Da Ospitale a Museo

Inaugurato a Lugo Il Museo Oratorio S.Onofrio, che entra a far parte del sistema Museale della Provincia di Ravenna

Sonia Muzzarelli - Responsabile delle collezioni artistiche AUSL Ravenna

Il Museo Oratorio S. Onofrio fa parte di quel patrimonio stratificatosi nel tempo e rientrato a pieno titolo nell'Ausl di Ravenna con il Decreto Legislativo 30.12.1992 n. 502. L'Ospitale e l'Oratorio sorsero a Lugo di Romagna nell'area denominata Policaro Nuovo per volere del testatore Clemente Galanotti, facoltoso commerciante di panni lughese, con atto testamentario rogato il 19 giugno 1674. I lavori iniziarono subito dopo la sua morte avvenuta il 14 agosto 1674 e il primo intervento fu di adattare l'abitazione del Galanotti alla sua nuova funzione, ricavando due ambienti distinti denominati scaldatoi. Seguirono i lavori dell'Oratorio, iniziati nel 1675 e terminati nel 1679. Le disposizioni testamentarie, puntuali nei particolari, stabilivano inoltre l'istituzione della Confraternita dedicata a S. Onofrio.
Dall'anno della sua fondazione l'Oratorio e l'area che lo accoglie hanno subito notevoli cambiamenti. Ad oggi l'edificio si può segnalare come unico superstite dell'area denominata S. Antonio, abbattuta nel 1019, oltre a unico portatore della memoria sociale e sanitaria del territorio di Lugo.
Per molti anni l'Oratorio si era trasformato un sommesso narratore di se stesso e, quasi con certezza, mi sento di affermare che poche persone, se non accompagnate, erano in grado di ricondurre le scenette monocrome, inserite negli ovali eseguiti da Ignazio Stern, alle opere di carità e pietà elargite dalla confraternita.
Il destino ha voluto che l'Oratorio ritrovasse la voce per raccontare la propria storia; la storia religiosa, sanitaria e sociale di un territorio. Tutto questo è stato possibile grazie all'accordo siglato nel 2008 tra Azienda Sanitaria di Ravenna, Parrocchia di SS Francesco ed Ilaro, Confraternita di S. Onofrio e Comune di Lugo; tale atto ha dato l'avvio a un progetto impegnativo che ha portato al consolidamento dell'edificio, al restauro degli altari e del cenotafio e, infine, all'allestimento definitivo della Sacrestia con la ricollocazione dei manufatti conservati dal 1998 presso l'ex Ospedale Maccabelli di Russi.
L'inaugurazione avvenuta il 17 maggio 2012 ha dato l'opportunità di ammirare nuovamente la grande tela di Ernst van Schayck eseguita per l'Ospitale S. Rocco nel 1600, ricollocata nella sua cornice; la Madonna della scaletta attribuita a Benedetto Buglioni, il ritratto di Luigi Lotti eseguito dal pittore lughese Benedetto Dal Buono e molti altri pezzi di pregevole fattura. Ma, vorrei sottolineare, l'atto di generosità dell'avvocato Corelli Grappadelli che, in ricordo della figlia Benedetta, ha dato l'opportunità di aprire le porte del Museo Oratorio con il crocifisso ligneo del XVIII secolo completamente restaurato.
È sottinteso che le diverse Istituzioni coinvolte si impegneranno a favorire la fruizione e la valorizzazione di questo patrimonio reso nuovamente disponibile, rinnovato nella sua veste di Museo. A tale proposito ci sarà una costante collaborazione che sfocerà in una programmazione concordata e condivisa di visite guidate, servizi educativi e didattici, allestimenti temporanei ed eventi culturali che dialogando tra loro, utilizzeranno questo piccolo gioiello come luogo di produzione e comunicazione culturale.
Un primo tentativo è già stato fatto il 26 maggio dai ragazzi dell'Istituto Comprensivo Gherardi di Lugo, proponendo una visita guidata alternata a momenti musicali. I ragazzi, formati per l'iniziativa dalla sottoscritta, si sono trasformati per un giorno in giovani guide che, con la loro freschezza, hanno descritto ai visitatori i manufatti, messaggi di carità e pietà custoditi nelle cartellette monocrome del ciclo pittorico eseguito da Ignazio Stern, i restauri e molto altro ancora; ma la loro esperienza non si è limitata al semplice ruolo di guida per adulti: al termine della mattinata, chiuse le porte ai visitatori adulti, sono state aperte per due classi delle elementari e, le giovani guide si sono confrontate con un pubblico attento e curioso. I bambini hanno insegnato ai bambini.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 23 [2012 - N.44]

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