Da Giuseppe Ugonia alla grafica contemporanea

Il Museo brisighellese si riorganizza per diventare un punto di riferimento non convenzionale

Franco Bertoni - Direttore artistico Museo "G. Ugonia" di Brisighella

Con la nomina di un direttore artistico e a seguito di ampie riflessioni dell'Amministrazione Comunale si può considerare definito in linea di massima il programma culturale del Museo Ugonia di Brisighella, finalizzato ad una sua ulteriore valorizzazione. Si è proceduto anche alla nomina di un comitato scientifico. Un comitato inteso come corpo consultivo composto da autorevoli personalità del mondo della cultura e in grado di sostenere il Museo nell'organizzazione degli eventi in programma. Hanno aderito: Andrea Emiliani, già Soprintendente, Direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna e storico dell'arte tra i più riconosciuti in ambito nazionale ed europeo; Sergio Baroni, conoscitore del Novecento italiano e collaboratore di importanti riviste del settore; Fabio Benzi, già Direttore del Chiostro del Bramante a Roma e storico d'arte moderna; Francois Burkhardt, già Direttore del Centre Pompidou di Parigi e della rivista "Domus"; Ferruccio Giromini, storico e critico di grafica contemporanea.
Con una riorganizzazione interna - scaglionata in tappe - si è inteso incrementare il numero delle opere esposte di Giuseppe Ugonia e contemporaneamente ricavare un'area per esposizioni temporanee. Esposizioni, queste ultime, da dedicare alla grafica, alla illustrazione, al disegno e all'incisione del Novecento romagnolo tra modernità e contemporaneità per mantenere viva l'attenzione nei confronti di Ugonia, per offrire occasioni culturali al pubblico non solo locale e per inserire la vita del Museo nel clima contemporaneo. Con il corollario, se l'attività sarà coerente e costante, di attirare nuove donazioni, dopo quella Morselli, da parte di artisti o di privati che nel Museo potrebbero intravedere una degna collocazione.
Le riflessioni sull'ambito di interesse degli eventi temporanei non potevano non partire da considerazioni sulla stessa figura di Ugonia e sulla specificità del suo lavoro svoltosi tra arte litografica, disegno e grafica. Inoltre era da tenere in conto la sua dedizione ai soggetti di un luogo e di un territorio eletti a unica sede di vita e di lavoro. Un'attenzione particolare verrà quindi dedicata agli artisti che gli sono stati più vicini nel tempo, al fine di meglio indagare il clima culturale che lo ha visto protagonista, non trascurando di mettere in luce le più recenti prove di artisti che, come lui, si siano dedicati e si stiano dedicando con successo a una grafica di stampo figurativo. Di conseguenza, si è voluto anche restringere il bacino artistico limitandolo alla Romagna. Un'area intesa non solo come entità geografica ma come un territorio culturale connotato da caratterizzanti idealità e identità artistiche come dimostrano le persistenti adesioni alla figurazione, al verismo e al naturalismo sviluppatesi in Romagna nel corso di tutto il Novecento e, con i dovuti aggiornamenti, giunte fino a noi sotto il segno di un rispetto per le tecniche e di un dialogo con gli alti esempi della grande tradizione italiana.
Il tentativo è, in fondo, quello di creare nel Museo Ugonia un punto di riferimento per proposte in controtendenza rispetto alle vulgate dominanti. Restrizioni volutamente ricercate e, a ben vedere, apparenti; anzi qualificanti. Ogni mostra troverà, in contemporanea, parziale accoglimento in uno spazio espositivo nel centro di Milano. La prima mostra, e non poteva essere altrimenti, è stata dedicata ad Ugonia stesso permettendo un significativo incremento espositivo delle sue opere che sono andate ad occupare entrambi i piani del Museo. La mostra, intitolata TuttUgonia, originariamente prevista per il periodo giugno-settembre 2012, visto l'interesse del pubblico è stata prorogata fino ai primi mesi del 2013. Attualmente sono esposte opere di Cesare Reggiani: un folto nucleo di disegni e pastelli creati per l'occasione che hanno per titolo Faenza-Marradi A/R. Un affermato illustratore contemporaneo, ripercorrendo il viaggio da Faenza a Marradi compiuto da Felice Giani nel 1794, riporta sulla carta il frutto di un confronto con gli stessi luoghi tra visione e sottile investigazione. La prossima mostra sarà dedicata a Nedo Merendi. L'artista, ben noto per gli oli e per le raffinate ceramiche, presenterà una serie di nature morte a pastello dotate di grande qualità esecutiva e di non comune carica poetica.
Omaggi alla contemporaneità ma anche al magistero di Ugonia sotto il segno di una comune concezione dell'arte come inscindibile, se pur misteriosa, unione di perfetta tecnica e di alto sentire.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 19 [2013 - N.46]

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