curiosa e vagamente psicologica.
Questi appuntamenti rappresentano l'anticipazione di un nuovo percorso che si svilupperà per tutto il 2014 attraverso un ciclo espositivo che proporrà approfondimenti su alcuni autori che hanno partecipato al progetto Selvatico, 9 episodi e mostre che si sono tenute a Cotignola, e non solo, tra il 2008 e il 2013. La prossima mostra in programma, che inaugurerà l'1 febbraio 2014, è di Giuliano Guatta e Giovanni Lanzoni.
Per informazioni: tel. 0545908879; www.pinterest.com/museovaroli; www.aem-selvatica.org.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 25 [2013 - N.48]

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