Carlo Zauli, Terra che rivive

La nuova tappa del progetto che porta l'opera di Zauli fuori dalle mura del proprio Museo vede una doppia mostra a Cerva e a Bagnacavallo

Matteo Zauli - Direttore del Museo Carlo Zauli di Faenza - Curatore della mostra

Sono un uomo che ama profondamente un "grumo" di argilla, che vuole vitalizzarlo, dargli piano piano forma, più vita, esaltando e riordinando i suoi infiniti ritmi e le misteriose tensioni che in esso si nascondono. Non mi oppongo alla materia, ma a questa mi adeguo, cercando di capirla, fondendola alla mia fantasia, plasmando forme che seguono una genesi, una vita, una serie di esaltazioni possibilistiche. Invece di comprimere forzatamente e distorcere innaturalmente cerco di cogliere, il più acutamente possibile, le forme naturali invisibili che al suo interno si celano, che respirano e vogliono "essere". (Carlo Zauli, 1984)
Così Zauli descriveva il proprio lavoro, arrivato ormai alla maturità del proprio sviluppo. Il grumo di argilla di cui parla è parte di quella terra che, in ogni accezione del termine, egli pone al centro della propria vicenda artistica. Terra che, innanzitutto, significa materia sensibile, punto di partenza di ogni propria opera, piccolissima o monumentale, fosse essa in ceramica, bronzo, marmo o carta. Terra che simbolicamente rappresenta la vita stessa, la primigenia energia, la sensualità che dalla natura si trasmette alle forme e all'umanità stessa.
Quella terra che, riarsa dalla lama dell'aratro, si prepara ad essere seminata ad ogni nuova stagione e a germinare nuove forme di vita, in un ciclo senza fine, estraneo alla caducità della nostra stessa esistenza.
Ma terra anche in senso molto specifico e determinato: la propria terra, la propria radice, quella Romagna citata molte volte in titoli di opere del periodo più felice, - l'inizio degli anni settanta - quella terra da cui, pur avendo uno spazio a Milano e ricevendo allettanti proposte dal Giappone, non ha mai voluto allontanarsi troppo.
Terra che rivive - questo il titolo della rassegna - è in tale occasione la nuova tappa del progetto itinerante sull'artista che da quattro anni sta portando l'opera di Zauli fuori dalle mura del proprio museo e dei propri depositi. L'evento, organizzato da CNA insieme a istituzioni pubbliche e private del nostro territorio, si prefigge lo scopo di documentare e celebrare l'opera di Carlo Zauli attraverso due mostre e un'installazione in due luoghi bellissimi e prestigiosi della propria terra d'origine: la Romagna che, dunque, abbraccerà ancora più intensamente uno dei propri artisti più amati.
Il progetto espositivo si fonderà sul dialogo tra il lavoro dell'artista, esaminato per tematiche, e due spazi prestigiosi ed affascinanti del nostro territorio.
Ai Magazzini del Sale di Cervia (luglio-agosto 2011), spazio che aprirà la rassegna ai primi di luglio, l'opera di Zauli verrà presentata in tre sezioni divise per tematiche che, attraversando il lavoro dell'artista faentino lungo quarant'anni di attività, ne sintetizzeranno l'arte ceramica e scultorea. Viaggio intorno a un vaso, Fremiti naturali e Zolle saranno le tre parti della mostra che sarà integrata con installazioni video che ne potenzieranno il fascino estetico.
L'esposizione al Convento di S. Francesco a Bagnacavallo (settembre-ottobre 2011), invece, ruoterà intorno alla relazione tra il carattere fortissimo del luogo e l'opera di Zauli. L'aspetto severo, grezzo, quasi postbellico di quel luogo spettacolare esalterà e sarà esaltato dalla tipologia di opere scelte, i Primari Esplosi: opere che l'artista considerava uno dei vertici della propria ricerca, tutte realizzate tra l'inizio degli anni settanta e la metà del decennio successivo.
Il percorso espositivo in ogni sua tappa sarà corredato da un ampio e generoso allestimento didascalico che avrà la funzione di introdurre il visitatore all'universo artistico di Zauli e a facilitarne la comprensione dell'opera. In occasione delle mostre verrà edita una pubblicazione con l'omonimo titolo, a cura di Flaminio Guadoni, Danilo Montanari editore, che conterrà anche stralci critici tra i quali Giulio Carlo Argan, Giorgio Cortenova, Yoshiaki Inui, Claudio Spadoni, Cesare Vivaldi.
Per ulteriori informazioni: www.museozauli.it.

Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 18 [2011 - N.41]

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