Lavorare insieme e riconoscersi

Le iniziative sinergiche dell'Open day in Romagna tra ricerca identitaria e patrimoni comuni

Giuseppe Masetti - Servizio coordinato Cultura e Giovani dell'Unione Bassa Romagna

A dieci anni di distanza dall'approvazione della L.R. 18/2000 "Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali" sicuramente di strada da percorrere ne resta ancora molta, ma qualche idea ispiratrice, tra i rispettivi ruoli programmatici, comincia a consolidarsi nelle buone pratiche d'autunno.

È il caso delle iniziative promosse in occasione dell'Open Day che in Romagna vengono organizzate da anni intorno al terzo week end di ottobre, per mettere in valore, e far conoscere ad un pubblico più ampio, servizi e patrimoni dei cosiddetti istituti culturali.

Dapprima iniziarono le biblioteche di base ad invitare gli utenti più giovani in compagnia dei genitori per una giornata speciale; poi la proposta si ampliò, coinvolgendo i musei e le biblioteche maggiori; infine, dalla metà di questo decennio, l'intera rete delle biblioteche ed il sistema museale cominciarono tutti ad essere "aperti con eventi" la terza domenica di ottobre.

La Provincia di Ravenna apparve subito come uno dei soggetti più convinti rispetto a questa proposta, che intendeva richiamare generazioni diverse e farle avvicinare al ricco patrimonio culturale disponibile anche nelle realtà minori; soprattutto si volevano portare in emersione i servizi di rete, cioè le opportunità che da ogni postazione consentono l'accesso alle banche dati ed ai servizi conseguenti alla buone politiche di interconnessione.

Mostrare i risultati di scelte strategiche, maturate due decenni fa, che oggi consentono, ad un territorio provinciale non vastissimo, un reale accesso paritario alle informazioni che contano. Tutto questo non va quasi mai sul giornale, non fa rumore, "come una foresta che cresce" ma induce ad un buon livello dei servizi, oggi considerati irrinunciabili: in realtà sono una delle applicazioni più responsabili e virtuose dell'art. 4 della suddetta L.R. 18/2000 che impegna le Province a valorizzare ed a sviluppare la cooperazione tra gli istituti culturali.

Un'esperienza ancora più convinta in questa direzione è stata promossa da alcuni anni a questa parte dall'Unione dei Comuni della Bassa Romagna: nove amministrazioni associate con 103.000 abitanti distribuiti in realtà medio-piccole. A partire dal 2006 l'Open Day di ottobre è stato promosso qui, insieme, da biblioteche, musei ed archivi storici, che spesso in provincia convivono sotto uno stesso tetto.

L'individuazione concordata di un tema condiviso, ha prodotto ogni anno un'indagine approfondita sui documenti meno noti, su bibliografie tematiche, sul patrimonio di beni culturali diffusi nel territorio esterno ai luoghi di cultura, offrendo un fil rouge che impegna tutti, operatori e cittadini, a riconoscere anche le specificità dei comuni limitrofi. Il lavoro svolto viene raccolto in una piccola pubblicazione distribuita gratuitamente ai visitatori dell'Open Day, ma soprattutto serve a testimoniare la passione e la capacità di produrre risultati concreti di valorizzazione e non solamente servizi al pubblico.

Quei piccoli fascicoli di trenta pagine, che negli anni si sono occupati di corsi d'acqua, di memorie garibaldine, di comitati civici e tradizioni produttive, e quest'anno del 150° dell'Unità nazionale, ci dicono che, anche lavorando in settori disciplinari di specialità, è possibile uscire dai propri ambiti di rigorosa competenza, collaborare in maniera disinteressata, alla ricerca di identità e patrimoni comuni, che sono un bene, prezioso oramai quanto l'aria e l'acqua, di cui si avverte l'importanza solo quando scompaiono dalla nostra disponibilità.


Speciale Convergenza Musei Biblioteche e Archivi - pag. 14 [2010 - N.39]

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