La nuova Scuola di Lettere e Beni Culturali a Ravenna

Completata l'applicazione del nuovo Statuto di Ateneo

Pierfrancesco Callieri - Preside di Facoltà

Il 15 ottobre 2012 l'Alma Mater Studiorum ha visto un cambiamento radicale, con la disattivazione delle Facoltà e l'entrata a regime degli organi accademici previsti dal nuovo Statuto di Ateneo. Così come in tutti gli atenei d'Italia, le Facoltà, che sin dalla costituzione delle prime università hanno costituito un immediato punto di riferimento per il ruolo dell'Università nella società italiana, non costituiranno più la struttura di incardinamento di didattica e docenza. Viene così portato a compimento quel progetto avviato con la riforma del 1980, che sancì la nascita dei Dipartimenti: tali strutture, che sino ad oggi si sono occupate solo dell'attività di ricerca del personale docente, vengono ad assorbire anche responsabilità didattiche, analogamente a quanto già avveniva nelle università del mondo anglo-sassone, al fine di permettere un più saldo radicamento della didattica nelle attività di ricerca dei docenti. Mentre però gli ordinamenti didattici del mondo anglo-sassone sono calibrati sulle caratteristiche dei Dipartimenti, i corsi attivati nelle università italiane sono nati all'interno delle Facoltà, e l'applicazione della Legge Gelmini risulta complessa.

L'art. 16 dello Statuto dell'Alma Mater al comma 1 dichiara che "i Dipartimenti sono le articolazioni organizzative dell'Ateneo per lo svolgimento delle funzioni relative alla ricerca scientifica e alle attività didattiche e formative". Sono i Dipartimenti che, tra le loro numerose funzioni, oltre ad approvare come in precedenza un piano triennale della ricerca, approvano per la parte di loro competenza un piano triennale della didattica, propongono alle Scuole di riferimento l'attivazione e la disattivazione dei Corsi di Studio, deliberano i compiti didattici dei professori e ricercatori e formulano richieste di posti di professore e ricercatore al Consiglio di Amministrazione: funzioni che in precedenza erano in carico alle Facoltà.

La Legge Gelmini, tuttavia, prevede la possibilità di istituire delle strutture di raccordo tra i Dipartimenti per le funzioni didattiche, che nei diversi Atenei possono prendere il nome di Scuole o Facoltà. L'Alma Mater, in virtù della sua complessità, ha quindi istituito anche le Scuole, "per le esigenze di razionalizzazione e gestione dell'offerta formativa di riferimento nonché di supporto, necessarie a garantire il perseguimento di obiettivi di tutela della qualità della didattica" (art. 18 dello Statuto).

Cosa è cambiato dal 15 ottobre per l'insediamento ravennate dell'Alma Mater sui Beni Culturali? La Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali è stata disattivata. La maggior parte del suo corpo docente è stata incardinata nel Dipartimento di Beni Culturali, evoluzione del precedente DiSMEC di Via degli Ariani. I docenti in precedenza afferenti al Dipartimento di Archeologia nella sua sezione ravennate di Via S. Vitale hanno dato vita a una Unità Organizzativa di Sede del nuovo Dipartimento di Storia e Culture Umane. Continueranno infine a prestare attività didattica a Ravenna alcuni docenti di altri dipartimenti bolognesi.

Gli attuali quattro Corsi di Studio della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali sono tutti proposti dal Dipartimento di Beni Culturali, sulla base della maggiore percentuale di crediti impartiti dai suoi docenti. Per il coordinamento dell'attività didattica tra i diversi Dipartimenti, di competenza delle Scuole, tre dei corsi (il corso di laurea in Beni Culturali e i due corsi di laurea magistrale di ambito archeologico e storico-artistico) sono coordinati dalla Scuola di Lettere e Beni Culturali, mentre il corso di laurea magistrale in Cooperazione internazionale rientra nelle competenze della Scuola di Scienze Politiche.

Proprio per la rilevante offerta didattica legata alla passata presenza della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, al fine di garantire un più efficiente coordinamento delle attività didattiche, la Scuola di Lettere e Beni Culturali ha a Ravenna la sede di una Vice-presidenza, guidata da un Vice-presidente nominato dal Presidente della Scuola, presso la quale continua a prestare servizio il personale tecnico-amministrativo già in forza alla Facoltà.


La pagina della Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna - pag. 5 [2012 - N.45]

[indietro]