Un ecosistema acquatico da salvare

Pesci, anfibi e rettili del territorio sotto osservazione grazie al progetto provinciale "Rivivrò"

Raffaele Gattelli - Presidente Associazione Aquae di Russi

Il Museo della "Vita nelle Acque" di Russi si occupa del mondo dell'acqua e delle creature che hanno mantenuto un legame particolarmente intimo con questo elemento, tanto prezioso quanto insostituibile per la vita. Il Museo sorge infatti al centro di un ampio parco disseminato di laghi dove trovano un ambiente a loro congeniale pesci, anfibi, rettili e uccelli acquatici.
Più che parlare di ciò che il Museo espone parlerò del lavoro che l'Associazione che l'ha creato e che lo gestisce ha svolto e sta svolgendo in ambito naturalistico. Forse non tutti sanno che nei corsi d'acqua e negli stagni della nostra bella regione si sta assistendo ormai da decenni a un rapido e preoccupante rarefarsi di pesci, anfibi e rettili endemici. Questo fenomeno sta portando a forti squilibri che sono destinati fatalmente a vedere perdenti, e a forte rischio di estinzione, molte specie animali di grande valore naturalistico. L'agricoltura intensiva, l'immissione voluta o accidentale di molte specie animali, il prelievo idrico eccessivo o mal gestito e la miopia gestionale di aree di grande valenza naturalistica stanno minando la salute degli ecosistemi acquatici.
Per questo, la Provincia di Ravenna ha varato nel 2010 il Progetto quadriennale RIVIVRƠ (RIequilibrio della Vegetazione, degli Invertebrati e dei Vertebrati della Romagna Occidentale) di cui l'Associazione Aquae Mundi è il protagonista per quanto concerne il monitoraggio, la riproduzione e rilascio di pesci, anfibi e rettili.
Il lavoro è articolato in più fasi che vanno dal monitoraggio delle popolazione naturali alla valutazione degli stress ambientali, naturali e non, che ne minano la capacita di vivere e riprodursi. Si è visto che un ruolo preponderante fra gli stress che determinano la scarsa vitalità e competitività di molte popolazioni di pesci, anfibi e rettili è dovuta a una forzata competizione con specie alloctone (ossia straniere). Si è quindi attivato un piano di cattura con trappole selettive di queste specie: per citare un esempio, nel solo 2011 sono state catturate nel parco del loto di Lugo e nei laghi di Cotignola (entrambe aree protette della Rete ecologica) oltre 300 esemplari di Trachemis scripta, le famigerate testuggini dalle orecchie rosse nord americane. Queste testuggini acquatiche sono particolarmente invasive in quanto predano con grande voracità pesci e anfibi, oltre a competere con la nostra testuggine palustre (Emys orbicularis) per lo spazio e il cibo. Le testuggini americane sono poi state affidate, vive e in buona salute, ad un centro autorizzato dal Ministero per accudirle al di fuori degli ambienti naturali. Altre specie alloctone sono controllate, poiché indesiderabili per l'ambiente.
Contemporaneamente vengono allevate le specie italiane e rilasciate nelle aree protette segnalate dalla Provincia, laddove le condizioni ambientali sono idonee. Nel 2011 sono stati rilasciati esemplari di tinca, luccio, scardola, raganella, rana dalmatina, tritone crestato, tritone volgare e testuggine palustre italiana. Questi esemplari sono stati allevati o cresciuti nell'Oasi di Aquae Mundi.
Uno sforzo particolare viene fatto per ricercare specie ormai estinte in provincia di Ravenna come la rana di lataste, una piccola rana rossa segnalata fino a pochi anni fa nella piana allagata del Bardello e a Punte Alberete. Il lavoro da noi condotto sulle specie animali legate all'acqua è affiancato da un impegno simile, in campo vegetale, dal dipartimento di Botanica dell'Università di Pavia che si preoccupa delle piante acquatiche endemiche da proteggere o trapiantare nelle aree protette del progetto.
Questo lavoro, seppur molto impegnativo e faticoso, ha già prodotto risultati di grande pregio: infatti sono state potenziate o ricreate le popolazioni di pesci, anfibi e testuggini in diverse aree protette della rete ecologica e, aspetto forse ancor più importante, sono stati coinvolti i bambini delle scuole elementari di sette Comuni a partecipare ai lavori di rilascio, creando un interesse del tutto nuovo verso queste affascinanti creature. Qualcosa di positivo resterà nei loro ricordi.
In tempi così sofferti appare ancor più secondario l'interesse per la natura, soprattutto per una natura tanto piccola e apparentemente insignificante quanto quella di uno stagno gracidante di rane e fiorito di ninfee. Ma il punto è che ciò che si sta perdendo, una volta perso, sarà perso per sempre. Dopo, non basterà il denaro a restituircelo.

Speciale Musei e acque - pag. 15 [2012 - N.43]

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