Saper interpretare i tratti identitari del museo

Gabriele Gardini

Stendhal nel diario di viaggio Rome, Naples et Florence narra la visita nella basilica di Santa Croce dove viene colto da uno improvviso stordimento che lo obbliga a uscire nella piazza per risollevarsi dal vertiginoso fascino delle memorie lì presenti. Un immenso carico di storia preme sul visitatore di ogni museo e la questione della comunicazione culturale della collezione è uno dei problemi fondamentali da affrontare, in quanto separata dal contesto l'opera diviene solo un documento. Per il museo la questione dell'allestimento connesso al significato del messaggio che i curatori del museo vogliono trasmettere evidenzia che si devono operare selezioni, definitive o temporanee, del materiale da mostrare. L'allestimento è la traduzione spaziale dell'ordinamento, che riguarda la disposizione sia orizzontale che verticale, la luce, il colore, gli elementi di protezione, la grafica delle didascalie e degli apparati didattici. È un problema di progettazione, con l'esposizione di temi che selezionati in base a certe ipotesi critiche implicano operazioni, con intersezioni di specifiche professionalità, analoghe a quelle scenografiche. Oggi nei musei contemporanei prevale sempre più la narrazione: l'aspetto architettonico si misura con l'impiego delle nuove tecnologie, collegate alle immagini, accentuando così la componente didattica. In ogni caso la qualità del risultato dipende dalla capacità di cogliere e interpretare i tratti identitari del museo, garantendo la specificità della singola istituzione. Una chiave per spiegare questa esigenza sembra essere proprio il ruolo che si attribuisce all'allestimento, in quanto non è una attività neutrale. Ogni museo esistente è anzitutto un documento della cultura che lo ha espresso: a quali condizioni dal punto di vista storico e culturale è possibile adeguarlo al tempo presente?
Nello Speciale di questo numero sono illustrati i più recenti allestimenti o integrazioni di alcuni dei musei aderenti al nostro Sistema: MUSA, Museo Civico delle Cappuccine, Museo Dantesco, Museo Nazionale dell'Età Neoclassica in Romagna, Museo del Risorgimento di Faenza. Inoltre viene presentato il nuovo museo TAMO, che ha appena aderito quale 40° museo del Sistema provinciale, il cui progetto definitivo di allestimento, fondato sui principi dell'assialità, dell'integrazione, del coinvolgimento, ha una forte connotazione tecnologica, in cui il patrimonio musivo antico è esposto in modo innovativo e la cui fruizione viene accompagnata da apparati multimediali d'avanguardia pensati proprio per coinvolgere i visitatori più giovani.
Si pone la necessità di una riflessione critica pensando all'importanza qualitativa che l'allestimento ha assunto nella produzione culturale contemporanea. Proprio per affrontare le tematiche poste dall'allestimento museale, a tale tema sarà dedicato il 18° seminario "Scuola e Museo", organizzato quest'autunno dal Settore Cultura.
Da sottolineare il riconoscimento UNESCO ottenuto dal MIC di Faenza come Monumento testimone di una cultura di pace con il titolo di "Espressione dell'arte ceramica nel Mondo". Questo sia per la presenza delle preziose opere ceramiche in esso contenute sia per la eccezionale documentazione custodita nella sua biblioteca, luogo privilegiato legato alle proprie radici che offre supporti didattici alle giovani generazioni e alla società del futuro, frutti di pace e tolleranza.
Infine segnaliamo che le opere che illustrano lo Speciale sono di Carlo Zauli, esposte in una doppia mostra estiva che il Museo Zauli di Faenza ha organizzato a Bagnacavallo e a Cervia, mettendo così in connessione tre musei del Sistema.

Editoriale - pag. 3 [2011 - N.41]

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