Per una nuova gestione dei beni museali in ceramica

Presentato il 24 novembre scorso, in una giornata di studi, la complessa operazione di catalogazione informatizzata condotta presso il MIC dal 1993 al 1997

Micaela Guarino - Funzionario IBC, coordinatrice intervento catalogazione informatizzata presso il MIC di Faenza

Un'operazione complessa, così si può definire la catalogazione informatizzata condotta su opere del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza nel quinquennio '93-'97 con i contributi della legge regionale 20/90 sui musei di ente locale o di interesse locale. L'intervento, coordinato dall'Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e realizzato grazie alla collaborazione con i funzionari e gli operatori del MIC e alla gestione operativa del Centro regionale di catalogazione e documentazione CRC, è stato presentato il 24 novembre scorso nella giornata di studi Per una nuova gestione dei beni museali in ceramica svoltasi presso la sede del museo faentino alla presenza, tra gli altri, del direttore dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, arch. Polichetti. Obiettivo della giornata era illustrare l'intera operazione agli addetti ai lavori - musei, università, enti locali, studiosi, ecc. - e proporre all'adozione dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività gli strumenti catalografici prodotti come contributo dell'attività regionale di catalogazione. Fin dalla fase di progettazione si era pensato di costruire sperimentalmente una scheda specifica di approfondimento per la catalogazione della ceramica, ancora assente dai modelli ministeriali, e di cogliere tutte le ulteriori potenzialità insite in tale operazione. Il lavoro ha visto la partecipazione di soggetti, ruoli e competenze diverse che hanno contribuito a definire in modo integrato le diverse componenti dell'intervento catalografico informatizzato, le cui metodologie ed aspetti gestionali sono stati illustrati dalla sottoscritta nella relazione introduttiva. La tipologia ceramica, rientrando negli ambiti disciplinari storico-artistico e archeologico, ha posto prima di tutto un problema di individuazione della scheda generale cartacea e informatizzata cui far riferimento, facendo optare per l'adozione della scheda ministeriale OA "opere d'arte" integrata con campi della RA "reperti archeologici" e con altri di nuova formulazione o adattati alle esigenze proprie dei materiali ceramici. Si è proceduto all'individuazione di strumenti di riferimento per una resa omogenea della catalogazione a partire dal modello di classificazione cronologico-stilistica identificandolo nelle terminologie derivabili dalla storiografia faentina fra XIX e XX secolo, entrate nel linguaggio corrente di ceramologi e ceramisti e illustrate dal direttore del MIC Gian Carlo Bojani. Il lavoro più innovativo e cospicuo cresciuto sul campo è consistito nella ricerca e nell'adozione della terminologia più corretta ed esauriente per definire gli aspetti relativi ai campi "materia e tecnica" e "conservazione e restauro", anche alla luce di quanto era stato fatto in questo campo dalla Commissione UNI-Normal "ceramiche e vetri". Oltre che su questi aspetti, la consulente del MIC Anna Maria Lega ha relazionato sul glossario e sul vocabolario di controllo realizzati durante la catalogazione. A quegli strumenti va aggiunto il "manuale di compilazione" che integra quello ministeriale relativo alle schede OA con le indicazioni riguardanti le modifiche e le innovazioni apportate nel corso dell'intervento faentino. Cresciuto e verificato in corso d'opera, il manuale ha garantito al lavoro un buon livello di omogeneità e potrà in questo senso risultare utile anche nelle successive fasi di approfondimento. Aspetti di "investimento" ha comportato anche la parte relativa alla documentazione fotografica fatta precedere da un intervento formativo specifico sulla ripresa fotografica dei manufatti ceramici, rivolto agli schedatori e condotto da Riccardo Vlahov dell'IBC che ne ha relazionato; tale scelta teneva conto dell'esistenza di un laboratorio fotografico e delle relative attrezzature tra le strutture del MIC. Riguardo al formato, si