A nera. Una lezione di tenebra

Dall'11 dicembre una mostra in quattro Comuni propone una fertile commistione tra racolte museali, identità del territorio, sguardi e opere contemporanee

Massimiliano Fabbri - Curatore della mostra

"A nera. Una lezione di tenebra", è un progetto di arte visiva che coinvolge i comuni di Bagnacavallo, Cotignola, Lugo e Fusignano, i rispettivi spazi espositivi e musei, proponendo una fertile commistione tra raccolte, identità del territorio, sguardi e opere contemporanee; opere che in taluni casi occupano temporaneamente alcune di queste stanze e ambienti, creando una sorta di cortocircuito e discorso parallelo che, se da un lato affronta e si misura con temi antichi e urgenti quali tenebra e oscurità, dall'altro è "costretto", inevitabilmente, a tenere conto di una specificità dei luoghi che ospitano ed accolgono le mostre.

Un percorso complesso e stratificato quindi, che ci auguriamo avvincente e affascinante, e che nasce e si costruisce su e intorno al nero, clima, umore o pigmento (misterioso) che attraversa e sostiene tutte le opere in mostra, collegando tra loro una serie di autori che giocano con questa mancanza, distanza o scarsità di luce, con una specie di senso di perdita insito nella visione e nell'atto stesso del vedere. E che il disegno e architettura dell'esposizione affiancano e sovrappongono alla densità di cose e memorie presente in questi edifici.

Il percorso espositivo si divide in quattro sezioni, una per Comune: ciascuna di esse risponde, con modalità e letture differenti, ad un'anima, vocazione o identità, non troppo segreta, che governa e caratterizza il Museo che li ospita; non solo, o non tanto, nel tentativo di precisare ulteriormente la specificità dei "contenitori", ma soprattutto nella possibilità e volontà di ricavarne aperture, domande e potenziali direzioni, utili a ulteriori riflessioni e movimenti. Altri sguardi. Una traccia sommersa che, nell'affiorare, offre inneschi e congiunzioni, e rivelarsi di affinità.

A Bagnacavallo, al Museo Civico delle Cappuccine, inseriti in particolare all'interno del percorso della Pinacoteca (l'unico Museo, tra quelli coinvolti, che possiede una galleria che dal medioevo arriva sino ai giorni nostri), esporranno Laura Baldassari, Lorenzo di Lucido, Stefano Mina, Erich Turroni, Massimiliano Fabbri, Mirko Baricchi, Gianluca Costantini, Orthographe, Mara Cerri + Magda Guidi, Stefano Ricci, Anke Feuchtenberger, in una sezione caratterizzata da un andamento e ritmo che procede per stanze e visioni in successione (qualcosa che ha a che fare con l'incontro e la scoperta, quasi una catena o flusso di apparizioni).

Questa sezione, intitolata Ombre e fantasmi rappresenta la prima stazione: a guidare e accompagnare questo episodio uno scritto della poetessa e pittrice Sabrina Foschini. Una mostra questa, in cui il linguaggio della pittura la fa da padrone, vero e proprio scenario e teatro di spettri; a cui si affianca il disegno, forma vitale e non finita, tra cui ricordiamo un importante e significativo intervento di Ricci e Feuchtenberger che disegneranno direttamente a parete, ispirandosi, in parte, ai preziosi libri antichi custoditi in archivio, tra cui le visioni sorprendenti ed esatte racchiuse nelle tavole di Aldrovandi.

A Cotignola la mostra si svilupperà e articolerà abbracciando tre spazi, coinvolgendo a Palazzo Sforza il piano terra e il Museo Luigi Varoli, per poi chiudersi a Casa Varoli, nuovo spazio museale, vera e propria casa d'artista - recentemente riallestita - dove, un'atmosfera da wunderkammer, rende giustizia alla curiosità inquieta e febbrile del maestro cotignolese.

I fotografi Casadio e Maioli inseriranno le loro immagini direttamente all'interno di Casa e Museo, a creare un dialogo serrato con i tanti volti e sguardi catturati da Luigi Varoli. È giusto ricordare inoltre che gli scatti polaroid che Casadio esporrà, sono stati realizzati nel corso di due residenze d'artista che il fotografo ha tenuto a Cotignola, a ribadire il valore produttivo che riveste questa mostra e la funzione di stimolo, incontro e rete connaturate al progetto e operazione. Il titolo della sezione, che accoglierà un intervento critico dello storico dell'arte Alessandro Giovanardi, è Maschere. Specchi. Immagini, condizione doppia dello sguardo e del tentativo, problematico, di rappresentazione. Qui esporranno Dacia Manto, Franco Pozzi, Nicola Samorì, Cristiano Carloni-Stefano Franceschetti, Daniele Casadio, Alex Maioli.

A Lugo, la terza mostra, intitolata Mappe e labirinti, si concentrerà alle Pescherie della Rocca. Pur non intervenendo direttamente al Museo Francesco Baracca, a questa storia e vicenda, sotterraneamente, rimanda, grazie ad una serie di suggestioni che vanno da una certa astrazione che governa la sezione, a una forte e marcata presenza della mappa, di cosa come vista dall'alto, da occhio meccanico o in volo. E poi, tra i meccanismi e gli automi artigianali di Bocchini, e le proiezioni video luminose di Loom, non possiamo non collegarci ed agganciarci a un'anima futurista propria della città. Gli artisti qui presenti sono Francesco Bocchini, Federico Guerri, Simone Pellegrini, Carlo Sabiucciu, Mirco Tarsi, Mattia Vernocchi, David Loom; un testo della poetessa Roberta Bertozzi si aggiunge ed intreccia a questa labirintica sequenza.

A Fusignano, presso il Museo Civico San Rocco, è ospitata l'ultima tappa del percorso, intitolata Cenere. Polvere. Frammenti. Una sezione che si misura e fa i conti, in qualche modo, con il sacro, il residuo e l'idea di rovina, quasi si trattasse di un racconto andato in frantumi, un resoconto o cronaca dell'apocalisse; come se all'arte spettasse anche un compito di cucire strappi e ferite. Una (fallimentare) preghiera che tenta di aggiustare le cose e il mondo. Qui Massimo Pulini, Nero, Giovanni Blanco, Silvano D'Ambrosio, Graziano Spinosi, Cesare Baracca, Raniero Bittante, Claudio Ballestracci, Monica Pratelli, Maurizio Battaglia; l'intervento critico è della storica dell'arte Maria Rita Bentini. In questa mostra segnaliamo il doppio intervento di Pratelli e Battaglia che entreranno con le loro opere all'interno della raccolta di targhe ceramiche devozionali ospitate in maniera permanente nel museo fusignanese.

L'esposizione sarà corredata da un importante e corposo catalogo che, oltre ai testi degli autori sopra citati, si avvarrà di un'appendice rappresentata da cinque interventi o saggi, a opera di Eleonora Frattarolo (arte), Serena Simoni (arte e donne), Pier Marco Turchetti (filosofia), Elettra Stamboulis (fumetto) e Cristina Ventrucci (teatro); scritti che affrontano il nero, vera e propria nebulosa, da altre angolazioni e punti di vista, superando e oltrepassando le opere esposte, per collegarsi anche ad altre discipline, linguaggi e modi di vedere.

Per informazioni su inaugurazioni, aperture, orari e appuntamenti collaterali come visite guidate, conversazioni e spettacoli, consultare il sito:www.aem-selvatica.org.


Notizie dal Sistema Museale della Provincia di Ravenna - pag. 18 [2010 - N.39]

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