"Io odio la ceramica"

Il MIC ricorda Mauro Adrea con una mostra in programma dal 12 marzo al 1 maggio 2011

Franco Bertoni - Curatore della mostra

Con la prima mostra postuma, il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza non intende solo omaggiare un artista che si è espresso anche con la ceramica ma offrire al pubblico una, se pur selezionata, visione dei suoi estesi campi di interesse e dei tanti mezzi utilizzati a fini artistici.

Mauro Andrea, nato a Faenza nel 1954, è prematuramente scomparso nel 2010. Aperto uno studio nel 1975 - dove si dedica ai primi lavori a china caratterizzati da una sorprendente meticolosità, a una ricerca pittorica in bilico tra pittura e segno e ai "graffiti" (opere su supporto materico) - Mauro Andrea inaugura, nel 1979, il capitolo dell'Arte Impura, sua definizione di un'arte aperta a contaminazioni concettuali e trasgressiva nei confronti delle più correnti e usuali definizioni.

Nel 1980 è invitato da Franco Solmi a partecipare alla sua prima importante mostra, "Il lavoro felice", e nel 1982 espone al Salon d'Automne a Parigi. Del 1981 sono i suoi "idoli" in terracotta e oro e, nel 1983, al 41° Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte di Faenza copre in segno di dissenso la sua opera poiché la giuria ha ammesso solo una parte della composizione inviata. Questo episodio chiude le sue partecipazioni al Concorso di Faenza ma non i suoi interessi ceramici che, notati da Enrico Crispolti e da altri critici, lo porteranno ad accettare una collaborazione con la Cooperativa Ceramica di Imola, dove dal 1992 al 2000 riveste il ruolo di direttore del Reparto Artistico. Sotto la sua direzione lo storico reparto della cooperativa prende nuovo slancio con riedizioni di opere di Gio Ponti e con collaborazioni con importanti artisti quali Joe Tilson, Emilio Tadini, Igor Mitoraj, Alessandro Mendini, Allen Jones, Franco Summa e tanti altri.

Dal 1988 inizia a utilizzare, tra i primi, il computer Michelangelo per opere che vanno dal grande quadro al grattacielo. Del 1992 è la sua anticipatrice realizzazione di una grande piastrella in ceramica dipinta con il computer, mentre solo dal 2000 verrà messo in commercio il computer per ceramica Raffaello. Per l'azienda imolese, oltre a realizzare opere personali, progetta lavori per un grattacielo a Manhattan, una grande coppa per il Gran Premio di Formula Uno di San Marino e, nel 1999, vince il primo premio al concorso "The spirit of the millennium plate" promosso dalla National Italian American Foundation. Il suo piatto "Stella del Millennio" verrà donato al Presidente Bill Clinton. I premi e le segnalazioni aumentano e la critica, non solo nazionale, si interessa sempre più al suo lavoro.

Nel 2000 lascia la Cooperativa di Imola a causa di incomprensioni interne. Non si dedicherà più alla ceramica lasciando scritto: "Dopo quasi vent'anni abbandonai una disciplina da me amata. Ho subìto e incassato duri colpi dall'inizio alla fine, dopo aver cercato di portarla ai livelli dell'Arte Pura. Con ironia penso di poter dire: Cambiare la ceramica non è stato difficile, è stato inutile! Ecco perché con ironia dico: io odio la ceramica".

Dal 2000 al 2010, l'artista si dedica a opere pittoriche realizzate con la tecnologia del computer, al marmo, al bronzo e a opere su carta fatta a mano. Nel 2001 colloca una sua scultura in piazza Mirri a Imola. Escono numerose pubblicazioni sul suo lavoro e si infittiscono gli inviti a personali o collettive che ammontano rispettivamente a 150 e a 500. Nel 2008 fonda "Contatto Arte". Tra le personalità che si sono interessate al suo lavoro: Luciano Caramel, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Vittorio Fagone, Mario Luzi, Giancarlo Politi, Pierre Restany, Vittorio Sgarbi, Franco Solmi e Federico Zeri.

In mostra un'ampia rappresentanza di opere ceramiche dal 1981 al 2000 e una selezione di opere grafiche, pittoriche ed extrapittoriche. La mostra e il catalogo sono stati realizzati grazie al sostegno della Cooperativa di Abitazione CO.ABI.


Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 19 [2011 - N.40]

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