è optato per diapositive a colori 24x36, kodak photo cd e stampe cyba in considerazione della documentazione già esistente in museo e del buon rapporto costi-benefici. Per l'informatizzazione delle schede cartacee si è fatto ricorso al programma Odysseus dell'IBC per la gestione informatizzata della normativa catalografica dell'ICCD, strumento caratterizzato da un alto grado di flessibilità e dalla possibilità di abbinamento testo-immagini della cui adozione ha parlato il responsabile del centro di documentazione Alessandro Zucchini. Raffaella Gattiani di CRC ha illustrato le fasi operative del progetto che hanno consentito la verifica della uniformità dei dati catalografici in relazione alla normativa ministeriale e della correttezza dell'operazione data entry, la digitalizzazione delle immagini, il collegamento schede/immagini, fino alla consegna al Museo del prodotto finito. Due approfondimenti al progetto generale hanno riguardato la catalogazione dei frammenti di maiolica italo-moresca, argomento trattato dal conservatore del MIC Carmen Ravanelli Guidotti, e i lessici storici della ceramica. Su quest'ultimo punto l'IBC ha avviato una ricerca sulla terminologia faentina, condotta su fonti bibliografiche e documentarie locali secondo una metodologia illustrata dalla ricercatrice Raffaella Cattinari. Alcune dimostrazioni sul lavoro svolto sono state effettuate da Elisabetta Alpi del MIC. Uno degli aspetti conclusivi più interessanti di un tipo di lavoro come questo, e quindi un punto da considerare fin dall'impostazione del progetto, è quello della destinazione finale di dati e immagini. Possono esistere diversi livelli di fruizione a seconda degli utenti - lo studioso, lo studente, il turista, il bambino, il collezionista, l'artigiano, ecc. - e anche diversi strumenti di divulgazione di tali informazioni. Il consulente MIC Claudio Casadio si è soffermato su alcune delle possibilità di utilizzo rivolto all'esterno, come prodotti editoriali o visite virtuali accessibili via internet, o all'interno, come quelli con finalità gestionali utilizzabili via intranet. L'intervento quinquennale ha prodotto a livello di precatalogo e in parte di catalogo 2798 schede riguardanti le maioliche faentine dal Medioevo al Novecento, con la relativa documentazione fotografica ammontante a 7241 diapositive e relativi kodak photo-cd; a livello inventariale, l'informatizzazione di tutte le schede cartacee inventariali del Museo, escluse le schede già sottoposte a precatalogazione. Le potenzialità di un intervento catalografico informatizzato sono molteplici. A Faenza l'operazione ha reso possibile la riunificazione dei diversi inventari in un'unica sede consentendo al tempo stesso una lettura più immediata della situazione patrimoniale. Sul fronte gestionale mette a disposizione una topografia informatizzata con possibilità di localizzazione immediata delle opere, comprese quelle in prestito per ragioni espositive. Rende possibile la realizzazione di diversi livelli di stampa e di fruizione delle informazioni in grado di rispondere sia a necessità gestionali (attività espositive, di manutenzione e restauro) sia a esigenze di studio espresse direttamente o per via telematica (una mole di dati omogenei informatizzati consente allo studioso ricerche incrociate e confronti molto agevoli e veloci). Vanno quindi considerati gli effetti più ampi del modello metodologico prescelto. Un intervento come quello descritto costringe il museo titolare delle opere a una riflessione sulle proprie esigenze e sulle eventuali problematicità, impegnandolo in un lavoro di progettazione e programmazione che può implicare anche dei cambiamenti nell'organizzazione generale del lavoro. Un'esperienza come questa può quindi contribuire anche alla diffusione di una cultura organizzativa più efficace ed efficiente, di un modello lavorativo più innovativo, in sintonia con le attuali tendenze nella pubblica amministrazione. Micaela Guarino Funzionario IBC, coordinatrice intervento catalogazione informatizzata presso il MIC di Faenza

La pagina dell'IBC della Regione Emilia-Romagna - pag. 4 [2001 - N.10]

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